Pubblichiamo questa breve nota storica del nostro amico Salvatore Longo, scritta dopo aver appreso il programma delle manifestazioni medievali che si tenute ieri a Sant’Agata.
SANT’AGATA E I NORMANNI
I Normanni giunsero in Italia meridionale agli inizi del Mille per svolgere la funzione di mercenari, aiutando il duca barese Melo a lottare contro i Bizantini sconfitti nel 1017 a Vaccarizza, presso Troia. La loro venuta segnò un cambiamento della situazione politica, mutata in seguito alle loro continue vittorie. Fra tutti emerse Roberto il Guiscardo che aiutò Guaimario di Salerno a difendere i suoi territori, essendo diventato duca di Puglia e Basiicata. I successi militari ottenuti dal Guiscardo strapparono ai Bizantini le terre dell’Italia meridionale sottratte a Guaimario dopo la sua morte e gli consentirono di essere il nuovo duca di Puglia e Calabria nel 1077 con la conquista di Salerno, dove visse stabilmente.
Da quel momento la storia di Sant’Agata si intreccia con il destino della dinastia normanna. E’ noto che, fra quei mercenari, si contarono almeno 400 famiglie giunte nell’Italia meridionale, investite dal Guiscardo a dominare quelle terre. Anzi alcune famiglie hanno perfino conferito la denominazione alle località che occuparono. Il comune di Guardia Sanframondi, in provincia di Benevento, ricorda i suoi signori originari di Saint-Fromond.
Sant’Agata risultò la sede del connestabile ducale, un alto funzionario che esercitò la giuridistizione del territorio composto da tanti casali ed numerose comunità ormai scomparsi. In altre parole sostituì il duca, che a Salerno restava assorbito dagli impegni della corte. Il connestabile di Sant’Agata fu Juhel Breton, anch’egli giunto nel Meridione insieme alle altre famiglie.
Il suddetto riferimento induce a riflettere sull’importante funzione di Sant’Agata in quel preciso momento, divenuta capoluogo dei numerosi comuni viciniori, diventando un preciso riferimento dell’intero territorio. Ad esempio,Troia, anche se famosa nei secoli successivi, non poteva vantare la stessa condizione di supremazia. Inoltre la sede del funzionario influì sullo sviluppo di altre attività sollecitando specifiche iniziative che condizionarono la vita economica e sociale della comunità con gli scambi commerciali, con una stabile guarnigione e con differenti relazioni umane. Per questo motivo. Sant’Agata assunse una particolare importanza che la distinse dagli altri periodi altrettanto interessanti, tuttora testimoniati dal ponte romano oppure dalla cinta muraria eretta dai longobardi. Si trattò di un grande momento della storia locale che la rese nota ed ancora permane attuale fra gli interessi degli studiosi.
Grazie all'Amico Salvatore Longo da Matera che ha pubblicato questoo articolo in riferimento alle manifestazioni che si sono svolte ieri al Castello Imperiale di Sant'Agata