Dall'Italia  Tue, 16 Jul 2024 11:31 La spettacolare eruzione dell'Etna vista da Bronte e Ragalna - Intorno alle 22 di lunedì 15 luglio è cominciata una nuova attività lungo le pendici dell'Etna. Una fontana di lava ha iniziato a fuoriuscire dal Cratere Voragine e ha prodotto una colonna eruttiva alta circa 6000 m s.l.m. che si è propagata in direzione Est con segnalazione di ricaduta di cenere negli abitati di Viagrande e Acicastello. 
?La fontana di lava del cratere Voragine si è gradualmente esaurita per poi cessare intorno alle 2.10 mantenendo una modesta attività stromboliana sino alle 5. 
Dal punto di vista sismico, l'ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto i valori massimi tra le 21:40 e l'1 ha quindi mostrato un trend in decremento e alle 5:30 ha raggiunto l'intervallo dei valori medi. Le sorgenti del tremore sono confinate nell'area dei crateri sommitali a una elevazione di circa 3 mila metri. 
    Tue, 16 Jul 2024 09:19 Il primo giorno di Vannacci a Strasburgo, il "giallo" del trolley e poi semina tutti - Con il supertrolley avanti e indietro per i corridoi di Strasburgo. Dietro, il codazzo degli euro-Patrioti e dei giornalisti. Il primo giorno del generale Vannacci in Parlamento dura un’ora. In ritardo per il traffico, a ritirare il badge non si presenta: al suo posto manda un collaboratore. Alla riunione dove si doveva discutere della sua vicepresidenza non gradita ai francesi, entra ed esce dopo appena cinque minuti. Nuova corsa veloce e via verso la riunione del gruppo, un giornalista gli urta il trolley: «Vuole rubarmelo? I francesi non hanno letto il mio libro ma adesso arriva anche la versione nella loro lingua». S’infila dentro la sala scelta dai Patrioti per l’Europa proferendo: «Passo indietro? Solo i bersaglieri non ne fanno». La riunione finisce, il trolley esce senza Vannacci, in mano a un collaboratore: il generale ha seminato il codazzo ed è sparito.    Mon, 15 Jul 2024 23:10 Crisi idrica in Sicilia, la siccità prosciuga anche il lago Fanaco: è il terzo dopo Pergusa e Ogliastro - Il mix di siccità, carenza di acqua e temperature alte in Sicilia sta assumendo l'aspetto di una crisi gravissima che incide sulla vita quotidiana di milioni di persone. La grande siccità che dura da oltre un anno ha portato alla scomparsa di un altro invaso, il lago artificiale Fanaco

Si trova nel territorio comunale di Castronovo di Sicilia, nel Palermitano. Dopo la scomparsa del millenario lago di Pergusa (nell'Ennese) -unico lago naturale- si assiste al prosciugamento del lago artificiale dell'Ogliastro (tra l'area Ennese e quella Catanese) ed a quello del Fanaco- il che accentua la crisi idrica-. 

Prosciugati anche tratti del più grande fiume siciliano, il Simeto. Per comprendere bene quello che sta avvenendo in Sicilia, occorre porre mente ai nuovi dati del report dell’Autorità di Bacino del Distretto idrografico regionale. Negli invasi isolani i milioni di metri cubi davvero utilizzabili -su un totale attuale di 267 milioni - sono solo 121 milioni. Ben 33 milioni di litri in meno rispetto al mese precedente, in percentuale si tratta di un meno 21%

Se si fa il parallelismo con il mese di giugno dell'anno precedente (già in piena siccità) la diminuizione sale al 50%. In totale in un anno in tutti gli invasi isolani si è avuta una perdita di 261 milioni di metri cubi. Altro dato da record in negativo. Vi sono invasi nel Palermitano che fanno toccare il 96% in meno rispetto all'anno precedente, nell'Ennese e nel Messinese vi sono punte dell'80% in meno. Danni enormi per la natura, per l'ambiente, per l'agricoltura, per gli animali. Secondo alcune stime, solo nel comparto agricolo si rischia di raggiungere i due miliardi e mezzo di euro di danni entro fine anno se non viene invertita la rotta.

