di Rina Di Giorgio Cavaliere
Oggi giorno a fianco del giornale, che acquistiamo al mattino in edicola, c’è la versione on line agli indirizzi dei siti internet. In questo modo l’informazione assume una sembianza che non ha più l’aspetto tradizionale. Vi possiamo accedere in qualsiasi posto noi ci troviamo, basta disporre del video di un computer o del display di un cellulare di ultima generazione. Il lettore internettiano può creare collegamenti tra i diversi notiziari e non fermarsi in particolare su di uno, in tempo reale, per tornare poi ad assumere le sembianze del lettore cartaceo, quando affida il file alla stampante. La ragnatela mondiale dei media si è soffermata su una notizia riportata dal Sunday Times, che rimbalza con aggiornamenti su numerosi quotidiani, in merito alle trattative tra Teresa May e Bruxelles, per evitare che con la Brexit si crei un confine materiale tra l’Irlanda del Nord e l’Irlanda. In sintesi assicurare una partnership economica simile a quella che la UE ha con il Canada, anche se Londra sostiene che comprometterebbe l’integrità territoriale del Regno Unito. E’ noto che pochi popoli sono rimasti chiusi nella propria individualità come quello inglese; anche da ciò è nato e si è alimentato quel senso fortissimo di orgoglio e dignità, geloso senso della tradizione e dei riti della propria terra. L’insularità permane il primo elemento determinante per comprendere non solamente la geografia, ma anche la storia dell’Inghilterra. Deve al mare che la circonda il fatto di essere stata invasa poche volte. Su di essa la conquista romana passò senza produrre notevoli cambiamenti, mentre fu decisiva quella normanna, che legò per tanto tempo il destino della Francia all’Inghilterra. In seguito né Napoleone né Hitler riuscirono a mettere piede sul suolo inglese. Il mare separa e unisce: dal giorno che gli inglesi si costruirono una flotta le distanze cessarono di esistere. Lungo le rotte dell’oceano indiano le navi britanniche avevano stabilito una catena di posti chiave da cui irraggiare dominio, diffondere la propria lingua e ricavare ricchezze. Si parla ancora inglese da Hong Kong a New York, nel mondo di internet e della cultura on demand. Gibilterra, Malta, Cipro avevano la funzione strategica di sentinelle armate nell’area più meridionale dell’Europa. Persino la perdita dei domini coloniali, dopo il secondo conflitto mondiale, è avvenuta in modo diverso dalle altre potenze. Con grande oculatezza e lungimiranza gli inglesi hanno cominciato a smobilitare le loro colonie, rendendole autonome politicamente una dopo l’altra e mantenendo nel contempo legami di amicizia con esse nell’ambito di una sfera di interessi comuni, secondo le regole del fair play.
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