(15/11/2014)
FOGGIA E LA GUERRA


di Alfonso De Capraris


Dopo l’incontro-conferenza sull’argomento di cui al titolo, tenutosi nella primavera del 2013 presso il Museo Civico di Foggia, la struttura è tornata il giorno 13 scorso ad ospitare un convegno sulla “Grande guerra in Capitanata”.

I lavori, introdotti da Dora Donofrio del Comitato Prov.le di Bari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, la quale ha parlato di un progetto di studio su la “Puglia e la Grande Guerra”, ha visto la partecipazione di studiosi della materia, nonché la presenza di Lorenzo Brunetti, Consigliere Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti e Decorati al valor militare, il quale, tra le altre cose, ha ricordato l’alto numero delle decorazioni ottenute dalla gente di Capitanata.

Fra i relatori, il primo a prendere la parola è stato Massimiliano Monaco, Commissario del Comitato di Foggia dell’Istituto di Storia del Risorgimento Italiano, il quale si è occupato dell’ interessante argomento, riguardante la questione dell’interventismo o del neutralismo dell’Italia nei confronti della guerra del 14-18.

La sua è stata un’analisi estremamente precisa degli schieramenti politici contrapposti sulle decisioni da prendere, precisando che l’entrata in guerra da parte dell’Italia avvenne ad opera di minoranze di intellettuali battagliere, appoggiate dalla casa reale, dal Presidente del Consiglio Salandra e dal Ministro degli Esteri Sonnino, firmatario del segretissimo Patto di Londra, con cui l’Italia in pratica denunciava la Triplice Alleanza con l’Austria e La Germania, per allearsi con la Francia e l’Inghilterra.

A quelle minoranze faceva riscontro un clima di sostanziale disinteresse da parte del popolo, non partecipe ai dibattiti, d’altro canto, aggiungo io, non vedo come avrebbe potuto, visto l’alto tasso di analfabetismo, di cui l’Italia deteneva il primato in Europa; resta, comunque, il fatto che poi all’atto pratico operai e contadini seppero ben farsi valere, dimostrando coraggio, valore ed attaccamento alla causa sposata.

Prima di concludere il suo intervento, Monaco ha delineato la figura del nostro conterraneo Antonio Salandra, evidenziando luci ed ombre della sua personalità e dell’attività di governo.

A seguire, c’è stato l’intervento di Carmine De Leo, Presidente degli Amici del Museo Civico di Foggia, il quale ha voluto ricordare, con una dovizia di immagini, che Foggia, con il suo aeroporto “Gino Lisa”, tenne in quel lontano 1917 il battesimo della nascente aeronautica militare degli Stati Uniti d’America, mettendo a disposizione di un folto gruppo di cadetti americani le proprie strutture ed istruttori per imparare l’arte di volare.

Infine ha parlato Giuseppe Clemente, Presidente del Centro Ricerca Documentazione Storia di Capitanata, il quale, ponendo l’accento sugli enormi rischi che può provocare la perdita della memoria di quei tragici avvenimenti, ha voluto ricordare come la sua San Severo visse e si comportò nei riguardi dei propri figli al fronte, e non, accogliendo, ad esempio, nel proprio ospedale appena inaugurato reduci feriti.

Alfonso De Capraris.