(22/09/2016) SANT'AGATA DI PUGLIA : FATTI E STORIE VISSUTE di Antonietta Pagliarulo | ||
Negli anni trenta a lu paese steva un gruppo di giovani dai sedici ai diciotto, diciannove anni, formata da mio zio Gerardo Fredella, i f.lli Bucci, i f.lli Picariello, Balilla e qualche altro di cui mi sfugge il nome, complice la giovane eta',quante ne cumbenavene! Spesso andavano insieme ad Accadia perche' uno di loro si era fidanzato con una giovane del posto.A chire tiembe era diverso da oggi, bisognava guardarsi bene da genitori, fratelli e parenti, spesso finiva in conflitti, risse e mazzete. Erano i tempi in cui vigeva la regola che in chiesa, per la SS. Messa, gli uomini e le donne entravano separati, gli uomini da una parte e le donne dall'altra, figurarsi poter scambiare una parola con la fidanzata, grosso problema! I giovani pensando e ripensando trovarono una soluzione: vestirsi da donna e così fecero per avvicinarsi alla ragazza.E cosi' facevano ogni qualvolta che andavano ad Accadia dove spesso rimanevano tutta la giornata con la speranza di rivederla nel pomeriggio, po' stracque, strutte e muorte re fema se ne turnavene pe limm muorte e pe li triscit. Una volta decisero di fare la strada per la casetta e serbaroli, a uno di loro ebbe un'idea vedendo un canneto " Uagliuu mo' ve fazze vere' ije ah,Nicola se nun ce stisse tu..chi me r'aveva rice sti fattariedde! | ||