(10/04/2012)
Antonio Locurcio Poeta Scrittore in Vernacolo

Antonio Locurcio Poeta Scrittore in Vernacolo la Biografia
 Antonio Locurcio Poeta Scrittore in Vernacolo la Biografia


Antonio Locurcio nato a S.Agata di Puglia il 18/01/1925.

 Il 3 aprile 1943, vincitore di un concorso nelle Ferrovie dello Stato, fu assunto nel Deposito Locomotive di Foggia in qualità di Fuochista sulle locomotive a vapore.

Giovane di belle speranze, lasciò la famiglia, gli amici e S. Agata per trasferirsi in città nel pieno della seconda guerra mondiale.

Le prime esperienze di lavoro hanno lasciato il segno nella formazione del giovane Antonio. Poderose palate di carbone sotto lo sguardo vigile di un soldato tedesco pronto a far fuoco se le cose non andavano come voleva lui.

I bombardamenti, la perdita di tanti amici di lavoro, correre fra i corpi delle vittime delle bombe, i morsi della fame ed il pensiero a casa, dove un pezzo di pane ed un bicchiere di vino buono sicuramente avrebbero lenito le sue sofferenze.

Dopo dieci anni di duro lavoro, nel 1953, venne utilizzato nell’Ufficio Tecnico dell’Officina del Deposito Locomotive di Foggia, in mansioni tecniche.

La nuova tipologia di lavoro, orario d’ufficio, non più turni estenuanti, gli consentì di dare il proprio contributo nel sociale, quale consigliere nelle ACLI, e nel Sindacato Ferrovieri.

Il suo cuore sempre rivolto a S.Agata.

I continui rientri nei fine settimana e nelle feste comandate.

Una birra in meno con i coetanei e tante chiacchiere con gli anziani, i veri Maestri di vita di Antonio.

Iniziò così il suo estenuante lavoro di ricerca.

Meticolosamente, appuntava e metteva da parte tutto ciò che i suoi attempati amici gli raccontavano. Proverbi, detti, modi di dire e fare, episodi di vita e tragedie popolari.

Tutto catalogato con cura e con amore.

Questa passione non distolse Antonio dal lavoro, tanto da essere insignito nel 1983, della Croce di Cavaliere della Repubblica Italiana e nel 1987 dell’Onoreficenza di Maestro del Lavoro.

 

Produzione dialettale

Inno Santagatese, suo è il testo, e la musica è del Maestro Gino Valente

  • “Soprannomi delle famiglie santagatesi” (1980)
  • “Qua steme nuje” (1981)
  • “Cronache di fatti santagatesi” (1983)
  • “La prima Ferrovia” (1985)
  • “Li tièmbe addrète” (1996)
  • “Còse re chèsa nostra” (1997)
  • “Enciclopedia dei proverbi e detti santagatesi” (1998)
  • “Lu core cumanna” (1999)
  • “La cecògna lu cavele” (1999)
  • “Ricordi e amore” (2000)
  • “Racconti santagatesi in dialetto” (2001)
  • “Ce vòle paciènza” (2002)
  • “Nu pòche re tutte” (2004)
  • “Quatte passe rinde e fòre a lu paese” (2006)
  • “Cumme s’attravèrsa la vita” (2077)

 

 

Commedie dialettali

 

  • “Nu scange”
  • “N’amòre perdute”
  • “Abbandunèta”
  • “Usanze paisène”
  • “Lu struzzine”
  • “Chi èija òme e sème òme”