In memoria di Enzo Liberti (Biccari, 3 gennaio 1922- Severo, 26 marzo 2009)
Al Prof. Lorenzo Liberti Pittore Scultore Scrittore d’alto profilo umano e culturale che, attraverso un luminoso percorso di ricerca e di fede,ha fatto della sua arte uno strumento di apostolato e testimoniato con la vita i più autentici “ valori “ etici.
Lorenzo Antonio Liberti nacque a Biccari (FG) il 3 gennaio 1922 da Lorenzo e Giovannina Stanga. Venne a Sant’Agata all’età di 17 anni, nel 1939. Era morto il padre e lui, ch’era in seminario, appresa la notizia, si affrettò a ritornare a Biccari, nella speranza di partecipare almeno ai funerali. Ma l’amato genitore, quando lui giunse, era già stato sepolto. Il dolore lo portò lontano dal seminario e dalla casa paterna. Invano la madre cercò di persuaderlo a ritornare in seminario per completare gli studi liceali. Preferì dirigersi a Sant’Agata, ove trovò ospitalità presso la zia materna, Lucia Stanga, che aveva sposato il santagatese Francesco Mazzeo, segretario comunale, già vedova e madre di quattro figli. La zia si preoccupò di fargli riprendere gli studi e lo affidò al grande “maestro” Domenico Rosati. Costui comprese subito di avere avanti un giovane dalla brillante intelligenza e di spiccato talento artistico, e lo sostenne con ogni mezzo. Lo indirizzò a Lucera, ove da privatista il giovane conseguì la licenza liceale con il massimo sei voti e la lode. Ma la licenza non dava pane. Il “maestro”, constatata la sua passione per pittura e pennelli, si rivolse a don Marciano Palazzo, allora parroco della chiesa di S. Andrea in Sant’Agata, pregandolo di dargli lavoro, consentendogli almeno di imbiancare le pareti della chiesa. Il parroco, vero mecenate, prese cuore il giovane, che intanto aveva stupito molti per un dipinto realizzato su un ritaglio di stoffa di velluto – avanzo di una vestaglia confezionata per una sposa – stoffa con cui Franceschina Viola confezionò un cuscino da salotto. Don Marciano gli affidò ben altro compito: affrescare la volta della navata principale e del coro della chiesa di S. Andrea. Molti santagatesi, uomini e donne, giovani e non, posarono per l’artista.Nel 1945 il lavoro d’arte era finito. L’artista aveva 23 anni.La chiesa fu rimessa tutta a nuovo e fu proprio il Liberti a proporre ed organizzare la processione del Crocifisso, vincendo le perplessità del parroco, il quale condivideva le preoccupazioni del popolo secondo cui “se Cristo andava per la terra”, cioè in processione, si sarebbero verificate calamità naturali come terremoti ed uragani. Il falegname Giuseppe Mavilia fece la base di legno per poggiare la statua, sei devoti la portarono in processione per tutte le vie del paese. Intervenne il vescovo di Bovino mons. Innocenzo Alfredo Russo, e tutto il popolo. Molti disperati – le ferite della guerra erano ancora aperte - seguirono il Cristo a piedi nudi e battendosi il petto. L’avvenimento creò un momento di intensa pietà popolare, che scrisse una pagina tra le più belle della storia religiosa santagatese. L’artista guadagnò fama e stima, anche perché non solo di pittura e pennelli s’intendeva, ma anche di teatro e di musica (discipline di cui fu autodidatta), come poté dimostrare collaborando con le suore della “Casa del S. Cuore di Gesù” per istruire le orfane nel canto, nella musica e nella drammatizzazione.Committenti dei lavori della cripta della chiesa di S. Nicola furono, nel 1946, il priore Giuseppe Mazzeo (reddelègne) e il cassiere della confraternita di Gesù Morto: un vero capolavoro di arte dallo stesso autore descritto nel volume “Ho dipinto la passione”.Enzo Liberti amò Sant’Agata, ove trascorse anni tra i più fecondi della sua vita di artista.Strinse fraterna amicizia con Nicola Donofrio, ed ogni sera, “frate Nicola” e “frate Lorenzo”, come si sono chiamati per tutta la vita, allievi entrambi in tempi diversi di “papà maestro”, il Rosati, si ritrovavano a casa di costui, la cui scuola di umanesimo e galantomismo riuniva sempre giovani e “vecchi” alunni.Fu proprio nella casa del Rosati che il Liberti conobbe Irma Santoro, che divenne sua moglie. Si trasferirono Milano e nel 1963, con le figlie, fissarono la loro dimora a Severo.Qui il Liberti ha svolto la propria attività artistica, dedicata alla diffusione del messaggio religioso espresso attraverso le opere in scultura e pittura, e di studioso.I suoi molti lavori, anche di grandi dimensioni, eseguiti con varie tecniche, a volte innovative, ricchi concettualmente e realizzati con espressioni artistiche nuove per la storia dell’arte, hanno trovato collocazione sia in Italia che all’estero.Fu scrittore, attento ricercatore e conferenziere.Il Liberti meritò la stima di P. Pio da Pietrelcina, di mons. Fortunato Maria Farina, dell’arcivescovo di Milano, Montini, di papa Giovanni Paolo II, del card. M. Mimmi, e di tanti altri, religiosi, laici e critici d’arte, tra cui Eva Tea.La sua arte, come gli scritti, sostenuta da una profonda cultura storica e religiosa, ha risposto pienamente a quello che fu, nel lontano 1949, un auspicio di mons. Fortunato Maria Farina: “La Fede vi guidi – Gli scriveva - e sia sempre la vostra fede ispiratrice nella vostra vita di artista, e la Madre vi ottenga da Dio la grazia di fare sempre della vostra arte…un efficace strumento di apostolato”.Avrei voluto, caro mio “zio Enzo”, dire e scrivere di Te e della Tua opera molto di più, ma oggi, 26 marzo 2009, la piena dei ricordi mi porta a fermarmi qui. Grazie per quanto hai dato alla società, alla cultura, alla fede con la Tua opera! Il Tuo luminoso percorso di vita terrena è un nobile esempio di amore per la pace, gli studi, l’arte, la propria terra.
