(18/08/2018)
C’ERA UNA VOLTA IL FORNO A PAGLIA.


di MaestroCastello


Fino agli anni sessanta nei paesini come il mio i forni erano alimentati con la paglia. 
In Puglia se ne produceva tanta con la trebbiatura del grano dell’estate.
Poi impiantarono quelli elettrici e mandarono in pensione i vecchi forni.
Quello che vedete in foto è uno di quelli, divenuto oggi museo dell’antichità.
Sapete che è proprio il forno della mia infanzia?
Qui mia madre, ogni quindici giorni, portava a cuocere le pagnotte che faceva in casa. 
Quando l’ho visto giorni fa, ho provato una forte emozione.
Mentre la ragazza che faceva da guida illustrava il forno ai visitatori del momento, nella mia mente i pensieri si affollavano ed anche le immagini di bambino.
La provvista di pane a casa mia bastava per quindici giorni e le pagnotte si conservavano avvolte in canavacci di stoffa nella madia.
Allora non venivano impiegati additivi e conservanti. 
Il pane era soffice e bello da vedere.
Il pane era sacro e non ne veniva sprecata nemmeno una briciola: quando induriva, ci si faceva il pancotto o diveniva cibo per gli animali.
Oggi le varietà sono tante e se ne spreca altrettanto.