Migliaia le presenze a Foggia oggi per la manifestazione nazionale di Libera contro l'illegalità, guidata dal prete antimafia Don Ciotti.
Il corteo, che si è snodato per le vie del capoluogo dauno, simbolicamente nel primo giorno di primavera, ha voluto ricordare i nomi delle troppe vittime innocenti di tutte le mafie.
“Il problema non è la mafia, il problema siamo noi”: queste le parole di Don Ciotti. Per la città di Foggia, scelta quest'anno come capitale di una manifestazione longeva che si svolge in contemporanea in diverse piazze d'Italia, è arrivato il momento di reagire.
982 nomi letti in una Piazza Cavour gremita. Migliaia di persone sotto la pioggia, in un corteo pacifico e a volte anche festoso, per le vie di Foggia per abbracciare idealmente madri padri sorelle di tante vittime, giunti da ogni parte del Paese.
Quelle morti violente hanno provocato dolori che non passeranno più, ma portano con sé anche una memoria viva, un senso di responsabilità civile che dovrebbe coinvolgere tutti noi, anche chi si sente apparentemente lontano da tutto ciò.
Tanti, troppi gli omicidi che fanno orrore in questa città, una città sfregiata da una delle mafie più potenti, per troppo tempo sottovalutata, che fa affari con la droga e spara per strada. Una mafia infiltrata in tanti settori della società impensabili, una mafia che si radica in tutta la provincia, dal Gargano al Tavoliere. Una mafia subdola e feroce.
Forte la presenza degli studenti, esemplare la risposta della società civile all'appello di Don Ciotti, ma per combattere la mafia da domani si deve ricominciare, lontano dai riflettori, ognuno nel suo piccolo.