(10/06/2013)
Don Antonio Antonacci Salesiano
Don Antonio Antonacci Salesiano
Don Antonio Antonacci Salesiano
 Don Antonio Antonacci Salesiano


Don Antonio Antonacci

 

Sacerdote salesiano e docente visse soprattutto nell’Istituto Sacro Cuore al Vomero in Napoli, dove esplicò il suo ministero sacerdotale distinguendosi per la sua disponibilità di confessore. La bontà, la mitezza e la serenità rappresentarono l’aspetto fondamentale della sua personalità, che esternò con spontaneità e semplicità  nel suo vissuto quotidiano. 

Nacque a Sant’Agata di Puglia  l’11 aprile 1911 da Michele e Concetta Viola, genitori di sentita fede cristiana, per i quali l’amore e la famiglia rappresentavano una ricchezza, che era segno della benedizione di Dio. Fu l’ultimo figlio di una famiglia composta da altri due fratelli e quattro sorelle.

Sentì giovanissimo la vocazione sacerdotale e religiosa, segnata dalla professione triennale nel 1929, a Portici, dove il 1935, professò, con convinta fede, i voti perpetui. A Foglizzo e Valselice fece i suoi studi di Filosofia, vivendo con entusiasmo e dedizione i suoi tre anni di tirocinio a Sovereto e Caserta.

Dopo aver frequentato  gli  studi, prima liceali e poi teologici,  fu ordinato sacerdote a Roma il 3 luglio 1939. Oltre al ministero religioso, avendo conseguito la laurea, si dedicò all’insegnamento nei Licei parificati dei Salesiani, ordine religioso a cui appartenne.  Diede prova della sua brillante preparazione che seppe associare alla doti umane e spirituali,  amando la scuola e i ragazzi in maniera disinteressata. Come docente fu fermo e serio nei giudizi, ma mite, responsabile, umano e disponibile al colloquio, comprensivo nel significato più completo della parola. Lasciò l’insegnamento per motivi di salute.

Le famiglie degli allievi lo ricordano per la sua affabilità e per la sua serenità  che gli consentirono di essere sempre vicino ai problemi adolescenziali, mostrando una costante  sensibilità  al processo educativo con riferimenti opportuni. 

Colpito da un male incurabile, lo sopportò con grande rassegnazione, ma fu impedito  di assolvere in pieno il ministero sacerdotale. In quei momenti difficili, non mancò di dedicarsi in maniera più intensa alla preghiera che l’accompagnò per tutta la vita. Dopo innumerevoli sofferenze, il 6 marzo 1980, concluse la sua esistenza terrena  conquistandosi  il premio eterno.

Il dono più grande che Don ANTONIO ha lasciato, la sua dedizione più viva, per cui resta caro il suo ricordo e l’immagine della sua umana figura, è il senso di serenità che egli riusciva a donare a tutti quelli che lo avvicinavano. Sempre : soprattutto nella sua infermità e nella vita semplice della sua esistenza ordinaria.

 

(S.L.)