Disagi crescenti anche per le persone. Infatti accanto alla grande carenza di acqua irrigua vi è una crescente carenza di acqua potabile, a macchia di leopardo, in diverse province dell'Isola. In parecchi comuni vi è stato o vi è il razionamento dell'acqua potabile. E' probabilmente la siccità più grave in Sicilia dell'ultimo secolo, ed è sicuramente tra le più gravi allo stato attuale d'Europa. Molti agricoltori, imprenditori e cittadini si sentono abbandonati. Parecchi i raccolti perduti, vi è il progressivo abbandono di campi con differenti coltivazioni e di giardini di agrumi. Servono interventi urgenti, maggiori di quelli previsti.

    Mon, 15 Jul 2024 20:59 Camionista prende a cinghiate immigrate che si erano nascoste a bordo - Il video diffuso sui social è diventato virale: un camionista in sosta presso l'autoporto di Ventimiglia, scopre un gruppo di giovani immigrate nascoste nel suo camion, che cercavano di passare il confine con la Francia. L'uomo le fa scendere e le colpisce a cinghiate, come animali. Tutto dovrebbe essere accaduto lunedì mattina. Qualcuno ha filmato la scena con il cellulare e ha diffuso il video su Facebook, invece di chiamare la polizia.     Mon, 15 Jul 2024 18:21 Napoli, Meloni firma protocollo per rinascita Bagnoli: «Opera più ambiziosa di Europa» - (LaPresse) Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni questa mattina a Napoli ha firmato il protocollo d'intesa per la rinascita di Bagnoli. L'accordo prevede una copertura finanziaria di 1,2 miliardi di euro. «L'opera di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana più ambiziosa di Europa». «La sfida - ha proseguito la premier - è trasformare un'area abbandonata e inquinata, che è stata un simbolo dell'incapacità delle istituzioni nel dare risposte, in un moderno polo turistico, balneare e commerciale all'altezza della Campania e di Napoli».    Mon, 15 Jul 2024 15:20 Le ferite dell'America. La diretta tv - Con il direttore del «Corriere della Sera» Luciano Fontana, Massimo Gaggi, Viviana Mazza, Guido Olimpio, Federico Rampini, Simone Sabattini, Giuseppe Sarcina. Conduce Maria Serena Natale.    Wed, 10 Jul 2024 09:30 Le stragi dei bambini nelle guerre d’Ucraina e Gaza: la diretta con gli inviati del Corriere della Sera - Il missile russo sull'ospedale pediatrico di Kiev, il vertice Nato di Washington e le decisioni da prendere sull'Ucraina, la guerra di Gaza entrata nel decimo mese: la diretta con l'editorialista Giuseppe Sarcina, l'inviato a Kiev Lorenzo Cremonesi, l'esperto militare Guido Olimpio. Conduce Maria Serena Natale.    Tue, 09 Jul 2024 10:42 Dazi, difesa e disciplina di bilancio: l’Europa che ci aspetta? - Federico Fubini risponde ai lettori in diretta video    Mon, 01 Jul 2024 11:08 Francia, che succede ora? La diretta video - Domenica 30 giugno 2024 la Francia è stata chiamata al voto per rinnovare  il Parlamento, dopo che il presidente Emmanuel Macron, a seguito dei risultati sfavorevoli del suo partito alle Europee, ha chiesto lo scioglimento anticipato dell'Assemblea Nazionale. L'analisi dei risultati, in attesa del secondo turno di domenica 7 luglio, con il direttore del «Corriere della Sera» Luciano Fontana, l'editorialista e vicedirettore Aldo Cazzullo, il corrispondente da Parigi Stefano Montefiori, gli inviati Alessandra Coppola e Marco Imarisio. Conduce Maria Serena Natale.    Mon, 24 Jun 2024 10:49 Ballottaggi, chi vince? - La diretta dagli studi di Corriere Tv in live streaming: il secondo turno delle elezioni comunali, l’analisi dello scenario politico con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e il vice direttore Venanzio Postiglione, in collegamento con gli inviati Virginia Piccolillo e Nino Luca e con i responsabili delle redazioni di Firenze e Bari Roberto De Ponti e Michele Pennetti. Conduce Maria Serena Natale.
Sono 105 i Comuni chiamati al voto: le sfide più attese a Firenze e Bari. Nel capoluogo toscano vince Sara Funaro - che raccoglie il testimone di Dario Nardella, eletto a Bruxelles - che correva contro l'ex direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. A Bari, invece, l’ex capo di gabinetto di Antonio Decaro (a sua volta approdato al Parlamento europeo), Vito Leccese ha respinto l’assalto del leghista Fabio Romito come portabandiera del centrodestra.    Thu, 20 Jun 2024 09:40 Viaggiare per stupirsi ancora - Un evento per raccontare la passione per i viaggi e cogliere le caratteristiche del turismo contemporaneo di qualità nell’epoca digitale. E’ ancora possibile stupirsi in un mondo di cui disponiamo facilmente di informazioni e di immagini per ogni luogo? Attraverso il confronto con un importante tour operator di viaggi “sartoriali” e le parole di due reportage firmati da Dino Buzzati e Alberto Moravia scopriamo che le esigenze del viaggiare non cambiano: la migliore conoscenza di sé, la scoperta dell’altro, la ricerca di nuovi orizzonti con cui confrontarsi.

