(18/04/2018)
FORTUNATI NOI AD AVERLI COME GENITORI


di MaestroCastello

FOTO RICORDO.

Questa sera l'amico Tonino Palazzo ha postato questa foto ritrovata casualmente in cantina che ha suscitato in me una marea di ricordi.
Vi è raffigurato un gruppo di operai edili di Sant'Agata anni sessanta che avevano appena ultimato un cantiere del Comune per la costruzione della strada che dal deposito porta sopra Sant'Andrea e quel muraglione dove stazionano oggi le auto. Il geometra del cantiere era Lorenzo Palazzo (fratello di Tonino) e al suo fianco c'è mio padre, Donato Castello, che fungeva da capo cantiere. Gli altri li ricordo di vista, ma non ricordo il cognome; però, ricordo benissimo quel signore che sta bevendo: è mast'Andònie Bellino, meglio conosciuto in paese col soprannome re "Musullìne". Mast'Andònie era un'autentica macchietta per quanti scherzi faceva e penso sinceramente che , tolto Filomeno Morese, Belluótte, se ne ricordano pochi personaggi così eclettici e spassosi in paese.
Ma torniamo al gruppo sulla foto e a quei tempi, erano tempi duri quelli prima degli anni sessanta e tanti come mio padre, con cinque figli non c'è la faceva a tirare avanti la famiglia; infatti da lì a poco tempo dovemmo emigrare. 
Ricordo tutte quelle facce di operai certe mattine che mia madre mi mandava al cantiere a portare la colazione a mio padre. Una mattina era appena uscito dal forno il pane caldo fatto da mia madre e portavo una pagnottina fumante, scavata ad arte e riempita di peperoni ed uova (pepeciérre e òva) fumanti e mentre passavo fra gli operai mi dicevano ridendo: " Òsce lu mastre se tratta buóne!" ed io avrei voluto portare quel pane ad ognuno di loro.
Che tempi, allora facevo le elementari ed ora che ho i capelli bianchi non li posso dimenticare e non scordo la grande dignità dei nostri padri; nonostante la miseria di quei tempi. 
Fortunati noi ad avere come genitori gente così.