(04/03/2018)
IN MEMORIA DI UN GRANDE BENEFATTORE : MICHELE PERRONE


di Dora Donofrio Del Vecchio

 
di Dora Donofrio Del Vecchio 

 

Il tempo distrugge ciò che non ha valore,

fortifica ciò che realmente vale,

e ne passa la memoria.

E non muore mai

chi lascia eredità di stima e di affetti.

 

Ho avuto il privilegio di conoscerLo da vicino nei lunghi colloqui durante le ricerche per la pubblicazione del volume “La Casa del S. Cuore di Gesù in Sant’Agata di Puglia, da mons. Donato Pagano a Michele Perrone”.

Ho vivo nella memoria la Sua grande energia interiore, il Suo entusiasmo e la Sua disponibilità, anche economica, per tutto ciò che potesse migliorare la condizione dei più deboli e dei bisognosi.

E compresi in quei colloqui quanto grande fosse il Suo cuore, e grandissima la Sua vocazione ad essere cittadino attivo ed operoso per una missione sociale a tutto campo. Missione sostenuta da una grande fede in Dio e nella Provvidenza.

Per realizzare il mio lavoro di ricerca consultai centinaia di documenti che mi diedero la conferma delle Sue spiccate doti umane e capacità amministrative.

Un grande uomo che in silenzio ha saputo sempre dare il Suo aiuto anche in campo culturale, incoraggiando e sostenendo la ricerca, associazioni culturali, pubblicazioni di libri e recupero di edifici sacri.

Il nostro “don Michele”, come affettuosamente Lo chiamavano i santagatesi, si distinse nel campo dell’imprenditoria per cui meritò alti riconoscimenti come quello di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2 Giugno 2000 e di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2 giugno 2003.

Egli lascia un grande patrimonio di stima e di affetti, e molti dobbiamo esserGli riconoscenti.

In questo triste momento mi unisco al dolore ed alla preghiera della famiglia: il Signore accolga Michele tra i Suoi eletti e, nella Sua infinita misericordia, Gli conceda la pace eterna. 

E passo la parola ad un mio scritto, che Ne delinea il profilo umano e sociale.

 

   Michele Perrone

Nato a Sant'Agata di Puglia il 23 settembre 1933, da genitori piccoli commercianti, nel 1952, appena diplomato, all'età di 19 anni, Michele Perrone s’iscrisse all'albo dei Geometri, iniziando la libera professione nel suo paese natale. Sposò l’insegnante Rosaria Durante, da cui ebbe due figli Antonio e Francesca.

Fu assunto dall'Amministrazione Provinciale di Foggia, ma all'impiego preferì l'attività imprenditoriale. Trasferitosi a Foggia nel 1955, privo di qualsiasi aiuto finanziario e di qualsiasi riferimento utile, iniziò la nuova attività, in cui fu affiancato dal geometra santagatese Pietro del Buono, col quale costituì una società di fatto. Concorse per gli appalti sia in Puglia che in Basilicata, aggiudicandosi molti appalti pubblici: fabbricati per l'edilizia scolastica di vari comuni della Puglia, Basilicata, Campania (Sant'Agata di Puglia, Orsara, Irsina, Miglionico), sedi municipali, opere stradali (strada provinciale Vieste - S. Maria Merino, strada provinciale S. Nazario - Apricena, strada provinciale Castelluccio - Faeto, strada provinciale Scaloria -Manfredonia, strada panoramica di Sant'Agata di Puglia, piazzale S. Rocco e relativa strada, ammodernamenti Consorzio di Bonifica, Anas, ecc.).

