Addio, maestro!
I grandi artisti non muoiono mai, è il mondo, casomai, che muore un po' senza di loro.
L'ultimo grande maestro del cinema italiano ci ha lasciato: Ettore Scola, classe 1931, avellinese di Trevico, paesino a due passi dalla mia Sant'Agata di Puglia, dove è stato molte volte a far visita a sua zia, maritata con un santagatese. "Io sono nato a Trevico in provincia di Avellino, ma al confine, vicino Sant'Agata di Puglia, sono cresciuto con il castello pugliese davanti agli occhi. Scola era incantato alla vista del nostro castello imperiale, forse anche perché proprio nel nostro castello abitava sua zia col marito.
Ettore Scola era una meraviglia di uomo e di artista, per lui il cinema era un'arte e un mezzo che può cambiare il costume della gente e l'ha sempre interpretato in tal senso. Utilizzando un linguaggio profondo ma lieve, il suo cinema ha raccontato un'Italia che si riscattava dal fascismo e cercava di dimenticare la guerra, un'Italia in continuo cambiamento. Ha saputo tratteggiare tutti i tipi di italiani, dando voce anche a quelli che, dati i tempi, non ne avevano.
Il suo cinema è stato un cinema di impegno civile, attraverso un linguaggio mai urlato, ha tratteggiato un paese con tutte le sue bellezze e le sue storture; comunque sempre voglioso di farcela.
Nei suoi capolavori ha rifuggito dagli stereotipi, celebrando senza retorica i sentimenti che allocano spesso nell'animo semplice.
Amico, non solo regista, dei più grandi: Sordi, Manfredi, Magnani e Gasman e, soprattutto Mastrianni e Troisi, con loro la vita di ogni giorno già era un film.
La "Famiglia" non è solo un suo film, ma uno scrigno dove sono racchiusi i nostri ricordi più cari, l'album di famiglia che ogni tanto prenderemo dal cassetto per ricordarlo.
Addio, maestro!
noi avevamo detto che una sorella del Maestro era sposata a Sant'Agata, invece dalla nota sottostante abbiamo appreso che era una Zia.
Spettabile redazione,
con riferimento alle notizie date sul maestro Scola e' necessaria una rettifica.
Scrivo in qualità di figlia di donna Rachele del Buono, cugina di primo grado di Ettore Scola. Rachele ed Ettore erano figli di fratelli.
Difatti mia madre Rachele e' figlia di donna Giuseppina Scola che sposò don Francesco del Buono ed abito' nel castello pressoché fino alla sua morte nel '73; Ettore era figlio di un fratello di donna Giuseppina.
Il giovane Scola in estate spesso veniva a far visita alla zia Giuseppina Scola, allo zio Francesco del Buono ed ai cugini Scipione, Rachele, Maria Luisa e Pietro. Tanti sono gli aneddoti di vita familiare sui tempi andati che potrebbero raccontarsi anche al riguardo.
Detto ciò, sarebbe forse giusta una rettifica al vostro articolo: al castello di Sant'Agata Ettore Scola non aveva una sorella, bensì una zia, donna Giuseppina Scola del Buono.
Vogliate prendere buona nota di quanto da me riferito.
Un cordiale saluto
Sonia Capobianco