Si terrà domani mattina a Monteleone di Puglia, presso l’auditorium dell’Edificio strategico, il convegno dal titolo La Guerra è follia! L’evento è stato organizzato per analizzare l’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale. Della Grande Guerra si parlerà ponendo l’accento su temi difficili poco considerati volutamente dalla storiografia ufficiale, come quelli della diserzione e della sofferenza mentale, delle deportazioni di massa e dell’uso della violenza contro i civili, delle pratiche di genocidio e dei grandi cambiamenti provocati dall’immane tragedia, delle responsabilità e dell’evitabilità del conflitto, ma non si scorderà l’attualità. Purtroppo si va intensificando oggi la violenza e si moltiplicano i teatri di guerra in diverse aree del mondo, l’Africa, l’Europa ed il Medio Oriente. Con gli attentati di Parigi la guerra ha fatto un altro decisivo passo avanti. Il mondo sta vivendo una “terza guerra mondiale a pezzi con crimini, massacri e distruzioni”. La guerra, come affermato da Papa Francesco nel 2014 nel sacrario militare di Redipuglia, è una follia. Un grido che sgorga dal suo cuore e dalla sua fede, e che riprende con vigore quanto affermato da papa Giovanni XXIII nell’enciclica Pacem in terris: nell’era atomica è “alieno dalla ragione”, è folle pensare di ristabilire la giustizia attraverso la guerra. Il grosso problema è che c’è chi ci guadagna con le guerre eccome, così come saggiamente anticipato dal presidente generale americano Eisenhower nel suo discorso d’addio alla nazione nel 1953 denunciando “la congiunzione tra la politica, le istituzioni e l’industria degli armamenti”. E’ il caso del complesso militare - industriale dei paesi più industrializzati. Parole lucide e premonitrici, di grande ed amara attualità. A sessantadue anni di distanza il complesso militare - industriale, fortemente avviluppato alla finanza transnazionale e forte di rappresentare un settore che non conosce crisi, controlla saldamente i principali governi dell’Occidente, compreso il nostro. Weston, Falk e D’Amato, rinomati studiosi statunitensi di diritto internazionale, hanno calcolato come, dal 1945 al 1980, si siano verificate, nonostante gli auspici contenuti nella Carta delle Nazioni Unite, più di cento guerre con un totale di circa 25 milioni di vittime. Secondo la National Defence Council Foundation, nel 2002 erano in corso 53 conflitti armati. Oggi, a tredici anni di distanza, sono certamente di più. Solo l’Italia ha venduto nel solo 2013 126 milioni di dollari di armamenti all’Arabia Saudita e 95 milioni di dollari agli Emirati. Dietro ogni «decisione bellica», ci sono «piani geopolitici precisi, la cupidigia, l’intolleranza, l’ambizione al potere e gli affari». Non vi è nessuna distinzione tra guerra giusta e guerra ingiusta, tra guerra regolare e guerra irregolare. Il piano di sviluppo della guerra è la distruzione. La guerra lascia sempre un segno indelebile di morte e di tragedia, non si uccidono solo i soldati nemici ma anche civili, “vecchi, bambini, mamme, papà”, quanto “Dio ha creato di più bello: l’essere umano”. Qualsiasi guerra è un crimine contro l’umanità e devono cessare le guerre imperialiste in ogni realtà del pianeta. L’umanità necessita della smilitarizzazione dei conflitti, del disarmo e della pace. Per fa si che ciò accada deve fermare i pianificatori del terrore, gli affaristi e gli imprenditori delle armi. Dobbiamo sempre aiutare a cercare uno spiraglio, mai cedere alla tentazione di considerare l’altro come un nemico da distruggere, ma piuttosto come una persona, dotata di intrinseca dignità, creata da Dio a sua immagine. In un momento dove l'escalation della violenza e la minaccia della guerra diventano sempre più gravi è fondamentale ricondurre la mente agli insegnamenti dei maestri della nonviolenza e della cultura della pace. L'iniziativa in programma domani a Monteleone di Puglia vuole essere l'inizio di un impegno politico e sociale che nasce dal basso per manifestare con atti espliciti, culturali, artistici e simbolici, la volontà dei cittadini di resistere di fronte alle politiche di potenza degli Stati che alimentano il terrorismo. Nel dimostrare l'impegno per la formazione di una cultura di pace, il comune di Monteleone, con la consulenza scientifica del Centro Gandhi Onlus, darà vita a una scuola estiva, una Summer School, di educazione alla Pace, mirante a promuovere la cultura della nonviolenza, la gestione nonviolenta dei conflitti interpersonali, sociali e internazionali, secondo il principio espresso nel preambolo dell’Atto Costitutivo dell'UNESCO: "poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere costruite le difese della pace" (since wars begin in the minds of men, it is in the minds of men that the defences of peace must be constructed).