(24/07/2016)
SANTAGATA DI PUGLIA :RE CAMBČNE


di MaestroCastello

Un tempo, quando non c'era ancora la moderna tecnologia, gli orari di ogni attività a Sant'Agata erano scanditi dalle campane.

Al mattino era l'Angelus a ricordare ai ragazzi il momento di incamminarsi a scuola, se già non vi aveva provveduto il solerte genitore: " Uagliò, jamme, a la scòla e mbàrete, se nó t'aspètta la zappa!".

Sentivi la donna che diceva alla vicina: " Stèje assènne méssa a Sand'Àngele, ije m'abbìje"

I Circoli in piazza avevano re CAMBÈNE come riferimento per le loro attività: apertura al mattino, a mezzogiorno l'ora del pranzo e della momentanea chiusura fino al Vespero, a Ventiquattr'ore, a lavoro finito, i consoci si riunivano al mesto suono dell' Avemaria.

Trore juorne era un momento commovente per i santagatesi che interrompevano qualunque cosa stessero facendo per recitare il Credo a ricordo del Redentore crocifisso, mentre i trentatré rintocchi si diffondevano nelle campagne, oltre le colline circostanti.

Ed il suono sordo de la  SPERATÙRA chi se lu scòrda? : " DIN - DIN --- DON " fermava il fiato e accendeva la curiosità di tutti :

- Chi é muórte?

S'aspettava il momento che il morto passava in piazza, i Circoli, i Bar e gli esercizi commerciali chiudevano mezza porta per rispetto e i curiosi si piazzavano davanti la porta. Qui c'era la verifica dell'importanza del personaggio:

- Quanda gènde!

- Chìre só li figlie menùte ra Milàne!

- Vìre cóme chiange la figlia, pòvera uagnarda, é rumasta zita!

Il santagatese era bravissimo a captare il suono di ciascuno dei cinque campanili del paese, anche nel giorno di solennità religiosa; allorché i loro suoni arrivavano tutti insieme e formavano come una dolce sinfonia.

Ogni campana aveva un suo tono e una voce sua particolare: da S. Andrea fra il baritono e il basso, dalla Madonna delle Grazie fioche e lontane, chiare e rapide da S. Antonio, alte e sonore da S. Nicola per l’abbondante quantità d’argento fuso con il rame, lo stagno e il piombo.

Leggeri, alati, infantili s’inserivano i rintocchi ritmici dell’orologio della torretta campanaria dell’antico Comune con cronometrica precisione e si dileguavano presto lasciando un’eco simile al tintinnio di monetine di metallo lanciate a gruppi di ragazzi, in occasione di particolari ricorrenze, sul lastricato di basalto.

La piazza sembrava divenire un’armoniosa orchestra che sprigionava una musica d’indescrivibile soavità!

Altri tempi, quando le Chiese di Sant'Agata erano tutte aperte e funzionanti e i campanili tutti scandivano i ritmi di vita di un'intera comunità.