Con Alessandro Cannavò, giornalista del Corriere della Sera, Federica Fracassi, attrice, ed Elisa Boscolo, CEO Boscolo Tours
    Wed, 19 Jun 2024 09:32 L’arte di raccontare un viaggio - La diretta video - Un evento per gli appassionati di viaggio con l’obiettivo di approfondire e cogliere le nuove dimensioni del viaggio contemporaneo attraverso 3 prospettive: viaggiare prima di tutto alla Scoperta di sé e del mondo ma anche alla Scoperta dell’altro e alla ricerca di Nuovi orizzonti di scoperta con cui confrontarsi.
Oggi affrontiamo il tema dell’esperienza di viaggio come incontro di culture grazie anche al ruolo di figure esperte che ne arricchiscono lo storytelling.

Con Roberta Scorranese, giornalista del Corriere della Sera, Dante Bartoli, archeologo ed esperto Kel 12 Tour Operator e Velasco Vitali, artista
    Thu, 13 Jun 2024 11:50 L’Europa che abbiamo scelto: il direttore Fontana risponde ai lettori - I risultati delle elezioni, i nuovi equilibri in Europa e le ricadute sulla politica italiana: l’analisi del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana che risponde alle domande dei nostri abbonati in diretta video. Conduce Maria Serena Natale.    Mon, 10 Jun 2024 22:57 Matteotti: un martire antifascista. Il racconto in video-animazione di Aldo Cazzullo al Festival della Comunicazione - Il 10 giugno 2024 segna la ricorrenza dei cento anni esatti dell’assassinio di Giacomo Matteotti, martire antifascista e politico che ha dato la vita per difendere onestà e democrazia, diventando riferimento della resistenza. 
Aldo Cazzullo, nella produzione video di Frame - Festival della Comunicazione realizzata a partire dall'incontro tenuto all’ultimo Salone del Libro, non solo tratteggia la figura di un uomo, ma intreccia le storie di resistenza e di antifascismo di Eugenio Montale e Filippo Turati, Adriano Olivetti e Sandro Pertini, Carlo Rosselli e Natalia Ginzburg. «Quel racconto ascoltato a Torino non poteva rimanere confinato in quella sala e in quel momento, ma merita di andare oltre» ha detto Danco Singer, direttore del Festival della Comunicazione (Camogli, 12-15 settembre). «Per questo ne abbiamo fatto un video che mantenesse la vividezza del momento, arricchendolo con un linguaggio visivo che mettesse a fuoco personaggi e concetti. Per arrivare a tutti, perché è una storia che ci appartiene e che ci riguarda».
?- Il CorriereTv ha realizzato inseme a Aldo Cazzullo una serie di nove puntate video sul centenario dell'assassinio di Giacomo Matteotti: qui il link al canale dove sono raccolte     Tue, 04 Jun 2024 13:43 Europa, perché sono le elezioni più importanti. La diretta video delle Conversazioni del Corriere per abbonati - Perché le Europee dell’8 e 9 giugno sono le elezioni più importanti? Ne parliamo, rispondendo come sempre in diretta video alle domande dei nostri abbonati, con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e con il senatore a vita Mario Monti, ex presidente del Consiglio e commissario Ue per il Mercato unico e per la Concorrenza, editorialista del Corriere oggi in libreria con «Demagonia. Dove porta la politica delle illusioni» (Solferino, 2024). Conduce Maria Serena Natale.    
Artemisium News
24/10/2018
TONI SANTAGATA: GENIALE PRECURSORE DI CABARET E CANTAUTORE DI SUCCESSI MONDIALI
di Redazione

Tony Santagata cantautore, indiscusso re del cabaret di cui fu il fondatore storico, è anche il re del folk.