La Tua “nipotina Doruccia”
Dora Donofrio Del Vecchio
Le opere di Enzo Liberti
(elenco parziale)
In Sant’Agata di Puglia:
Chiesa di S. Andrea: Pittura dell’abside e del soffitto
Chiesa di S. Nicola: statua della Madonna del Cammino, Via Crucis in ceramica, Porte in bronzo della Resurrezione e della Madonna;
Cripta di S. Nicola: Cappella di Gesù morto in architettura e sculture, la Passione dipinta;
Chiesa della Trinità: pitture e sculture;
Chiesa di S. Michele: Porta in bronzo e metallo smaltato;
Statua in nicchia all’ingresso del paese;
nel cimitero tombe Orlandella e Rosati in metallo smaltato a fuoco.
In Accadia: Cappella della Madonna del Carmelo: pittura e scultura nella chiesa parrocchiale; tomba famiglia Rampino sculture in cimitero.
In Biccari: grande quadro della Madonna di Costantinopoli protettrice del paese;
Madonna Addolorata, scultura in legno nella cappella del cimitero;
Motel Santa Lucia. Insegna in metallo smaltato a fuoco; La vita e la morte: sculture sulla tomba del padre.
In Troia: ritratto ad olio di mons. Farina e di mons. Amici.
In S. Giovanni Rotondo: quadro (recentemente rubato) con volto di Gesù, chiesto da S. Padre Pio.
In Lucera: Storia del pane: grande dipinto ad olio nel pastificio Sacco; il Foglietto in ceramica per il direttore Ciampi.
In Foggia: Storia dell’Immacolata: 13 metri di scultura in ceramica nella omonima chiesa;
Chiesa di S. Rocco: urna per le reliquie di S. Ciro, sculture in bronzo con cristallo e metallo smaltato a fuoco;
grande ritratto intero della signora Russo; i dolori della Madonna: sette grandi quadri ad olio nella chiesa di S. Giovanni.
In Orsara di Puglia: Chiesa parrocchiale: grandi dipinti ad olio di S. Rocco, S. Lucia, S. Giuseppe, S. Filomena, S. Anna, S. Nicola di Bari per i rispettivi altari.
A Rocchetta S. Antonio: Monumento all’onor. Teresa di Lascio
A Lecce: Madonna con P. Pio per l’arcivescovo di Lecce.
A Milano: su richiesta dell’arch. Musso statua di S. Chiara nel monastero delle Clarisse; ritratto del card. Giovanni Colombo, monumento a S. Francesco nella cappella dell’Istituto delle suore missionarie di Gesù Bambino, gruppo ad altezza naturale.
A Cesano Maderno: due grandi tombe.
A Corato: Chiesa Madonna delle Grazie: Risurrezione di Lazzaro e Porte di bronzo raffiguranti l’inno Ave Maris Stella; grande Crocifisso in legno di un metro e mezzo.
A S. Vito dei Normanni: Chiesa di S. Rita: pannelli che raffigurano la vita di S. Rita, battistero con vasca ottagonale effigiata in pannelli smaltati a fuoco.
A Severo: Presso privati: Ingresso di Gesù in Gerusalemme, S. Giorgio e il drago; tomba Castiglione; statua di S. Pio; grande Croce in metallo nei locali di frate Elettro.
A Lecco: tomba mons. Bersieri.
A. S. Angelo Lodigiano: tomba Spartà.
Ritratto di Paola Ruffo, regina del Belgio.
Roma: chiesa di S. Antonio al Tusculano: Litanie della Madonna. Bassorilievi che formano un trittico molto grande; 3 grandi quadri che raffigurano S. Adalberto, patrono della Polonia, S. Massimiliano Kolbe e la Madonna Madre della Chiesa. Questi quadri furono presentati nella Sala Nervi il 23 aprile 1988, ove l’autore incontrò papa Giovanni Paolo II.; quadro della Divina trionfatrice.
A Colonia (Germania): mostra di Promessi Sposi in altorilievo in terracotta, Mostra tenuta anche a Torino e Milano
A Tarragona (Spagna): Chiesa Oasi del fanciullo: Via Crucis ed Altare.
A Manila (Filippine): Chiesa dei Padri Rogazionisti: Via Crucis e complesso liturgico: altare, tabernacolo, leggio, scanno, battistero.
Come ricercatore e scrittore il Liberti ha pubblicato varie opere, tra cui:
Dora Donofrio Del Vecchio