(26/04/2018) IL CULTO PER LA " MADONNA DI PUGLIA " NELLA STORIA E NELLA PIETA' POPOLARE SANTAGATESE 1° PARTE di Dora Donofrio Del Vecchio | ||
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Parte ILa devozione verso la Vergine Incoronata, che i santagatesi chiamavano “la Marònna re la Puglia”, a Sant’Agata certamente è secolare. Iconograficamente è attestata dal XVII secolo dalla tela che stava sull’altare dell’Incoronata nella navata destra (per chi entra) della chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo, dopo il cappellone di S. Biagio. L’altare, distrutto dal terremoto del 1930, che fece crollare gran parte del sacro edificio, non fu più ricostruito e la tela fu collocata nella cappella della Madonna di Pompei. Essa raffigura la Vergine Incoronata, assisa su un albero di quercia. La incoronano con triplice corona due angeli, mentre un altro, alla Sua destra, versa dell’olio in un recipiente a ricordo dell’olio benedetto che si offre ai pellegrini e del paiolo che Strazzacappa riempì per farne una lampada. Ai piedi della quercia sono S. Lucia e S. Agata, due martiri siciliane molto venerate dalla comunità santagatese. S. Agata ne è la patrona.La devozione è confermata dalla presenza nella chiesa della SS.ma Annunziata di una cappella con altare in pietra rossa del Calaggio dedicata all’Incoronata. Sull’altare era collocata una tela che rappresentava la Vergine Incoronata, tela presente fino alla fine del 1800. Cappella ed altare, che erano dotati di preziosi arredi per il culto e di molti beni immobili, furono fondati il 7 ottobre 1688 dalla famiglia Peronta, e passarono per eredità al dott. Giacinto Volpe.Questo jus patronato fu contestato dal clero santagatese per due secoli. Per ricomporre la pace la confraternita dell’Immacolata, che aveva sede nella chiesa dell’Annunziata, si rivolse alla Curia vescovile di Bovino. Il canonico Gennaro Santoro decretò che l’altare e la cappella dell’Incoronata, ch’erano nella chiesa dell’Annunziata, erano di jus patronato di don Giacinto Volpe ed eredi.Alla congregazione dell’Immacolata veniva riconosciuto il diritto di collocare in un’altra cappella la statua della Vergine benedetta e adorata dai fedeli fin dall’aprile 1862, ed approvata dai superiori rite et recte.Veniva interdetta qualsiasi altra statua sotto il titolo dell’Incoronata e sarebbe stato sospeso a divinis il sacerdote che avesse osato benedirla con altro pretesto.Il decreto fu esposto sulla porta della sacrestia della chiesa dell’Annunziata il 22 luglio 1863.Nel 1864 la congrega dell’Immacolata, i fratelli Giacinto ed Alfonso Volpe, gli arcipreti don Giovanni Rocco Carrillo e Nicola Morese, il vice priore della congrega, Vincenzo Iuspa e il padre spirituale don Luigi Longo vennero ad un accordo: si sostituiva il quadro, ormai logoro, con la statua della Vergine, già oggetto di culto, e solo quella statua doveva essere portata in processione ogni anno la domenica successiva al giorno della festa. Era, secondo la memoria di qualcuno, una Madonna Incoronata dal volto bruno.Da un inventario del 1915 risulta che in tale anno nella chiesa dell’Annunziata c’erano ancora cappella ed altare dell’Incoronata. Forse non si ricostruirono più in seguito al rifacimento della chiesa per il terremoto del 1930.Anche nella chiesa matrice di S. Nicola il culto era praticato come si può desumere dalla presenza nel Museo parrocchiale di una tela raffigurante l’Incoronata, opera del pittore santagatese Donato Rinaldi. Culto introdotto nel secolo scorso, e non prima, come si può evincere dalle Visite pastorali.Nella chiesa di S. Maria delle Grazie, ove attualmente è praticato, uno degli altari a sinistra era dedicato all’Incoronata già dall’800, e lo attesta l’Agnelli.Intanto è certo che la chiesa, finché fu tenuta dai Padri benedettini di Montevergine, non aveva quest’altare, come documenta l’inventario della soppressione del 1807, quando sull’altare maggiore era esposta alla venerazione dei fedeli il simulacro della Madonna di Montevergine, che ora non c’è più.I Benedettini lasciarono chiesa e monastero nel 1807. Per tenere aperta al culto la chiesa in un rione molto popolato, qual era quello delle Grazie, essa fu affidata alla confraternita dell’Immacolata, che aveva sede nella chiesa dell’Annunziata e che era sostenitrice, come abbiamo avuto modo di dire prima, del culto dell’Incoronata in quella chiesa, ed alla quale era affidata la statua da portare in processione dal 1862. La confraternita dell’Immacolata tenne la chiesa della Madonna delle Grazie fino agli anni Cinquanta del 1800, quando si costituì la confraternita della Vergine della Grazie che provvide a restaurarla, a tenerla aperta al culto, a rilanciare culti praticati e introdurne nuovi, facendo di questa antica chiesa un luogo di forte richiamo mariano. Infatti ancora vi si pratica il culto della Madonna della Consolazione, della Madonna delle Grazie, dell’Incoronata.Il culto dell’Incoronata nella chiesa della Madonna delle Grazie, quindi, può essere stato introdotto dalla confraternita dell’Immacolata, sostenuto poi dal sodalizio della Madonna delle Grazie e, dai primi decenni del ‘900 in particolare, da un devoto che dotò l’altare di una statua della Vergine e ne propagò il culto.Ciò si spiega anche alla luce di un miracolo.
Dora Donofrio Del Vecchio(Confraternita di S. Antonio e della SS.ma Annunziata)
Video: la vestizione della Madonna | ||