Nel 1964, il terremoto dell'Irpinia rese il Comune di Accadia una zona delle più disastrate. L'impresa Perrone concorse ai lavori del trasferimento del rione Fossi, per un contratto a tempo determinato per la consegna con un premio di accelerazione e si aggiudicò, con il socio del Buono, l'intero intervento, ben 400 appartamenti con annessi locali per uso artigianale e box, in un’area di 80000 mq., con relative urbanizzazioni. Nel contempo il Perrone acquistò diverse aziende agricole nel territorio di Foggia, Troia, Torremaggiore, Sant'Agata, Orta Nova, per svolgere una fiorente attività agricola. Dal 1968 al 1972 realizzò opere importanti per conto dell'Amministrazione Provinciale di Foggia, del Consorzio di Bonifica di Foggia nonché del Genio Civile della stessa città. Dal 1972 l'impresa si occupò prevalentemente di edilizia privata oltre che di servizi ed attività agricola, s’ingrandì creando altre società: S.A.D. sr.L, Edilflora s.r.L, Edilizia Primavera s.r.l, Flora s.r.l, Agricola Santa Giusta.

Impegnato nel sociale, il Perrone ha fatto parte della Giunta e del Direttivo della Federazione dell'industria della Puglia (Confindustria Bari) con diritto di voto designato dalla stessa Giunta quale imprenditore tra i più rappresentativi della Puglia; componente per oltre vent'anni della Giunta dell'Associazione degli industriali di Capitanata, è stato vice presidente degli industriali dal 1992 al 1999 e ancora vice presidente vicario dal 2002 al 2006. E’ stato vice presidente per il quinquennio 1998-2003 della Camera di Commercio di Foggia; componente per diversi anni, fin dalla nascita, del Consorzio dell'Università di Foggia; componente dell'organo di indirizzo della Fondazione Banca del Monte di Foggia “Siniscalco Ceci”, del Consiglio di Amministrazione della stessa, ricoprendo il ruolo di componente del Consiglio Direttivo della sezione Edile della Capitanata in prosieguo fin dal 1970. E’ stato componente del Consiglio della Camera di Commercio di Foggia, vice presidente, e componente del Consiglio di Amministrazione della LACHIMER, azienda della Camera di Commercio di Foggia; componente di Commissione Conciliari e del Consiglio di Amministrazione dell'Azienda speciale CESAM della stessa Camera (Formazione – Sviluppo Programmazione). Fu socio del LIONS CLUB FOGGIA HOST; Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2 Giugno 2000; Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2 giugno 2003. 

Per sua scelta, in piena rispondenza alla sua formazione umana, privilegiò un impegno sugli altri, quello che dal 1972 lo vide "al serviziodella “Casa del Sacro Cuore di Gesù” di Sant'Agata di Puglia, prima come consigliere, poi come presidente del Consiglio di Amministrazione, come consigliere anziano (dal 1993) e, dal 16 ottobre 1997, come Commissario straordinario e presidente onorario a vita.

Oltre un cinquantennio! Un lunghissimo arco di tempo che coincise con i momenti in cui l'Opera subì numerose e profonde trasformazioni sotto l'aspetto strutturale ed organizzativo per adeguarsi ai tempi ed alle nuove esigenze sociali.

Concludendosi la vita della maggior parte delle istituzioni, quali la tipografia, l’orfanotrofio femminile, l’asilo infantile, il laboratorio femminile, perché ormai non più adeguatamente pronte ad affrontare il nuovo orientamento sociale, e perché in forte passività, il Perrone riuscì – rischiando talvolta anche l’impopolarità - tra non poche difficoltà di ordine tecnico, economico e amministrativo - a fare dell’ospizio, che prima fra tutte le istituzioni nacque nella mente e nel cuore di mons. Pagano nel lontano 1909, un “servizio di eccellenza” per la terza età. Un vero “salto di qualità” realizzato tra gli anni Settanta-Ottanta. Cammino non facile, che ha richiesto attenzione alle leggi, ristrutturazione ed ampliamento dell’edificio, assunzione di personale, nuovi statuti e regolamenti. Da Ospizio ed Asilo di mendicità a “Casa di Riposo del Sacro Cuore”, ad IPAB, a Fondazione, a  Casa protetta: tappe fondamentali per l’Opera pia, che hanno impegnato a fondo il Perrone imprenditore-benefattore. La gran mole di interventi realizzati da lui per la “Casa” a buona ragione suggerirono all’architetto Gino Marchitelli queste osservazioni: 

