(20/02/2017)
SCHERZO-FANTASIA
(Hommage a la memoria di un grand artiste: Bonifacio Florio)

di Alfonso De Capraris
Sogno di una notte d'estate
 Sogno di una notte d'estate


Felix Mendelssohn Bartholdy
 Felix Mendelssohn Bartholdy


Capitolo secondo.

(Leggere la Premessa al Capitolo primo).

Riprendo a parlare del mio “Sogno di una notte d’estate” (Felix MENDELSSOHN-BARTHOLDY, 1809-1847) per dire che ai margini di questo grande bosco “In un fiorito prato” (Claudio MONTEVERDI, 1567-1643), con al centro “Il gelsomino” (Antonio CALDARA, 1670-1736) vi erano, insieme al volo de “Le farfalle tra i fiori” (Bohuslav MARTINÙ, 1890-1959), numerosi animali appartenenti a specie e generi diversi, quali “Il cavallo” (Tat'jana Petrovna NIKOLAEVA, 1924-1993), “La gallina” (Louis Moreau GOTTSCHALK, 1829-1869), “La capretta” (Giacomo MEYERBEER, 1791-1864), “Lo scoiattolo” (Giovanni “Nino” ROTA, 1911-1979), “La gatta” (Pierre ATTAIGNANT, 1494-1551/52), “Una pantera” (Johannes CICONIA, 1370-1412), e tanti altri ancora.

Nessuno notò la mia presenza, tutti erano impegnati ad intonare, in una specie di concerto, l’“Inno al canto del gallo” (Julián ORBÓN, 1925-1991), che con il sopraggiungere de “L’aurora” (Gaetano Giulio Gerolamo PUGNANI, 1731-1798) annunciava il nuovo giorno, al contrario “Il pavone volò” via (Zoltán KODÁLY, 1882-1967).

Affascinato da tante meraviglie, e nello stesso tempo incuriosito dalla singolarità del luogo, decido di approfondirne la conoscenza, per cui “A notte alta” (Alfredo CASELLA, 1883-1947) me ne “Vado per un sentiero sconosciuto” (Sergei TANEYEV, 1856-1915) verso mete inesplorate, aguzzando lo sguardo.

La prima che scorgo fra tutte quelle che vedo oltre il prato è una enorme distesa a perdita d’occhio di terra incolta, che ricordava da vicino “La sconfinata steppa ucraina”(Reinhol’d Moritsevič GLIÈRE, 1875-1956), a cui faceva da corona una grande catena di alte montagne innevate, sembrava di rivedere “Le nevi del Kilimanjaro” (Bernard HERRMANN, 1911-1975). 

Nell’accingermi di buona lena a muovere “Al chiaro di luna” (Paul JEANJEAN, 1874-1928) i primi passi “Sul sentiero” (Ferde GROFÉ, 1892-1972) di cui parlavo prima, mi rendo conto che senza l’aiuto di qualcuno del posto, per me sarebbe stata vera “Utopia” (Sir Arthur Seymour SULLIVAN, 1842-1900) concretizzare qualcosa sul piano della conoscenza del luogo e dei suoi abitanti, facendo, comunque, affidamento in cuor mio sul fatto che la mia buona stella non mi avrebbe abbandonato.

Manco a dirlo per fortuna la sorte mi viene incontro, perché, iniziando a percorrere “La strada” (Tarquinio MERULA, 1590/95 ca.-1665) che avevo dinanzi, incrocio proprio “Il viandante” (Franz Peter SCHUBERT, 1797-1828) che, da “La foggia” (Carlo Mannelli, 1640-1697) con cui vestiva, presumo che poteva fare al caso mio; infatti l’aria era quella di uno di casa, perché, sicuro di sé, si muoveva con padronanza di quanto gli stava intorno, dovuta forse anche alla divisa militare che indossava.

Per mia buona educazione io mi affretto a rivolgergli un saluto, che egli altrettanto educatamente ricambia con quello militare, quindi si presenta dicendo di essere “El capitan” (John Philip SOUSA 1854-1932) Alfonso Pérez de Alba e di aver fatto parte con quel grado della Grande Armata napoleonica durante la Campagna di Russia dell' "Anno 1812" (Petr Il'ic CAJKOVSKIJ, 1840-1893).  

Questa esperienza, mi confessa, oggi gli fa avere un debole per la composizione “Ode a Napoleone” (Arnold SCHÖNBERG, 1874-1951); io, a mia volta, gli dico di chiamarmi ugualmente Alfonso, e lo informo orgogliosamente che anche mio padre Gennaro, eroe e martire della prima guerra mondiale, decorato al valor militare con medaglia d'argento (questa, però, non è fantasia, ma storia di vita vissuta) è stato un capitano del Regio Esercito italiano, suscitando in lui grande ammirazione.

Alfonso

(Il sogno continua)