(15/10/2018)
LA DEVOZIONE DEI SANTAGATESI A SAN GERARDO


di MaestroCastello
il Santuario di S.Gerardo a Materdomini
 il Santuario di S.Gerardo a Materdomini


Il Santuario di S.Gerardo a MaterdominiGerardo è uno dei nomi più diffusi al nostro paese, in tantissimi si chiamano Gerardo, Gerada o Geradina a Sant'Agata.
La nostra devozione a questo santo è antica, forse perché era di casa a Sant'Agata, quando ha soggiornato al Convento della Consolazione. San Gerardo ha camminato per le nostre strade, ha respirato aria di Sant'Agata, ha dormito spesso in una casa in via Marconi che porta una targa in sua memoria e certamente sarà entrato molte volte a pregare nella chiesa di San Nicola che è a due passi. 
Io proporrei al Comune di Sant'Agata di intitolare l'intera strada a San Gerardo Maiella, senza nulla togliere al grande Marconi che ha strade intitolate in tutta l'Italia.
In ogni famiglia santagatese c'è un'effige, una medaglia di questo santo o una statua di gesso, regalata da chi va a Materdomini, a visitare il santuario a lui dedicato.
Io ci andai nel 1957 con mio padre e conservo un ricordo bellissimo, anche perché
quello fu la prima volta che lui mostrava di attenzione per me ( noi eravamo cinque figli). 
Partimmo solo io e lui.
Che esperienza: la prima volta in pullman per un viaggio così lungo, appena arrivati al Santuario fummo inghiottiti da un bagno di folla, canti e preghiere a gruppi sul piazzale; non ero mai stato in uno spazio così grande. Ero piccolo e amplificavo ogni cosa.
Ricordo che, a spintoni, arrivammo ai ricordi votivi esposti in una sala che erano tantissimi e dei più diversi: oggetti in oro, protesi di ogni tipo, vestiti da sposa o di prima comunione. In quella bolgia arrivammo a fatica fino all'altare per assistere alla Messa e mio padre mi teneva stretta la mano, fino a farmela diventare viola. Lui lo faceva per paura che mi perdessi. Mentre ascoltava la Messa la gente mi cantava nell'orecchio e lì mi accorsi per la prima volta che tanti dicevano San Gelàrde; mentre da noi si dice San Geràrde. Era bello costatare che la fede non conosce spazi o linguaggi.
Riportammo immagini e medagliette del Santo da regalare in paese e mio padre volle comprare per lui una statuina di gesso che ha tenuto sul comodino, tutta la vita. 
La sera che ebbe l'infarto, papà toccava la statuina di San Gerardo e pregava; questa è l'ultima immagine di lui: papà morente che pregava San Gerardo.
Questa devozione fece sì che chiamò un figlio Gerardo ed ha trasmesso a noi la devozione, tant'è che San Gerardo lo consideriamo un santo di famiglia.