(05/02/2018)
ARISTOTELE E LA PERFEZIONE POLITICA


di Rina Di Giorgio Cavaliere

di Rina Di Giorgio Cavaliere

 

L’osservazione di alcuni fenomeni, in cui il cambiamento sia più direttamente collegabile al passare del tempo, aggiunge quella dimensione temporale che costituisce un elemento fondamentale del concetto di mutamento dal punto di vista storico. Nasce anche dall’osservazione dei più evidenti segni di cambiamento, che avvengono nella realtà da noi direttamente vissuta e percepita; ad esempio il cambio delle stagioni, l’invecchiamento di un oggetto, i mutamenti avvenuti nella nostra persona, la trasformazione degli spazi che ci circondano. Tutti offrono spunti per le nostre osservazioni. Allo stesso modo la costruzione del concetto di cambiamento trova il suo alimento nel lavoro degli studiosi, che ci aiutano nella ricerca del “vero” per conoscere alcune civiltà sepolte.

Di recente i geologi hanno presentato i primi risultati di un anno di ricerca scientifica sul sito archeologico di Selinunte, in Sicilia. Con la conoscenza degli strati più profondi del terreno su cui i greci decisero di insediarsi, vogliono tramandare nel futuro il patrimonio straordinario di Selinunte. Il valore della civiltà greca (pensiero, cultura, politica, arte, tecnica) supera di gran lunga il tempo delle vicende di questo popolo, tanto che ha ancora profondi innesti in molte civiltà odierne. Come mai la loro storia è così importante?

Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.) tenta una spiegazione scientifica del fenomeno (Politica I,7), evidenziando per primo il fattore ambientale. La Grecia, posta in una situazione geograficamente ideale, ha plasmato un prodotto umano dotato in modo superlativo di intelligenza e coraggio. L’uomo di Aristotele è l’Ulisse di Omero con molteplici virtù, ricco di iniziative e protagonista di imprese audaci.Imperituro rimarrà il valore dei suoi eroi, come recita il canto del poeta Simonide per i caduti alle Termopili: “. . . Coi prodi nella stessa pietra, / abita ora la gloria della Grecia”.

Un secondo aspetto della grandezza ellenica è riferito alla “perfezione politica”, che permette di vivere continuamente in libertà, perché la vita politica è ordinata da “governi possibilmente perfetti”. Il cammino della Storia è una lunga ricerca della libertà e questo sentimento è presente in ogni popolo. Il filosofo scrive ciò di cui è testimone con descrizione limpidissima e densa di attualità, che può fare testo anche alle democrazie moderne. Ne riportiamo un breve tratto: “L’autorità suprema appartiene all’assemblea popolare in tutte le materie e in nessuna, o nel minor numero possibile, ai governanti: oppure in quelle più importanti appartiene al Consiglio. . . “ (Politica VI, 2).