(14/03/2018)
STRADE DI SANT'AGATA DI PUGLIA : VIA G. MARCONI


di MaestroCastello

Se ve mettìte spalle alla chiésia re Sand Necóla e cammenète sèmbe

a la drìtte, quéra éja la via Marconi. La strada che ci ha visti crijàmmele a tande re nuje e proprio a ùne re chíre crijàmmele: Nicola Mavilia, ora uomo maturo, affido il compito di descriverci via Marconi com'era popolata un tempo.
Attacca Nicò!
IN PRIMA BATTUTA
"Giovanni carissimo, la popolazione di via Marconi nel periodo della nostra stupenda infanzia inizia di fronte alla chiesa di San Nicola, dove c'èra l'asilo della suora Argentiero poi la ved.Mazzeo, la famiglia Cancellaro, la famiglia Marchitelli con la falegnameria, il figlio Gerardo era nostro coetaneo, la famiglia Vinciguerra Leonardo, la famiglia Santoro, la famiglia Priore, la famiglia Totaro Giovanni, la Cassa Agraria e successivamente mast Francesco Schiavone, la famiglia Mincuccio Carrillo o mingariello, poi Angiulina giuvanicchie, la sig.ra che gli frantumavano spesso i vetri, poi donna Esterina, sotto l'arco la famiglia Fanizza lu sanseverese, poi Peppina Solimine, poi la famiglia Soldo i figli di Angiulina la monaca: Carmelino, Tonino e Maria, poi la famiglia Iannella Tonino e Maria Pina, poi la famiglia Danza Gerardo sepranza, poi mia zia Pompea dove ho vissuto con le mie sorelle l'infanzia, poi il forno ricordi il fornaio chichircusc, poi la famiglia Palmisano, ricordi Mimi e Ginetto, poi la famiglia Micciola : la moglie donna Giulia, poi il falegname Mincuccio Caruso e moglie Giovannina Antonaccio, poi l'armata Brancaleone delle famiglie Maruotti vicino casa tua, poi i miei parenti Mavilia, poi casa tua, poi salendo c'èra Nardùcce purcher o Longo, poi la famiglia Danza o 'Ngèleca, poi le famiglie Morese o mast Lazzaro, poi la famiglia Marino o nurella, poi mast Lorenzo crisciola, poi Carmela chitanova, poi chiudeva la via la famiglia r barbaro non ricordo il cognome, forse mi e' sfuggito qualcuno ok ciao ciao Giovanni buona notte!"
IN SECONDA BATTUTA
Giovanni carissimo, buon giorno! Ho dimenticato qualcosa, dov'era la sede dell'asilo, lì fu ospite San Gerardo; se la memoria non mi inganna e' stato ospite anche alla casa di donna Lucietta, vicino casa tua, poi vicino alla casa di Santoro c'era Michele Chinno (il macellaio), la famiglia di Pasquale Malamisura, poi ricordi quella donnina, Agatella, che faceva la cuoca alla caserma dei carabinieri, abitava sul pianerottolo affianco alla casa del simpatico mast Antonio Iannella, capo banda, poi la famiglia Russo Vincenzo con il figlio Nicola più piccolo di noi lo facevamo sempre piangere, poi ricordi Rocchino Pietrocola il figlio di mast Auricchio che stava con zia Assunta la moglie di Sepranza, la castelluccese. Penso che non manca nessuno, un caro saluto."
Che dire? Racconto ameno, con tanto di soprannomi, come si usa da noi per riconoscerci meglio. Si giocava, ci si divertiva con poco e si cresceva con sani principi. Ogni volta che ripasso per questa strada, rivedo Antonio Iannella, il nonno di Tonino, nostro amico, che intonava spesso "Parlami d'amore Mariú".

La foto a colori è di Michele Orlandella.