Attore teatrale e cinematografico ha avuto anche una citazione per l’Oscar. E’ autore di testi radiofonici e televisivi. Tony al secolo Antonio Morese scelse il cognome Santagata, in onore del suo paese di nascita, Sant’Agata di Puglia, portando in alto il nome dell’Italia e sue tradizioni con concerti al Madison Square Garden di New York, dove riscosse ben 20 minuti di applausi e la standing ovation.

Le sue tournée sono state in tutto il mondo inclusa la Costa D’avorio. Ha recitato nei teatri più importanti d’Italia e del mondo. Tanti sono i suoi successi di canzoni in italiano da lui composte di cui ricordiamo “Vieni cara siediti vicino”, “Squadra Grande”, “Via Garibaldi” per il quale vinse il Premio Critica a San Remo, “Il Pendolare”, “Un esercito di viole”, “Austerity”, “Ti mando un fax”. E’ anche conosciuto ai più per la sua canzone “Lu Maritiello” un cult, suonata dalle più grandi orchestre del mondo, con cui vinse Canzonissima nel 75.

Questa canzone, vendette più di 12 milioni di dischi. Anche “Quant’è bello lu primm’ammore” non è da meno, presentata in TV nel ‘74, fu composta 20 anni prima, le vendite superarono, allora, i 3 milioni di dischi. E’ stato il primo cantautore e cabarettista italiano a usare il dialetto pugliese per le sue canzoni e spettacoli. Precursore dei tempi, all’avanguardia, con la genialità di imporre, garbatamente, le sue idee, con i gli spettacoli dal vivo. Inventore del blues alla pugliese, con canzoni all’inizio osteggiate, poi divenute riferimento per gli artisti di oggi.

Se oggi c’è un Festival dedicato alla musica tradizionale “Notte della Taranta”, con più di centomila spettatori, lo si deve all’antesignano Tony Santagata e la sua “La zita”, la tarantella da lui composta. Santagata è compositore di ben sei opere musicali moderne. L’opera “Padre Pio Santo della speranza”, musical con più di 300 musicisti con orchestra e coro dell’Accademia di Santa Cecilia, è stata eseguita in Vaticano in occasione della canonizzazione del Santo. Tony Santagata, artista con un carisma personalissimo, differente da ogni altro, da sempre intrattiene ed “incolla” il pubblico ai suoi spettacoli.

Tony torniamo un po’ indietro nel tempo. Come hai convinto i tuoi genitori di questa tua scelta di artista e quella di cantare in dialetto. Come andò?

Sono partito con l’italiano, accanto a queste composizioni ve ne erano altre in dialetto perché intuii che si rischiava, di perderne l’uso. Scrissi brani in pugliese per preservare le tradizioni. Ai miei tempi poi non si parlava di cose genuine, cibi tradizionali, si preferiva parlare dei grandi piatti internazionali. Composi “Li strascenete”, perché volevo valorizzare le tradizioni locali. I brani in dialetto li ho conservati come piccoli gioiellini, in uno scrigno. Pian piano, in alcune manifestazioni organizzate in circoli dell’élite napoletana, azzardai introducendo canzoni in dialetto e fu apprezzato. Compresi che quella poteva diventare la mia caratteristica, privilegiando il mio territorio e linguaggio.

Nelle mie serate i pezzi in dialetto pugliese divennero più numerosi e mi dissi: “Darò una svolta allo spettacolo italiano attraverso il dialetto pugliese!”. Questi i miei sogni sin da ragazzo, oggi divenuti i successi di Tony Santagata, ma anche pezzi che connotano l’Italia nel mondo. Ho costruito questo mio progetto, giorno per giorno, per anni, lasciando ogni hobby, studiando bene la chitarra, mia amica, quasi una parte del mio corpo, con un lavoro enorme. Ogni risorsa, non solo fisica, l’ho dedicata alla costruzione di quello che poi è diventato Tony Santagata. Convinsi i miei genitori che questa era la mia strada e mi trasferii a Roma.

