30/01/2019
SANT'AGATA DI PUGLIA BORGO INCANTATO
di Maria Donata Longo

M’incammino dolcemente nelle stradine che giungono al borgo e man mano che salgo l’aria mi smuove i capelli e si fa sempre più frizzante.
Nell’arrivare intravedo il campanile come una vetta nel cielo e salendo per le vie s’incanta il cuore nel respiro di un profumo antico,quasi come se ascoltassi una nenia che fa da sottofondo nel meriggio assolato d'estate.
Piazze e vicoli custoditi dal tempo, fermi a sussurrare nelle strette trasònne;
si diramano argute verso il sentiero che mi conduce lentamente al cocuzzolo.
Dall’alto un’enorme vallata si espande colma di tele dipinte ricamate su trame di porpora e seta cangiante.
Il silenzio traspare quasi a ridosso dei tetti abbracciati.
Nella borgo e tutt’intorno si ode il canto delle cicale e l’aria profumata dipinge con un pennello il cielo sopra un tappeto di nuvolette soffici.
Gi alberi dei pini sospesi e intontiti guardano il solfeggio del sole al tramonto,nelle ultime sere d’estate.
Lo sguardo nell’eterno dono assapora i cristalli di seta di una giovinezza lontana,assopita dal tempo.
Mentre il vento sfoglia come una carezza tutte le pagine,l'inebriante profumo di mosto avvolge i campi rosseggianti.
Docile tempo, fugace brezza di primavera, leggero mi avvolgi come una piuma solitaria.
Scende lieve la poesia della sera, allo spicchio di luna che scompare dietro gli angoli nei vicoli stretti.
Eterno mi appare il borgo all'imbrunire, come un sogno nel respiro di finestre lievemente socchiuse.
Mariadonata