(20/01/2024)
Sei tu il medico di te stesso
Taumaturghi di ogni tempo anno guarito malattie anche gravi con la forza della suggestione. Il segreto dell’effetto placebo è nella mente umana. Chiunque può guarire se stesso se attiva il profondo legame tra anima e corpo, ma per fare questo l’uomo deve superare gli antichi pregiudizi e ritrovare la primordiale armonia con la natura.

di Dott. Nicola CUTOLO


Quanti di voi hanno sentito parlare di effetto placebo? Il placebo (piacerò, in latino) è una particolare forma di autosuggestione, una risposta psicologica o fisiologica all’assunzione di un finto farmaco, una pillola che è in realtà una caramella oppure un’iniezione di acqua distillata. Grazie a suggestione succede che un malato si senta decisamente meglio se non addirittura guarito. E non si tratta di un fenomeno illusorio, un autoinganno di breve durata: gli effetti benefici sono certi e documentati. Per anni l’effetto placebo è stato guardato con sospetto dai medici, ma oggi qualcosa è cambiato. Si è notato che esso ha una sua validità, un risultato concreto che deriva dalle aspettative psicologiche del paziente, dalla considerazione che lo stesso ha della cura e del dottore. All’effetto della suggestione può contribuire perfino la dimensione, la forma ed il colore della pillola. Addirittura, si sono notati miglioramenti in pazienti che erano ben consci del fatto che il medicinale fosse una innocua simulazione.

PSICOLOGIA DELLA MALATTIA
Ora, se possiamo ottenere dei risultati con una pillola di zucchero, immaginiamo cosa potremmo fare utilizzando, ad esempio, l’immaginazione. Essa è una capacità che possiamo perfezionare a fini di guarigione. Ci sono dei “test di immaginazione della malattia” con i quali si impone al paziente, sfruttando la sua immaginazione, di disegnare la propria malattia. I disegni vengono poi interpretati dagli esperti. In questo modo è stato possibile identificare lo stadio dei tumori con un 93% di sicurezza in pazienti che avevano una totale remissione della malattia; la percentuale raggiungeva il 100% con i malati terminali.I risultati di queste ricerche decisamente poco ortodosse non sono state pubblicati nelle riviste scientifiche, ma non per questo sono meno validi. È poi curioso esaminare i molti disegni e rileggerli in base alle malattie dei pazienti o al loro sistema immunitario. Le cellule tumorali, ad esempio, vengono disegnate dai malati tumorali come granchi enormi, scorpioni o addirittura imprendibili sottomarini, mentre soggetti in condizioni migliori ricorrono ad immagini di lumache e conchiglie. Il proprio sistema immunitario viene invece immaginato come un cavaliere antico o un vichingo; molti utilizzano addirittura simboli sacri relativi alla propria religione.

PERCEZIONI STRAODINARIE
Molte percezioni anomale sembrano fenomeni PSI: ma il confine fra paranormale e percezione è molto sfumato. In realtà l’essere umano ha molti sensi percettivi, oltre ai cinque tradizionali; essi sono almeno quattordici, se includiamo pressione, dolore, calore, freddo, vicinanza, vibrazione, discernimento, senso di viscerale e di bilanciamento. Il campo sensorio umano, ha dell’incredibile: la retina umana può percepire la luce di una candela cinque chilometri di distanza. L’olfatto, poi, è in gradi di captare sei milligrammi di anestetico etereo per litro d’aria e chi lavora nel campo dei profumi sa distinguere ben diecimila odori. L’orecchio umano può percepire frequenze che vanno da 20 a 20000 cicli per secondo, in 350 tipi di intensità diverse. Esistono poi percezioni specifiche a seconda della razza. Le popolazioni africane, molto percettive, sono in grado di valutare le distanze con grande precisione e sono poco suscettibili  ai miraggi rispetto, ad esempio, a europei e americani. Tutto ciò dimostra che non vi è una perfetta linea divisoria, tra ciò che chiamiamo fenomeni PSI e le percezioni ordinarie. Sono entrambi molto vicini, e sia le percezioni  che i fenomeni paranormali hanno una comune origine: sono tutti sinonimi di armonia con la natura 

