(10/02/2016)
DI QUESTI “MIRACOLI” NON C’E’ BISOGNO DI PUBBLICITA’


di Filomena Marchese

Il Santuario di Nostra signora di Lourdes, sorto nel 1858 sottolinea con la sua attualità motivi di fede e di virtù cristiane. I pellegrini sono invitati a scoprire la presenza del soprannaturale, il senso della preghiera, il valore della sofferenza e la generosità del servizio ai fratelli. 

Filomena Marchese 

Dire Lourdes è proferire una parola che ha il potere di far affiorare dentro di noi, simultaneamente, una folla di sentimenti necessari l’uno all’altro eppure così vivi nella sua individualità. Sono la fede, lo stupore, la preghiera, il silenzio, l’invocazione, la speranza, la conversione, la carità, il ringraziamento.

Questa cittadina francese ai piedi dei Pirenei, è oggi attrazione di milioni di pellegrini da tutto il mondo. Fu qui che dall’11 febbraio al 16 agosto 1858 la “bianca Signora” apparve diciotto volte ad una umile ragazzina quattordicenne Bernadette Soubirous nella grotta di Messabielle dicendo: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Da allora il misterioso scambio tra cielo e terra non è più cessato a Lourdes ed il flusso dei pellegrini da tutto il mondo, alla città della Vergine dei Pirenei, non si è fermato. Da sempre cielo e terra vivono uno scambio continuo di messaggi, di segreti…

Giovani ed anziani oggi si muovono verso Lourdes, non per l’esigenza di rompere la monotonia della vita di ogni giorno o la sete di conoscere Paesi nuovi, ma questo andare esprime una ricerca dell’Assoluto, insita nel cuore dell’uomo.

Maria dalla Grotta ci parla. E’ il “catechismo vivente”, sta a noi ascoltarla.

Gli ammalati ed i loro accompagnatori vanno soprattutto a ritemprare la loro fede. Davanti alla Grotta, circondati dall’amicizia e dall’affetto, essi possono rivivere l’esperienza di Bernadette. In effetti la maggior parte dei sofferenti non va per ottenere una guarigione fisica quanto per ricevere pace e amicizia, sicurezza e serenità.

Andando a Lourdes non si riesce mai a parlarne  abbastanza di ciò che si prova in quei giorni di permanenza.

 Il miracolo a Lourdes è dappertutto. Non è tanto il miracolo fisico delle guarigioni che fa notizia, quanto quello che  non si vede, quello del cuore disperato che riacquista la fiducia, quello della disperazione che diventa speranza, quello del malato che torna a casa sereno.

La prova di questo miracolo è il sorriso , la gioia, la serenità con la quale tutti i pellegrini si staccano dalla grotta di Massabielle.

Da Lourdes ci si ritorna temprati nelle energie morali e spirituali, quasi rinati a nuova vita. Di questi “veri miracoli” non c’è bisogno di pubblicità. Ognuno che l’ha ricevuto ne porta i segni per tutta la vita.

LOURDES: IL MESSAGGIO E I SEGNI 

LA PREGHIERA 

Pregate per la conversione dei peccatori” questa fu una prima richiesta della Madonna a Bernadette Soubirous, e questa preghiera, intima e silenziosa, è vissuta ancora oggi da milioni di fedeli davanti alla Grotta di Massabielle, vero e proprio cuore del santuario di Lourdes.

Lourdes è la capitale della preghiera, perché in questo paese il cielo si è aperto sulla terra degli uomini per ricordare il messaggio evangelico ad una ragazza di 14 anni povera tra i poveri. Povertà di un cuore libero, preghiera che apre a Dio e al mondo. Conversione che cambia il cuore, che cambia la vita, vita nella Chiesa che ci raduna come fratelli. 

LA PENITENZA 

“Penitenza, penitenza, penitenza” è ciò che la Madonna chiede a Bernadette.

Fare penitenza significa intraprendere il camino della solidarietà, seguire Gesù, che ha portato i nostri peccati, la nostra sofferenza, la nostra morte, per sconfiggerli. Fare penitenza è cambiare la nostra vita ed entrare nella dinamica dell’amore. 

L’ACQUA 

“Vada a bere alla sorgente e a lavarsi” è stato questo che la Madonna ha detto Bernadette, ed ogni pellegrino ripete questo gesto: beve, si lava in segno di fiducia in Dio.

E’ segno delle grazie donate, segno di purificazione del corpo e dell’anima. L’acqua di Massabielle è un’acqua uguale a tante altre, che non ha alcuna proprietà terapeutica, però è da quella sorgente che il pellegrino cerca di dare vigore all’anima, di purificare il cuore, di domandare aiuto nella prova. Si immerge in essa come nella sorgente dell’amore di Dio. 

LA  FIACCOLATA 

“Che si venga qui in processione” fu l’ultima richiesta della Madonna, e Bernadette è andata all’appuntamento con Maria tenendo un cero acceso tra le mani. Da allora puntualmente, ogni sera, la processione mariana libera un fiume di fiaccole. Ognuno cammina accanto a Maria, illuminato dalla fede e dalla speranza. Ognuno porta la luce di Cristo risorto, la luce nell’oscurità del mondo, la luce che ha vinto la morte. 

LA ROCCIA     

 “La grotta era il mio cielo” diceva Bernadette.

Ancora oggi quella roccia, quella grotta, è il cuore di Lourdes, è la speranza per milioni di pellegrini, specialmente per gli ammalati. Tutti si dirigono verso di essa da dove salgono tutte le preghiere, come a dire: “Signore, sei tu la roccia della mia salvezza”. E’ qui che l’invisibile si fa presente nel concreto e ciò che è relativo viene toccato dall’essenziale, perché ciò che è passeggero si volga all’Eterno.

 GLI  AMMALATI

 Lourdes mostra anche quelli che la società nasconde: gli ammalati.

Essi, andando ai piedi di Maria, compiono un cammino di fede per pregare con tutta la Chiesa. Quì la povertà, l’abbandono, la solitudine sono rispettati. Le prove fisiche e morali si trasformano in preghiera, speranza ed amore. Gli ammalati sono accolti, ascoltati, amati. Essi ripartono da Lourdes con la gioia e la speranza nel cuore

 LOURDES: terra di Gioia!

LOURDES: terra di Fede!

LOURDES: terra di Vangelo!

LOURDES: terra di Speranza!