(02/05/2012)
IL COMITATO SCRIVE AI VERTICI DELL'ORDINE FRANCESCANO


di Comunicato Stampa

Le sta tentando proprio tutte il Comitato Civico “Pro Convento S. Antonio” pur di scongiurare la partenza dei due frati del convento S. Antonio, fissata per il giorno 14 maggio prossimo.

    Dopo l’accorato appello lanciato attraverso l’imponente Fiaccolata tenutasi il 24 aprile scorso, che ha visto unite in una preghiera corale l’intero paese, dopo il dialogo avuto ieri, primo maggio, con sua Eccellenza l’Arcivescovo di Foggia-Bovino, Mons. Francesco Pio Tamburrino, che neppure ha sortito esiti positivi, e dopo l’intervento della Rai, che ha lanciato due servizi televisivi nell’ambito dei TG regionali, ora il Comitato invia un accorato appello al Ministro Generale, Padre Marco Tasca e al Ministro Provinciale, Padre Michele Pellegrini.

In attesa, dunque, di positivi riscontri sulla questione della soppressione del convento, magari anche

in virtù  dell’appello inviato dal Sindaco Lorenzo Russo a Sua Santità Benedetto XVI, e in attesa di promuovere altre iniziative collettive, la commovente lettera aperta è stata inviata ai vertici delle Autorità religiose preposte e per conoscenza a tutti i frati della provincia pugliese. 

Di seguito, il testo della lettera inviata dal Comitato: 

LETTERA APERTA 

     Reverendi Padri,

     dopo l’imponente corale manifestazione di attaccamento alla Famiglia francescana conventuale, dimostrata dal popolo santagatese attraverso la Fiaccolata del 25 aprile scorso, c’eravamo illusi che forse un minimo di riflessione sarebbe potuto sopraggiungere nel cuore di chi ha potere decisionale circa la permanenza dei Frati a Sant'Agata diPuglia.

     Pensavamo che un convento aperto sette secoli fa con lo scopo di accrescere il culto cristiano e rafforzare la fede cattolica nel popolo non si potesse chiudere dalla sera alla mattina proprio ora che il materialismo imperante allontana gli uomini dalla fede.

     Invece, a quanto pare, c’eravamo sbagliati. E di grosso pure.

     Un atto d’amore corale, una manifestazione di fede che ha visto con la “Fiaccolata della Speranza” un intero paese riunito dignitosamente in un’unica preghiera per le vocazioni sacerdotali, a quanto pare ha ottenuto un unico, misero risultato: essere ignorati, nonostante avessimo invitato all’iniziativa anche il Ministro Provinciale.

     Nutrivamo la speranza di avere un dialogo volto alla comprensione delle aspettative della comunità soprattutto dopo l’appello del nostro Arcivescovo Mons. Francesco Pio Tamburrino rivolto in maniera accorata al Ministro Provinciale.

     Ma sbigottiti constatiamo che nulla è stato considerato e sono stati dimenticati il profondo affetto e la generosità dei santagatesi verso tutti i frati che si sono avvicendati nel nostro convento nel corso degli anni della loro permanenza a Sant’Agata di Puglia.

     Nel cuore di ognuno di noi riecheggiano ancora forti gli insegnamenti dottrinali di Padre Bernardino Fondaco, gli esempi di umiltà e servizio di Padre Michele Massa, il sorriso dolce di Padre Giuseppe Sorgente, l’autorevolezza e la coerenza di Padre Beniamino Manzo, la profonda espressione francescana e mariana di Padre Giuseppe Rolli, per non citare le ultime testimonianze di vero francescanesimo di Padre Francesco Calderoni e Padre Eugenio Galignano.

     Questi insegnamenti rischiano ora di essere vanificati dall’atteggiamento di chiusura dell’attuale Definitorio che non si è preso cura di venire a spiegare alla comunità santagatese le ragioni di un provvedimento che impoverisce noi e non arricchisce nessuno.

     Per l’ennesima volta chiediamo al ministro Provinciale, Padre Michele Pellegrini, la serenità di ripensare con cuore più aperto e mite ad una eventuale sospensione del provvedimento.

     Al Padre Generale, Padre Marco Tasca, chiediamo la carità di sostenere la richiesta rivolta al Ministro Provinciale.

     Ai frati tutti chiediamo di pregare affinché il Signore illumini le loro menti, e lasci a noi la gioia di continuare ancora a lungo a beneficiare della presenza francescana a Sant’Agata. 

Rosario Brescia