(23/10/2016)
L'ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELLO SPAZIO


di Rina Di Giorgio Cavaliere

La prossemica è nata da osservazioni scaturite nell’ambito degli studi di linguistica e di antropologia,poi sviluppata da Edward T. Hall, per una migliore comprensione sull’uso che facciamo dello spazio e degli oggetti.S’interessa di osservare i valori e i significati, variabili secondo i diversi modelli culturali, attribuiti alla distanza entro la quale svolgiamo le quotidiane transazioni, all’organizzazione dello spazio nella casa e negli edifici, alla struttura spaziale dell’intero ambiente urbano. Evidenzia, inoltre, il comportamento delle persone, quando lo spazio è fruito collettivamente, sviluppando vari metodi di progettazione, per eliminare i fattori di stress psicologico.

Mai come ora siamo in grado di creare la quasi totalità del panorama fisico in cui operiamo attraverso un incremento indiscriminato di beni, informazioni e servizi, i quali, piuttosto che sottostare alla priorità sociale, il più delle volte sono asserviti alla logica del profitto, come accade nei luoghi di lavoro. Nel 1970, la legge 20 maggio n. 300, nota con il nome di Statuto dei Lavoratori, ha dato pieno riconoscimento al principio che anche nei luoghi di lavoro il cittadino non deve perdere la sua dignità e non può vedere limitati i suoi diritti.

Se osserviamo lo spazio adibito ad uffici di una qualunque grande azienda, verifichiamo quanto da una parte sia il risultato della combinazione di attrezzature di vario tipo e dall’altro un’organizzazione delle funzioni dove il coefficiente organizzativo deve inserirsi nelle condizioni in cui l’individuo opera; l’attrezzatura deve, a sua volta, adattarsi alle esigenze di lavoro e al benessere della persona.L’evoluzione nel tempo degli ambienti di lavoro dell’Olivettine è valido esempio: dall’ufficio tradizionale a pianta quadrata, a quello a pianta aperta degli anni Trenta e del secondo dopoguerra, all’odierno ufficio paesaggio.

Ha raggiunto parimenti importanza il ruolo che il designer (per quanto riguarda il superamento della fissità delle funzioni e delle forme) e l’ergonomista (per tutto ciò che può migliorare il clima psicosociale dell’azienda) possono svolgere per contribuire a creare nelle strutture di lavoro un’equilibrata situazione. Parliamo dei rapporti che intercorrono tra l’aspetto formale delle cose e la cultura del tempo in cui viviamo. Per Walter Gropius: «Il termine design abbraccia un intero ambito dell’ambiente creato dall’uomo, dal più semplice oggetto d’uso al complesso piano di una città».Di recente, seguendo la nuova direzione estetica introdotta dal direttore creativo Alessandro Michele, Gucci ha lanciato il progetto 4Rooms,presentando l'iniziativa sulle piattaforme digitali e solo in seguito offline a Tokyo:quattro artisti giapponesi sono stati invitati a creare spazi reali e virtuali.

L’arte è un’esigenza di carattere interiore, l’uomo ne ha bisogno per esprimere qualcosa che sente dentro di sé come parte viva, che vuol venire alla luce, muoversi e respirare. Mimmi Cassola, scrittrice e pittrice, lavorando a un suo romanzo nel 1979, annotava: «Il libro si fa non quando lo scrivo, ma quando provo a vivere». La creazione artistica è sempre una scelta fatta alla luce di determinati valori. L’artista sa che, creando, deve scegliere tra bello e non bello, tra bene e non bene, tra vero e non vero. Dopo questa scelta viene l’opera d’arte, il frutto di una scelta creativa di valori.