BRIGANTAGGIO -
MORTE BANDA GIUSEPPE SCHIAVONE
Fu grazie alle informazioni date da Rosa Giuliani* che il delegato della pubblica sicurezza di Candela**, assieme ad un consistente drappello di Cavalleggeri, presero d'assedio la masseria Vassallo*** e catturarono: Giuseppe Schiavone, detto il brigante "buono", nato nel 1838, di Gennaro e Carmina Longo, originario di Sant' Agata di Puglia; Giuseppe Petrella fu Michele di anni 24, bracciante originario di Deliceto; Vito Rendina di anni 22, contadino originario di Sant'Agata di Puglia; Pietro Capuano di Giovanni di anni 24, pastore e renitente alla leva, originario di Anzano di Puglia; Vito Rocco Marcello fu Francesco, contadino originario di Anzano di Puglia che si costituì nel ott. del 1862 e venne condannato a 15 anni di lavori forzati, una volta evaso tornò da Schiavone.
Sono questi i "feroci banditi" che furono fucilati, in nome del nuovo stato savoiardo, il 29 nov. del 1864 al Piano dei Morticelli , luogo del mercato cittadino di Melfi. Nel libro dei morti della Parrocchia della Cattedrale di Melfi il Sacerdote Giuseppe Bergamasco non mancò di descrivere Giuseppe Schiavone come uomo "probo e onesto".
* Cresciuta a Sant'Agata di Puglia, e prima fiamma di Giuseppe Schiavone, una volta sostituita da un nuovo grande amore: Filomena Pennacchio, tradì il suo uomo per futili motivi di gelosia.
** Luigi Marchetti.
*** Sita nel territorio di Candela.
Foto da: Mario Monti - I Briganti Italiani.
DE JACO - MOLFESE - LUCERA - GRECO.