(27/08/2014)
GOOGLE E FACEBOOK NUOVI PROFILI PER MINORI DI 13 ANNI


di Gerardo Antonio Cavaliere

Il rapporto fra Internet e i minori è sempre al centro di grossi dibattiti, fra coloro che cercano di limitare l'accesso a Internet da parte dei più piccoli e altri che vogliono sfruttare le giovani leve nell'utilizzo quotidiano dei servizi on line.

Come è noto, anche Facebook, sin dall'inizio del suo exploit di adesioni, ha limitato la registrazione a coloro che superassero la fatidica data dei 13 anni. Ma chi ha mai potuto controllare in effetti quale sia l'età dei giovani navigatori? Nessuno. E poi c'è da dire che sono soprattutto i più piccoli a saper manipolare le nuove tecnologie con una padronanza innata; dote assolutamente non posseduta da tantissimi genitori ed educatori. Considerato, dunque, che l'accesso alle risorse on line è ormai alla portata di tutti e che non è fruttuoso semplicemente non far usare il computer a casa, come fare a gestire un rapporto sano dei minori con il computer?

Bisogna riflettere adeguatamente sulla enorme quantità di trappole digitali in cui i minori possono inciampare: dalla pedofilia alla pornografia, dalla violenza al razzismo, dalle violazioni del copyright a quelle della privacy, ecc.

Per cercare di dare una soluzione a questa impasse, i giganti del mondo Ict stanno ricercando metodi sufficientemente adeguati alla situazione, creando profili ad hoc per i più piccoli.

Google, per esempio, già dall'inizio di quest'anno sta sviluppando una versione di YouTube a misura per bambini, da poter fruire tramite tablet. Ora l'azienda sta cercando di stabilire un nuovo sistema che permette ai genitori di organizzare gli account dei propri figli, controllare come usano i servizi di Google e quali informazioni sono raccolte. Per verificare l'età dei giovani navigatori, sarà necessario registrarsi tramite computer, sotto il controllo dei genitori.

Anche Facebook starebbe realizzando un sistema in grado di verificare l'età anagrafica reale dei minori, sempre dietro l'ala protettiva dei genitori.

In questo modo si cercherebbe di raggiungere un duplice obiettivo: ampliare la base degli utenti, mantenendo comunque il rispetto della normativa Children's Online Privacy Protection Act, che impone l'accesso ai servizi on line solo ai maggiori di 13 anni.

I dati, però, ci dicono che sono tantissimi gli iscritti a Facebook, per esempio, minori di 13 anni. Secondo Consumer Reports, sul social network in blu nel 2011 erano presenti 7,5 milioni di bambini al di sotto della soglia anagrafica consentita per legge. Più di 5 milioni, addirittura, hanno meno di 11 anni.

Questa situazione va presa urgentemente di petto, trovando soluzioni definitive e immediate. I grandi del settore Ict devono farsene carico, non solo per questioni puramente legali, ma anche per rispondere a un più elevato disegno sociale, volto a tutelare i più piccoli dalle insidie citate poc'anzi.