Filomena Marchese
Ogni anno, il 5 febbraio, ritorna sempre nuova ed attuale la festa di Sant’Agata, patrona della nostra città di Sant’Agata id Puglia, al cui nome sono legate le radici della comunità civile e religiosa.
La storia della Martire di Catania parte da molto lontano. Agata, nata a Catania nel 238 circa da Apolla e Agatonius Raus, subì il martirio probabilmente durante la persecuzione dell’Imperatore Decio nel 254. Ella suscitò un fascino irresistibile nel cuore del Console Quinziano che la chiese in sposa, ma Agata che aveva consacrato la sua vita ad un altro Sposo, Cristo, rifiutò. Questo rifiuto le costò il martirio, infatti, fu sottoposta a crudelissime sevizie fino all’orribile crudeltà di estirparle le mammelle con le tenaglie.
La tradizione ci ha tramandato le parole che la purissima fanciulla disse al tiranno: “Crudele tiranno non ti vergogni di torturare in una donna quello stesso seno da cui hai succhiato la vita?”.
Il culto si diffuse ben presto in tutta la Chiesa e il suo nome fu inserito nel Canone romano (Dalla Liturgia delle ore, Vol. III, p. 1280).
Stupendo è il “Discorso su Sant’Agata” di San Metodio Siculo, vescovo, allorchè afferma: “La commemorazione annuale di Sant’Agata ci ha radunati perché rendessimo onore a una martire, che è sì antica, ma anche di oggi. Sant’Agata, la nostra santa, che ci ha invitati al religioso banchetto, è la sposa di Cristo. È la vergine che ha imporporato le sue labbra di sangue dell’Agnello ed ha nutrito il suo spirito con la meditazione sulla morte del suo amante divino.
La stola della Santa porta i colori del sangue di Cristo, ma anche quelli della verginità. Quella di Sant’Agata, così, diviene una testimonianza di una eloquenza inesauribile per tutte le generazioni seguenti” (Ufficio delle letture della Liturgia delle ore, Vol. III, pp. 1280-1281).
Questo spargimento di sangue per i valori della fede ci pare un punto fermo che deve far riflettere, specialmente in questi nostri tempi di pluralismo ideologico e di relativismo etico.
Sant’Agata è stata un’autentica cristiana per aver testimoniato la sua fedeltà a Cristo fino al sacrificio della vita.
L’eroica “testimonianza”, la luminosa “presenza”, la sicura “intercessione” della giovane Agata diventa un modello, un simbolo, un vissuto da conoscere, amare, imitare. Il suo martirio diventa un evento, un esempio, un ricordo che resterà indelebile nella mente e nel cuore di tanti uomini e donne nel corso della storia.
La devozione alla Martire catanese è molto diffusa, non solo in Sicilia, ma anche in varie parti d’Italia, paesi e frazioni portano il suo nome.
Anche per Sant’Agata di Puglia il culto alla Santa Patrona Agata risulta “Ab antiquo”, “Ab immemorabili”. Un tempo questa festività veniva celebrata dal marchese del paese che invitava il clero ed il popolo nella cappella del castello, dove era custodita la statua della giovane Martire, e, in seguito, la suddetta statua fu portata nella Chiesa Matrice di San Nicola ove tuttora ha un altare a lei dedicato.
Per la memoria storica, dopo accurate ricerche, segnaliamo dei documenti importanti come punto di riferimento:
Con questa convinzione nel nome di Sant’Agata, ieri come oggi, per mantenere viva la devozione in suo onore, vengono organizzate celebrazioni, manifestazioni, iniziative, come le “devozioni” di pani azzimi a forma di mammelle (re mmènne re Sant’Agata), preparate dalle donne componenti il Comitato “Pro festa di Sant’Agata” e distribuite in segno di devozione ai fedeli.
Così la storia cede il passo alla tradizione, la religiosità al folklore, stringendosi alla bella statua, venerata nella Chiesa Matrice di San Nicola, vera immagine che il popolo santagatese riconosce da sempre e nelle tenaglie con la mammella, che indicano il martirio di Sant’Agata, la fede diventa messaggio e comunicazione di ideali, impegno, testimonianza di vita.
Comitato “Pro Sant’Agata”
Presidente: Daquino Luigia
Segretaria: Marchese Filomena.
Componenti: Daquino Lina, Guerino Enza, Monaco Vittoria, Agnelli
Gerardina, Mocciola Eleonora, Morese Antonia, Tridentino
Teresa, Tridentino Angela, Monaco Angela, Viola Cristina,
Fabiano Gerardina, Lavanga Giuseppina, Noviello Concetta,
Fiano Marianna, Maruotti Michela.
INNO A SANT’AGATA
Discepola perfetta
dell’unico Maestro
hai sempre camminato
sul’orme del Diletto,
lo sguardo volto al cielo
le mani aperte a tutti.
Rit. O Vergine Sant’Agata
dischiudi i nostri cuori
ai frutti dello Spirito
amore, pace e gioia.
Sorella, amica e sposa
dell’unico Signore
in pieno hai condiviso
col sangue del martirio
il patto suo d’amore
a gloria del Dio Trino.
Rit. O Vergine Sant’Agata…
La grazia e la virtù
ti rendono un modello
di vera santità.
amabile, ci colmi
di gioia e di speranza
ci schiudi a carità.
Rit. O Vergine Sant’Agata…
(Testo di Mons. Donato Coco,