(03/04/2016)
A QUANDO UNA SAGRA DELL'ASPARAGO A SANT'AGATA DI PUGLIA ?


di MaestroCastello

 Ci vado pensando da un po' e sono sempre più convinto che gli asparagi (li spalge) sono la leccornia di cui i santagatesi vanno da sempre più orgogliosi, ma, a mio parere, non viene reclamizzata come si dovrebbe. Così era in passato e così è ancora adesso: un mazzetto di asparagi, ("na mène re spalge", come diciamo noi), rappresenta una conquista e un vanto per chi li raccoglie; lo vedo dai post degli amici che li ostentano come veri e propri trofei ed hanno motivo di farlo, in quanto la loro ricerca non è affatto semplice. Quelli coltivati sono anche buoni, ma non hanno nulla a che fare cu li spalge selvatici che si raccolgono dalle nostre parti. Asparagi, che in greco significa ò"germogli", sono tra i prodotti spontanei della terra maggiormente apprezzati sin dall’antichità. Li consumavano già Egizi e Romani nel 200 a.C., agli imperatori romani, poi, piacevano così tanto che inviavano navi apposite per andarli a raccogliere in terre lontane. In Italia nascono un po' in tutte le regioni e se ne annoverano ben otto varietà : asparago comune, pungente, amaro, selvatico, marino, spinoso, bianco e Pastor (quest'ultimo è rarissimo e si trova esclusivamente nella zona di Selinunte, in Sicilia). Caratteristico delle nostre zone è l’asparago verde, tipologia autoctona di pianta erbacea perenne, che si differenzia da quello normalmente coltivato nel resto d’Italia per il suo caratteristico gambo totalmente commestibile. Altrettanto tipico delle nostre terre è l’asparago selvatico, un prodotto davvero delizioso e anche particolarmente salutare perché estremamente digeribile, diuretico e vitaminico L’asparago è raccolto in primavera, da marzo a maggio, ed è immancabile in tavola a Pasqua. Col bel tempo e le giornate che si sono allungate, è oramai partita la caccia alla ricerca re li spalge e li sandehatìse, armati di un bastone per tenere lontano le vipere, si recano nelle campagne e nei boschetti circostanti il paese, in siti angusti e pietrosi, per accaparrarseli. L’asparago selvatico (asparagus acutifolius) è una pianta spontanea della famiglia delle liliacee, si tratta di una pianta perenne, l'asparagina, formante cespugli pungenti con fusti (turioni) che si sviluppano in altezza. La pianta di asparago è salutare e ricca di proprietà curative. Gli asparagi sono ricchi di vitamina A, C e del gruppo B. Possiedono effetto diuretico, sedativo cardiaco, aperitivo, lassativo e dimagrante. Si possono trovare anche a giugno, ma in questo periodo rischiano di essere meno teneri. Gli asparagi selvatici hanno un sapore più forte e amarognolo rispetto a quelli coltivati, per tale motivo si prestano meglio ad essere utilizzati come condimento anziché come ortaggi. Possono essere utilizzati in cucina in diversi modi: scottati in padella con olio, sale e uova al tegame, oppure lessati e serviti con con burro fuso e uova sode. Appena scottati in padella, possono essere uniti a sughi per condire pasta o gnocchi. La morte loro sono le frittate preparate con asparagi appena lessati. A Sant'Agata non è Pasqua se in tavola non è presente "Agnèlle, spalge e òva" in un brodetto che inzupperesti un'intera panella. Dico io, In molti centri della nostra Daunia hanno ben compreso la fortuna di custodire antichi sapori che si vanno perdendo come la rarità dell'asparago locale che rappresenta una vera eccellenza della tradizione culinaria pugliese; ma perché solo a Sant'Agata di Puglia non s'è mai pensato di valorizzare questo prezioso prodotto, visto che da noi cresce abbondante, e farlo assaporare in una bella "Sagra dell'asparago tutta santagatese", come già fanno a Foggia, Orsara, Candela ed altri centri? Sant'Agata di Puglia detiene il privilegio di paese arancione per la qualità della vita, ma non sa forse che è anche custode fortunata di un prodotto di eccellenza, dal sapore seducente ed inconfondibile, qual è il nostro asparago; dovrebbe farne un'icona della tradizione culinaria del paese. Gli americani farebbero dollari a palate. Buona vita!