(28/04/2016)
IL CULTO PER LA " MADONNA DI PUGLIA " NELLA STORIA E NELLA PIETA' POPOLARE SANTAGATESE 2° PARTE


di Dora Donofrio Del Vecchio

Nella notte del 24 giugno 1891 il signor Luparelli Nicola era in campagna con tutta la sua famiglia, compresi i figli in tenera età. Dormivano tutti in una casa presso cui era una meta di paglia. Il Luparelli vide in sogno la Madonna Incoronata, sulla quercia, così com’è il venerato simulacro. Si svegliò. Fumo e fiamme, provenienti dalla paglia, stavano divorando l’abituro ed erano in pericolo di vita genitori e bambini. Questi erano già intossicati dal fumo. In tempo riuscirono tutti a salvarsi: la Madonna li aveva miracolati. Il figlio di Luparelli Nicola, Domenico Antonio, volle sciogliere il voto del padre ed esprimere la gratitudine della sua famiglia alla Madonna Incoronata facendo realizzare una statua della Vergine in cartapesta da esporre all’adorazione dei fedeli nella chiesa di S. Maria delle Grazie. Vendette tutto il corredo di rame, che allora era un patrimonio per la famiglia, per poter far fronte alle spese, e si assunse gli oneri del culto e della festa, che veniva celebrata l’ultimo sabato di aprile con novena, S. Messa, predicatore per il panegirico, processione, banda. La S. Messa era celebrata alle ore 10, da tre, quattro ed anche cinque sacerdoti. L’altare veniva ricoperto con preziosissime tovaglie ricamate a mano (la “ricamatrice” era suor Angela Luparella delle Suore Missionarie Zelatrici del S. Cuore), addobbato con cera, fiori, luci. Successivamente la festa si è portata all’ultima domenica di aprile, per dare la possibilità ai fedeli santagatesi di partecipare alle funzioni che si svolgono il sabato in onore della Vergine presso il Santuario, e la processione si è tenuta non più di mattina ma di pomeriggio.I componenti la famiglia Luparella portavano a spalla la statua i processione, le loro bambine vestite di bianco con il vestito della Prima comunione andavano avanti per raccogliere le offerte.La devozione è stata sostenuta dalle nipoti di Luparella Domenico Antonio, le sorelle Maria Domenica sposata Carrillo, morta novantacinquenne, cinque anni fa, e Giuseppina, sposata Fabiano.Nel 1964 il vescovo di Bovino impose alla famiglia di sostituite la statua in cartapesta con una in legno. La nuova statua fu fatta scolpire a devozione delle sorelle Luparella da un artista di Ortisei, e benedetta da don Domenico Fierro, parroco della chiesa parrocchiale di S. Angelo. La vecchia statua in cartapesta che subì il furto degli angeli venticinque anni fa circa, è ora custodita in una teca di vetro donata dal Comitato Pro Incoronata. All’adorazione dei fedeli è la statua lignea, posta in una nicchia ricostruita da Gennaro Fabiano sull’altare a sinistra di chi entra in chiesa. Anche questo simulacro ha subito due furti sacrileghi, quello della triplice corona di argento (ora ne ha una di rame indorato), di collane di oro e di una in argento del peso di circa un chilogrammo.
Dora Donofrio Del Vecchio(Confraternita di S. Antonio e della SS.ma Annunziata)