La tua prima scrittura “importante” a Roma, fu all’ “Embassy”. Cosa rammenti con più piacere di quei tempi?

Frequentavo già Roma nel ’57, poi mio papà comprò una casa con enormi sacrifici e mi trasferii a Roma. Mi rammento che molte sere tornavo a casa solo con una bottiglia di latte e un pezzo di pane e mi cibavo così. Frequentavo, a quei tempi, un amico chitarrista che una sera mi invitò nel locale in cui si esibiva, in via Bissolati, in centro. Ci andai e alle due di notte mi chiese di poter fumare una sigaretta, e di suonare io qualcosa per i clienti. Così feci e quando rientrò, i clienti, che erano mezzi addormentati per l’ora, si erano invece svegliati. Fu così che mi invitarono la sera successiva e l’altra ancora. Una di queste, si avvicinò un signore chiedendomi: “Quando prendi a sera?”; sparai una cifra che mi accordò, dicendomi che stava  inaugurare un locale: era l’Embassy, che si aprì con Tony Santagata. Fui da subito protagonista con il mio gruppo ed ebbi un “mio mondo” con un pubblico che si sedeva anche a terra per ascoltare ciò che raccontavo e suonavo. Fu l’inizio di tutto, c’erano sia le canzoni che il cabaret. Da quel momento i locali più esclusivi fecero a gara ad avere Tony Santagata che li riempiva, ed i proprietari, sensibili a questo, sapevano che facevo da richiamo, portando una clientela importante e scelta. Ho fatto anche più di 200 serate all’anno, nei locali più importanti della Roma di quel periodo. Molti li ho inaugurati come il Gattopardo, poi divenuto il Gilda. Poi mi chiamarono anche a Milano, Venezia Torino e d’estate a Portofino dove ero il centro dell’attenzione dei locali sia nella Versilia che a Rimini. e nelle isole, Capri Ischia e Procida.

Come cabarettista narravi, nelle tue serate, aneddoti di vita vera e piena di tradizioni, del quotidiano in cui le persone si riconoscevano. E’ stata questa una chiave del tuo successo, l’autenticità?

Ho descritto la vita quotidiana, mai raccontando barzellette, ma aneddoti che avevo vissuto o che mi raccontavano altri, traducendoli in una chiave divertente, con una comicità senza tabù. Aggiungevo le mie considerazioni e trovavo il modo per cantare una paio di canzoni attinenti all’aneddoto raccontato. Funzionava, il pubblico rideva all’ironia e alla satira, garbata, ma insidiosa. Dicevano i latini “Castigat ridendo mores”, “corregge i costumi ridendo”. Una mia canzone diceva “io campo per la trippa, adoro il portafoglio rubando a destra e manca ho fatto i bigliettoni” Cantavo questi versi “forti” in pieno clima di censura. All’epoca “cuore faceva rima con amore” si cantava questo. Io invece già nei primi anni 50 tramutavo in canzoni ironiche i versi di Carducci cantandoli in dialetto pugliese. Questo lo sa chi veniva nei locali allora, anche grandi intellettuali italiani come Guttuso, Bevilacqua, Moravia, Pasolini che mi stimavano. Non ho mai fatto scelte sull’onda della moda, anzi spesso sono andato controcorrente.

All’epoca del rock and roll cantavi le tue “pizzica e taranta”. Come hai imposto il tuo genere, tu che hai messo in atto una serie di invenzioni che non si possono ridurre a un Tony Santagata solo cantautore?

Il rock viene indicato come qualcosa che ha ritmo, ma anche le mie canzoni lo hanno. Scrissi “Rocco e Rollo”, canzone molta ironica, dimostrando che potevamo essere “roccheggianti”, usando il mio linguaggio. “Rocco e Rollo” divenne la sigla per molti locali notturni che per la chiusura mettevano questo brano dal ritornello “ca nu ce n’amm ascì, ce ne dobbiamo andar”. Anche gli “stascinet” è un blues che i più grandi jazzisti italiani hanno suonato ed erano con me nelle serate. Questo a testimoniare che da sempre ho avuto coscienza e volontà di far diventare il mio progetto realtà: portare in primo piano la tradizione e il dialetto pugliese.