“Si è fatto veramente tanto!...Sento il dovere di affermare che grande è stato il merito del Presidente Michele Perrone, che ha saputo affrontare e risolvere …situazioni amministrative difficili; e sono convinto che soltanto con la sua fattiva presidenza si è potuto realizzare quel programma di lavori che ritenevo, per esperienza, ambizioso.”

La fede nella Provvidenza ha favorito la loro riuscita.

Un impegno decisivo, quanto mai proficuo ed insostituibile che impose Michele Perrone alla stima ed alla considerazione di tutti, in particolare di chi ha potuto da vicino apprezzarne la competenza, le capacità organizzative, la disponibilità ed i sacrifici.

Giorno dopo giorno, in un rapporto di salda e serena collaborazione con le suore, il Consiglio di Amministrazione, il personale ausiliario egli è riuscì a promuovere il prestigio della “Casa”, che per l'efficienza delle strutture, l'adeguatezza e la qualità dei servizi, l'amorevolezza delle cure profuse agli ospiti, si collocò tra le migliori Case per anziani esistenti in Puglia. 

Quando si opera in questo settore, disse il Perrone in un’intervista al settimanale “Protagonisti”, l’unico punto di riferimento è il Padreterno; sulla terra, chissà perché, queste opere vengono sempre avversate, e la storia personale del nostro fondatore è lì a testimoniarlo. Tuttavia le difficoltà ci spronano ad andare avanti. Anche perché non è possibile rimanere indifferenti a dolorosi casi umani in cui vi è una vera e propria spoliazione dei genitori da parte dei loro figli: esperienze che ci parlano delle miserie umane, ma che ci inducono a prendere cura degli anziani fino alla tomba.

 E spiega anche perché fu costretto, in tempi di crisi per la “Casa”, a chiudere il laboratorio e l’asilo infantile

 “Sono un imprenditore, e spesso ho dovuto compiere delle scelte magari dolorose, ma che da un punto di vista strettamente commerciale si imponevano: per questo motivo sono state soppresse iniziative come la tipografia o i corsi di cucito che, per quanto meritori, rischiavano di trasformarsi in rami improduttivi”.

 Molto deve al Perrone l’Opera pia se ha continuato a vivere, se ha potuto sfidare le crisi economiche e sociali ricorrenti in questi ultimi decenni, se ha saputo recepire le urgenze dei tempi nuovi, adeguarsi e camminare al passo con i mutamenti della società. Lo hanno capito i santagatesi, che in seguito ad una proposta del Perrone di ritirarsi dall’incarico, raccolsero oltre duemila firme perché continuasse ad occuparsi della “Casa” .

 A buona ragione può definirsi il Perrone cofondatore della Casa del S. Cuore, perché ha continuato l’opera di monsignor Pagano, consolidandone le finalità.

  Non è, quindi, enfasi laudativa affermare che tutto l'operato di Michele Perrone riflette competenze amministrative e gestionali, lungimiranza e chiarezza di prospettive, ma soprattutto la carità operosa che si è imposta alla parolaia sterile e vuota-

Grazie a Lui, la “Casa” del Sacro Cuore, vanto ed orgoglio dei santagatesidel cui patrimonio storico, spirituale ed affettivo è parte, continua ad operare conformemente al progetto ispiratore che la vide sorgere, ed a diffondere un forte messaggio di amore e di umana solidarietà che, oggi come ieri, deve dare all'uomo, disilluso e disincantato da un falso benessere, la certezza di essere amato nel bisogno, nella solitudine, nella malattia, nell'abbandono.

 

                                                                                   Dora Donofrio Del Vecchio