Al mio paese Sant’Agata di Puglia (Foggia), ogni pomeriggio, verso le ore tre (le
quindici), il Campanone della Chiesa Madre di San Nicola batte 33 rintocchi in
memoria della morte di Gesù: la gente si segna e in silenzio, recita il credo.
Ho raccolto questa pia usanza nei seguenti versi, che dedico ai miei concittadini, a
testimonianza della loro fede, ad esempio per gli altri.
Lenti, solenni,
trentatre rintocchi
rompono l’aria:
sanno di mistero!
Ai primi tocchi,
si cheta il chiacchierio delle comari
a sferruzzare intente,
ferma la nonna
con sommessa voce
l’allegro trastullar del nipotino,
scoprono i vecchi il capo
e, in religioso
grande silenzio sol dal bronzo inciso,
tutti devotamente
si segnano di croce.
- Nonna, perché?
- È l’ora del Signore:
a ventun’ora
morì per noi Gesù
sul legno della croce!
Or, segnati anche tu,
eleva al ciel la mente
e insieme a me ripeti:
“Io credo in Dio, Padre onnipotente…”!
E il campanone batte lentamente…:
voce d’amor portato alla follìa,
battiti e tonfi, in eco amplificata,
dell’estremo gocciante al suol in pozza,
redentore sangue divino…
Dolce, la grazia stilla in ogni cuore…
L’ultimo tocco… poi:
l’onde sonore perdonsi, intrecciate
in suadente angelica armonia,
per l’infinito…
l’etra, d’intorno, ricomposta, tace…
e, in estasi rapito,
il cuor affonda in sovrumana pace!
P. Giuseppe Leo