(23/06/2019)
LA GUARDIANA DEL CASTELLO. Storia di una nobildonna santagatese. (prima puntata)


di MaestroCastello



Questa è una storia incredibile avvenuta intorno al 1530. Donna Antonietta Pagliarulo aveva soltanto 14 anni quando, per volere del padre sposô Agatone, Barone di Palino e Conte della Liscia. Di grande bellezza e ottima famiglia, Antonietta era una ragazza contesa da tanti giovani sia santagatesi che dei paesi vicini, in grado di dar lustro a molte delle famiglie nobili. Una volta sposa, Antonietta andò a vivere al castello dove acquistò grande prestigio, coadiuvata dal suo consigliere personale Pietro, dal sarto personale, tale Vitagliano da Napoli e dal capo delle guardie Antonio , detto Tonino. Solo più tardi, a questi si aggiunse il menestrello Juann, venuto apposta dalla Castiglia. Una infelice notte che i suoi consiglieri si attardavano in una taverna del paese a gozzovigliare, certi di Accadia, sembra pretendenti delusi di Antonietta, entrarono nel castello e rapirono Agatone. La baronessa Antonietta soffrì moltoe lo fece cercare a " chi l'ha visto?" dell'epoca, incaricò il banditore del Borgo di cercare il marito, ma fu tutto inutile. Passarono gli anni, il marito non si trovava e si fecero avanti gli antichi pretendenti, prima con promesse e poi con minacce. Antonietta non usciva più dal castello, nemmeno per fare shopping; voi direte che non c'era bisogno : tanto aveva il sarto Vitagliano sul posto! La gente di Sant'Agata la chiamava ormai: " la guardiana del Castello". 
Agatone non fu più trovato, anzi la storia racconta che fosse stato spedito in terre lontane e la baronessa, consigliata dal suo sarto, un bel giorno scappò segretamente a Portici, portando con sé una grande quantità di pietre di Sant'Agata e i suoi fedeli collaboratori: Pietro, Tonino, Enzo e Juann. La cosa strana è che oggi, dopo cinque secoli, qualcuno giurerebbe di vedere la baronessa Antonietta aggirarsi di notte per il Castello di Sant'Agata, altri la segnalano ancora a Portici e che stia in incognita in una ricevitoria. Si dice anche che abbia formato un gruppo sovversivo proprio a Sant'Agata, ma lo diriga da Portici. La baronessa avrebbe assunto come pseudonimo " la capaddozzia" e di tanto in tanto si reca (per niente in incognita) nella piazza del paese di nascita, dove concede addirittura intrviste. Il luogo segreto d'incontro si chiama " lu circul"e qui si parla un linguaggio cifrato, per non farsi capire dal nemico. Che voglia fare la rivoluzione Antonietta? Per fortuna che i suoi seguaci, più che alla rivoluzione pensano solo a bere e mangiare (quanto mangiano! E quanto bevono!!!!!). Di questo passo la baronessa non farà alcuna rivoluzione e la gente continuerà a ricordarla solo come "la Guardiana del Castello".
(Giovanni)