(27/04/2020)
UNA PAGINA DEL DIARIO DI QUESTI GIORNI
Dal diario di Maria Donata Longo

di Maria Donata Longo

I primi giorni avevamo paura a stare in casa tutto il tempo.
Eravamo nervosi e impazienti, solo al pensiero.
Ci siamo ritagliati i nostri spazi senza stress.
Abbiamo imparato nuove cose: leggiamo, scriviamo impastiamo il pane e corriamo da fermi sempre sulla stessa
mattonella, lì, in cucina, guardando gli alberi al tramonto.
Riusciamo a convivere bene in poco spazio senza avere grandi pretese; non andiamo più dal parrucchiere e la spesa la facciamo una volta a settimana; abbiamo capito che non serve sprecare e diamo un nuovo valore a questi attimi.
Sono passati due mesi, ci dicono che presto potremo
uscire fuori dal nostro guscio e dalle nostre stanze che in qualche modo ci fanno sentire protetti.
Ci siamo abituati con costanza a rispettare le regole,
quelle regole diverse mai sperimentate prima che hanno cambiato e stravolto le nostre vite.
Ogni cambiamento richiede tempo e consapevolezza.
Riprenderemo le nostre sane abitudini, si, quelle sane.
Il tempo insegna, ci trasforma senza rendercene conto; abbiamo bisogno di questo tempo
per riuscire a liberarci dal fatto stesso che, dietro quella mascherina e sotto quelle distanze stabilite, ci sentiamo
così protetti da non poterne più fare a meno.
Riusciremo ancora a stringerci la mano senza aver paura?
Certo, si, forse fra qualche mese, fra qualche anno....
Resta che oggi è difficile immaginare il mondo come prima.
Però se guardo fuori attraverso la mia finestra, il silenzio
profuma di speranza, quella che alcuni hanno perso per la morte dei loro padri dei loro nonni.
Una parte di storia sparita nel nulla, neppure un funerale, neppure un lieve bacio, ne' una degna sepoltura.
In questi mesi la vita sfida il mondo e noi assistiamo come se vedessimo un film in sala, seduti in prima fila.
Questa vita, dalle radici profonde e rigogliose, continua nei suoi cicli a germogliare a dispetto di tutto.
Il cambiamento, tutte le volte, ci porta a fare i conti con le nostre fragilità, ci fa capire dove e quando siamo pronti per ricominciare a sentirci vivi e quando siamo pronti a riprenderci il nostro tempo.
Emotivamente ci limitiamo per non correre rischi; abbiamo quasi dimenticato che, dietro i raggi del meraviglioso sole, nelle prime ore del mattino, c'è un profumo di rose e gelsomino;
eravamo così distratti a pensare...