La tua più grande soddisfazione nel corso della tua carriera?

Sono molte. La vittoria a Canzonisima con 1.400.000 cartoline arrivate. L’ultima recente, con la standing ovation del pubblico al Teatro Savoia di Campobasso, con presenti amministratori della Regione e intellettuali. La serata al Politeama di Napoli, invitato per commemorare Totò. L’unico non napoletano ed aver ricevuto un applauso a scena aperta, già a metà canzone. Rimasi senza respiro per qualche secondo, perché ricevevo un’ovazione in un ambiente che non era il mio, quello napoletano. Non posso dimenticare nemmeno la vittoria al Derby Club di Milano.

Ci sveli un aneddoto particolare o uno che ti ha commosso?

Ci sono molti episodi accaduti nel corso della mia carriera artistica. L’immenso artista, Charles Aznavour, che mi invita ad ascoltarlo al suo concerto al King di Jesolo e mi manda un biglietto aereo già pagato Roma,Venezia andata e ritorno, ospitandomi al Danieli di Venezia. La sera dello spettacolo mi riserva la poltrona in prima fila, passa tra gli ospiti e saluta prima di tutti me, io saluto il pubblico, e dunque mi dedica la serata. Mi disse che fece questo perché mi riconosceva come il più grande artista italiano. Un omaggio grandissimo! Mi ha davvero emozionato, perché proveniente da un grandissimo artista. Un altro fu all’inaugurazione del Bagaglino prima maniera.

Tony da sempre il pubblico ti segue con affetto sia che ti esibisca in TV, radio, teatro o dal vivo e spesso nei tuoi spettacoli ti tributano la standing ovation. Per te il pubblico nel tempo è cambiato?

Spesso al termine dei miei spettacoli c’è la standing ovation per fortuna e spero continui così. Il mio è stato un lavoro di “poeta impegnato” che in questi anni mi ha consentito di distinguermi ed esser unico, cantando dal vivo e non in playback. Questo il pubblico me lo riconosce. A me basta la mia chitarra perché possa esprimermi e se poi c’è l’orchestra, sono contento. Il pubblico è cambiato, all’inizio mi ascoltavano molto attentamente e le persone quasi pretendevano il “nuovo genere” che proponevo. Devo dire che in questi ultimi tempi sta ritornando il gusto di riscoprire Tony Santagata anche da parte dei giovani. Oggi si comprende, forse con maggiore coscienza, il mio percorso artistico, ciò che ho fatto. Ed è bello sentire che, se accenno un brano in una serata, il pubblico ti accompagna cantando con te il resto della canzone.

Che rapporto hai con i social? Ti confesso che seguendoti vedo che se pubblichi un post raggiungi almeno le 3000 visualizzazioni in un attimo, non tutti gli artisti hanno questo riscontro. 

Mi piace avere da sempre un dialogo con il pubblico ed amo condividere le mie esperienze con loro anche attraverso i social. Oggi ho la fierezza che questa mia produzione è diventata stra-popolare e che altri artisti l’hanno poi anche ripresa reinterpretandola a modo loro, ma partendo da ciò che ho fatto io.

Hai avuto spesso delle belle intuizioni ce ne racconti una?

Mi sono sempre sentito un antesignano ed ho avuto la fortuna, come dici, di avere delle intuizioni. Negli anni ‘60 ho scritto “E’ furnuto e te incazzà” che è stata l’anticipazione di ciò che poi è riemerso in questi anni, del dopo regno dei Borboni ed il brigantaggio. Con l’ironia legata alla satira storica e di costume sono riuscito a far passare concetti forti già allora.

Cosa puoi anticiparci dei tuoi progetti futuri o un tuo sogno nel cassetto?

Prossimamente ho due grandi manifestazioni, al Circolo Nautico di Posillipo, dove sono l’ospite d’onore con la musica d’autore, poi il 24 novembre in un’altra manifestazione ad Ascoli Piceno si esibiranno 8 orchestre folk italiane e sarò il protagonista della serata. Per i sogni ne ho due. Un musical sulla unificazione dell’Italia, e l’altro è riproporre l’opera “Padre Pio Santo della speranza”, in un’altra grande occasione.

FONTE www.lagazzettadellospettacolo.it

 
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