Il più alto scalino del podio della ‘disfida del soffritto’, tenutasi a Gesualdo, è andato alla comunità di Troia. I Mondi Dauni vincono questa decima edizione, ottenendo anche un primato nella presentazione della Comunità andato al piccolo comune di San Marco La Catola che si è aggiudicato il premio speciale dedicato al contesto scenico che ha
accompagnato questa edizione della disfida. Ben 20 i soffritti in lizza per questa decima edizione della disfida. Troia è stata premiata per il sapore e per gli ingredienti utilizzati, che se pur non lontani dalla tradizione hanno saputo aggiungere qualcosa in più alla pietanza tipica. Ora toccherà alla città del ‘Rosone’ ospitare l’undicesima edizione della Disfida del Soffritto nel 2017. «Siamo onorati da questo traguardo raggiunto – è il commento a caldo della delegazione di Troia – si può e si deve puntare alla difesa dei nostri presidi eno-gastronomici per poter orientare sui nostri territori turisti interessati
al buon cibo». «Vincere il premio speciale partendo da una comunità che conta poco più di mille e cento abitanti – spiegano i delegati di San Marco La Catola – è un traguardo eccezionale. Abbiamo raccontato con i nostri abiti, le nostre produzioni tipiche e le nostre bellezze artistiche cosa significa sentirsi di San Marco la Cartola. Un sentimento passionale apprezzato dall’associazione Astrea che ha colto in pieno il nsotro messaggio tanto da dedicarci questo premio speciale». Particolarmente apprezzate tutte le comunità dei Monti Dauni. Bovino, Orsara di Puglia, Celenza Val Fortore, Monteleone di Puglia, Sant’Agata di Puglia e Rocchetta Sant’Antonio hanno saputo competere con piatti di alto spessore riportando i visitatori in una sorta di macchina del tempo impostata alla civiltà contadina dei primi ‘900. Un grande sforzo messo in piedi dal Comune di Gesualdo e dall’associazione Astrea che ha permesso alle
comunità Daune ed Irpine di farsi conoscere e farsi apprezzare. «Una vera vetrina che ha dato spessore alle nostre peculiarità gastronomiche – ha commentato il sindaco di Orsara di Puglia, Tommaso Lecce». Sulla stessa linea d’onda anche il sindaco di Sant’Agata di Puglia, Gino Russo che ha apprezzato il lavoro messo in campo dalla Pro Loco spiegando come «azioni sinergiche sono il pane quotidiano per dare una nuova vita ai nostri piccoli comuni. La rete tra comuni è senza dubbio un punto di partenza per poter far diventare quest’area un punto di riferimento per chi ama mangiar bene e sano». «La nostra comunità ha voluto regalare uno spaccato della nostra identità – racconta il vice sindaco di Celenza Valfortore, Assunta Iamele – oggi abbiamo fatto
conoscere Celenza e dato la possibilità ai cultori del cibo di assaporare le nostre prelibatezze». «Fagioli e caciocavallo slow food per contrastare hamburger fast food – è la provocazione del sindaco di Monteleone di Puglia, Giovanni Campese. Abbiamo tutte le possibilità per fare la differenza, sopratutto se ci uniamo. Monteleone oggi è presente con tutto il nostro ‘esercito’ di buoni prodotti per difendere la cucina italiana e sopratutto quella made in monti dauni». «Bovino ha ospitato per ben due volte la Disfida dando il via ad amicizie e collaborazioni – spiega il sindaco Michele Dedda – oggi con molto piacere vedo che questa linea ha una positiva continuità rafforzando i rapporti di collaborazione tra le comunità. Una bellissima pagina di territorio che parte dall’angolo più estremo dei
Monti Dauni ed arriva ai centri dell’Irpinia e della valle dell’Ufita». «Difendiamo la carne italiana e difendiamo il nostro modo di saperla preparare – è l’appello di Francesco Porrari, produttore di Rocchetta Sant’Antonio e autore del soffritto in gara quest’oggi con l’associazione LiberaMente in rappresentanza della comunità rocchettana. – Abbiamo voluto partecipare per poter condividere una giornata basata sul buon mangiare sapendo che solo questa è la strada da poter percorrere. Rocchetta oggi si vuole esprimere con due piatti della tradizione. Solo la tradizione non tradisce mai ed è vincente sopratutto se si utilizzano prodotti a chilometro zero come fatto oggi con maiali di Ascoli Satriano e fagioli prodotti nei campi di Rocchetta bagnati da un ottimo olio dei nostri oliveti». «Oggi qui si celebra la festa del cibo e la festa di due aree se pur in regioni diverse ma straordinariamente simili – spiega Biagio Dedda della condotta Slow Food, Monti Dauni. – Daunia ed Irpinia sono sorelle nel magiare, nei paesaggi, negli usi e costumi. Oggi abbiamo dato spazio alle varie comunità ed ognuno ha saputo stupirci».
TRATTO DA www.lostruscio.it