INCONTRO CON LO SCIAMANO
Durante il mio ultimo viaggio in Perù ho incontrato Don Pedro, uno dei più grandi sciamani viventi.; mi ha permesso di assistere all’uccisione di un porcellino d’India, la cui anima è stata offerta in sacrificio per la guarigione di un paziente. Ho poi partecipato al rito del fuoco; esso consiste nel mettere sul fuoco la parte malata, senza che bruci. Ho sperimentato di persona. Don Pedro ha preso la mia mano e l’ha messa nel fuoco, ma questa non bruciava. Poi me l’ha accostata alla fronte, alla pancia e al cuore, per “accendere il mio fuoco interiore”. Ha poi soffiato su di me delle erbe sacre e mi ha mostrato il cactus sampejo, che aiuta ad aprirci alla visione interiore e al mondo degli spiriti, alterando il nostro stato di coscienza. Mi è stata offerta una bevanda a base di sampejo nel “tempio della luna”, una particolare costruzione sacra dove sono seppelliti i grandi sciamani, o Sharmon, e ove da secoli gli iniziati cercano di incontrare gli spiriti degli antichi Maestri. Si è trattato di un’esperienza eccezionale, resa possibile dal fatto che molti moderni sciamani, vincendo il riserbo iniziatico, abbiano deciso che sia ora di dividere queste conoscenze con gli uomini bianchi. Essi ritengono infatti che proprio dall’Occidente dovranno venire i nuovi guardiani e guaritori della Terra.
IL TEMPIO DELLO SPIRITO
Tutto ciò deve farci riflettere sulla capacità dell’organismo di autoregolarsi. Questa facoltà naturale, pilotata e associata al buon senso e alle cure di un valido terapeuta, può aiutare la guarigione. La più grande scoperta scientifica della medicina olistica è il grande potere del corpo umano nel guarire se stesso, In futuro i medici, anziché tagliare il corpo, usare droghe ed utilizzare sistemi che forzano la natura, dovranno sforzarsi alimentare e migliorare le capacità terapeutiche del nostro organismo. Molte delle malattie che ci affliggono oggi sono il risultato dell’inquinamento, dello stress, del nostro modo di vivere e di alimentarci. Questo mancato rispetto del proprio corpo è frutto di un antico retaggio filosofico tipico delle civiltà occidentali, che privilegiano le qualità intellettive trascurando il corpo. Diverse popolazioni indigene la pensano in maniera ben diversa, e sostengono anzi che il corpo sia il “tempio dello spirito”. Mente e corpo sono così intimamente connessi e interdipendenti che il benessere dell’uno dipende dal benessere dell’altro. E questo vale non solo in relazione al potere della guarigione, ma anche per le facoltà paranormali. Prendiamo, per esempio, la pranoterapia.

MODIFICAZIONI CELLULARI
L’energia biofotonica del guaritore agisce sul corpo umano, modificando lo stato elettrico delle cellule, dando alle stesse una benefica attività rigenerativa attraverso modificazioni del DNA e dell’RNA. Dopo il trattamento, il paziente avverte sensazioni di benessere che durano nel tempo, e questo non può essere messo in relazione con l’effetto placebo, con la suggestione. Esistono precisi esami istologici che dimostrano che vi è stato un cambiamento effettivo, e persino delle fotografie, scattate a cellule epatiche affette da statosi ed epatite B, prima e dopo il trattamento. Le differenze balzano agli occhi.   Molte capacità parapsicologiche dell’uomo, dei sensitivi e degli sciamani, ci sembrano eccezionali solo perché abbiamo una mentalità limitata. Basta aprire la mente, liberarla da ogni pregiudizio per capire che certe capacità umane considerate eccezionali sarebbero più disponibili a beneficio di tutti. Il filosofo greco Aristotele scrisse un giorno che “lo studio della psiche cade all’interno della scienza della natura”. L’uomo moderno occidentale, invece, divide la mente dal corpo, l’anima dalla materia, persino l’essere umano dal resto della Natura. Ma è ormai tempo di riscoprire l’unità dell’uomo e i suoi legami profondi con la natura.