02/07/2010
CHIARA CAUTILLO, STILISTA E ARTIGIANA PER ISTINTO E...
Abiti e oggetti, il suo pane quotidiano e la sua passione. Fin dai tempi della " Montessori "
di Antonella Lavilla
Dal mare del web arrivano sempre novità, nascoste come messaggi in bottiglia. Tra le nuove facce di face book poche settimane fa ha fatto il suo ingresso in rete una ragazza foggiana che ha deciso di pubblicare foto delle sue creazioni. Poche immagini per il momento, una pagina in continuo aggiornamento, ma che fa già denotare la bravura e la maestria contenuta nelle mani dell’artigiana. “Plasmare”: questa la parola d’ordine di Chiara Cautillo, stilista e artigiana autodidatta foggiana. 26 anni, origini santagatesi, figlia del fotografo Beppe Cautillo e cugina di Rocco, il ragazzo che con il racconto "Una gioia continua e grandissima" si è classificato 5° per le selezioni dell’ambìto premio letterario Campiello. Nata in una famiglia di artisti, Chiara cresce circondata dalle opere astratte dello zio Piermario Carlucci, frequenta la scuola Montessori ed è proprio lì che comincia a mettere le mani ovunque, come racconta a l’Attacco: “Sin dall’età di due anni ho iniziato a prendere confidenza con i vari materiali, dal pongo alla farina alla pasta di riso. L’insegnamento montessoriano mi è servito tantissimo, a me come a molti ragazzi che conosco: mirano a rendere il bambino autonomo, a farlo camminare con le proprie gambe”. E da allora la ragazza ha camminato parecchio, si è spostata da Foggia, ha frequentato la facoltà di Architettura di Firenze scegliendo l’indirizzo “Progettazione della moda e prodotti per lo spettacolo”, ha interrotto gli studi per alcuni mesi, si è trasferita a Roma e lì ha preso parte attiva in alcune produzioni cinematografiche: assistente della costumista Mariarita Barbera nel film “Mio fratello e figlio unico” di Lucchetti e costumista per il cortometraggio “Il Male Assoluto”, dei registi Francesco Colangelo e Alessandro Valori. “Amo disegnare i vestiti, curo tutte le fasi della produzione, dallo schizzo al cartamodello, dalla scelta dei materiali alla realizzazione. Ma adoro anche creare oggetti di ogni tipo: orecchini, bracciali, portaincensi”. Un’artigiana autodidatta, che crea sperimentando, che passa agilmente da un materiale all’altro e che si perde tra mercatini, tappezzieri e ferramenta alla ricerca delle cose più bizzarre. “Non sono io a cercare i miei materiali, sono loro a trovare me. Quando entro in uno degli svariati negozi non ho in mente la mia prossima creazione, mi lascio trasportare dall’istinto, scelgo un materiale, anche il più impensabile e provo a plasmarlo. Man mano che li lavori capisci che ognuno di essi ha una propria anima e sta a te capire come tirarla fuori e adattarla alle tue finalità. Ogni volta è un incontro e una scoperta diversa”. Si definisce “una creatrice certosina, un topo da laboratorio”, e basta guardare le sue opere per capire. Utilizzando legno, plastica, tubi per l’irrigazione, fili, retina verde per polli, pietre, coralli, sale colorato e tanto tanto altro Chiara da vita ad oggetti sempre nuovi e mai uguali a loro stessi. “Cerco di portare avanti il discorso dell’artigianato, ogni mia creazione è diversa dalle altre. Ognuno di noi tende alla perfezione, ma le cose che realmente mi colpiscono e che cerco di produrre sono le piccole imperfezioni, quelle impercettibili differenze che fanno la differenza tra un oggetto e l’altro”. Lontana dalle logiche di mercato, la Cautillo è un animale sociale che vuole però rimanere libero, di esprimersi e di creare uno stile differente, un marchio tutto suo. Innamorata dei modelli della stilista Vivienne Woodstock e di quelli di Yohji Yamamoto, Chiara realizza abiti utili, ma soprattutto multifunzionali: “Mi piace la molteplicità e l’idea che un capo possa essere indossato in modi differenti e rigirato come un calzino. Ad esempio ho cucito di recente un tutone che può essere utilizzato come pantalone e vestito, in cui le maniche si trasformano in pantaloni, dove chi acquista sa che pur spendendo un po’ di più – costa solo 40 euro – ha la possibilità di sbizzarrirsi e avere sempre qualcosa di nuovo da mettere.Sono vestiti creati soprattutto per l’estate, molti in maglina di cotone, comodi per chi viaggia e non ha molta voglia di portarsi dietro il guardaroba”. Lo scorso anno, insieme ad una sua collega, Francesca De Vita, la stilista/costumista/ artigiana-versatile ha partecipato a “Stili a confronto”, una serie di sfilate itineranti che hanno toccato il subappennino e coinvolto anche Gino Affatato che ha proposto i suoi vestiti di diverse epoche storiche. Dai portachiavi a forma di rullino – quelli usati rubati al padre -che vendeva da piccola tra i vicoli di Sant’Agata di Puglia, è passata ai vari mercatini, prima di approdare sul web, mercato virtuale e vetrina per eccellenza.
Tratto da L'Attacco