Li ràhene.
Noi santagatesi nel mondo ricordiamo bene i riti di Pasqua di quando eravamo al paese. Ci rimasero impressi nella mente di bambini di allora ed ora li ricordiamo in quella di uomini che siamo oggi, un po' avanti negli anni.
M'incuriosiva molto che al Giovedì Santo il sacerdote lavasse i piedi di alcuni chierichetti, ma non ne capivo il significato. Poi spogliavano gli altari di tutte le tovaglie che li guarnivano e, dulcis in fundo, "attaccàvene re cambène", legavano le campane; nel senso che non suonavano più fino al giorno di Pasqua e, al loro posto, entravano in funzione " li ràhene", i ragani o raganelle, piccoli strumenti musicali di legno con una rotella dentata che imitava il suono della raganella o rana arborea.
Questi strumenti entravano in azione dalla sera del giovedì e avevano la loro apoteosi nella processione del Venerdì Santo.