(12/07/2011)
Le Poesie : Sant'Agata d'altri tempi con i suoi contadini che ritornano dai campi

Sant’Agata d’altri tempi con i suoi contadini che ritornano dai campi:

 Rughe, tante rughe

 sulla tua fronte annosa,

mille solchi scavati dalle lacrime e dal lavoro nel tempo,

sfumati dal sole di Puglia,

rughe, socchiuse fra la pelle

 come labbra in preghiera

 che implorano pietà.

Povere mani scheletrite

 come rami d’albero secco,

nell’incerto passo

aggrappate al bastone,

a reggere il gibbo che t’inchina,

ultimo segno riverente

 alla tua povera terra

 che sempre più in basso ti tira.

E quando al tramonto

 sull’uscio del tuo tugurio

posi sulla seggiola,

ti senti sempre più vuoto,

come quel barile sulla forcella

che sta donando

le sue ultime gocce d’acqua”.

 

 

“Le frogi fumanti,

la bava di bocca

per il carico di legna,

il din-din della campana

al collo appesa

col zig-zag della barda

lento ritmando,

continua l’ascesa.

E là sulla groppa,

le redini in mano,

assecondando col capo

gli zoccoli piano,

nel chiuso scialle

un volto sonnecchia.

Alla coda agganciato

Il povero vecchio,

un “ahh!” ogni tanto

ripete immutato.

Così fino a casa,

sempre più piano,

qualche passo un’attesa:

tre vite in uno”.