(06/03/2016)
ANDRIA - FOGGIA 3 - 0


di Lino Mongiello

Andria, 5 marzo 2016. Nel derby di Andria il Foggia perde partita, faccia e, con molta  probabilità anche la possibilità di poter sperare nella promozione diretta. Il 3-0 subito contro la formazione andriese, dopo i due ko di Lecce (in campionato) e Siena (in Coppa Italia), la dicono tutta sulla situazione, molto complicata in casa rossonera. Dove ormai si è allo sbando totale. La squadra, è evidente, non segue più l’allenatore. E quest’ultimo è in evidente stato “confusionale”. La tanto auspicata voglia di far risultato è durata soli 20’ e subìto il gol dello svantaggio a causa del solito errore in fase di disimpegno, la compagine di De Zerbi è sparita dal campo. Dimostrando sufficienza e menefreghismo. Pochi sono i calciatori da salvare da questa disfatta. Ed ora ci si auspica che vengano presi seri provvedimenti. Nei confronti di tutti. Quadri tecnici e calciatori. La maglia del Foggia va onorata e non calpestata  e sbeffeggiata in questo modo. La società ha concesso un ulteriore appello e non è servito a nulla. Ora chi ha sbagliato, deve pagare. Tentando quantomeno di salvare la stagione. Gli errori di valutazione sono stati tanti. E ad Andria si è passati alla “cassa” a pagar dazio. E anche se mancano solo nove giornate al termine si potrà provare a risalire la china. Un fatto è certo: continuando di questo passo, anche i playoff saranno una chimera. De Zerbi aveva detto di aspettarsi una squadra che avrebbe lottato. E i “suoi” l’hanno accontentato. Esprimendo una prestazione a dir poco vergognosa e subendo un perentorio quanto umiliante 3-0. Artefice principale della batosta quel Mauro Bollino mai entrato nelle “simpatie” del Mister rossonero. Il fantasista palermitano si che ha giocato col coltello tra i denti. Ci teneva a dimostrare il suo valore a più di una persona. E c’è riuscito nel migliore dei modi. Con un gol e una prestazione da ricordare. Nella gara “determinante” per il prosieguo del torneo, De Zerbi ha apportato qualche variazione importante rispetto alla formazione del turno precedente. In porta ha schierato giocoforza Micale per sostituire lo squalificato Narciso. In difesa s’è affidato all’esperienza di Lanzaro in luogo di Loiacono. A centrocampo Coletti è stato preferito a Vacca. Pronti via e inizialmente il Foggia ha dato la  sensazione di essere partito col piede giusto. Concentrato e voglioso di far bene. Sulle corsie esterne ha  giocato parecchio ma su quella di destra dove operavano Sarno ed Angelo è apparso più efficace. Il Foggia s’è fatto vedere subito dalle parti di Poluzzi. Prima Sarno (3’) lo ha impegnato su calcio di punizione. Poi Angelo (12’) dalla lunghissima distanza ha provato inutilmente a sorprenderlo. I rossoneri hanno poi fallito la più ghiotta delle occasioni con Arcidiacono (19’), “murato” da un difensore. Mentre l’Andria, sorniona, non s’è affacciata quasi mai dalle parti di Micale. Ma quando lo ha fatto si è resa estremamente pericolosa. Bollino ha invitato Cortellini (21’) ma la battuta a rete è risultata alta sopra alla traversa. Il Foggia ha risposto con la combinazione Sarno-Angelo ma la conclusione del brasiliano ha solo impegnato seriamente Poluzzi. Il Foggia s’è  spento praticamente qui. Il possesso palla è risultato sterile e non ha dato frutti.  Invece l’Andria ha dimostrato al Foggia, ancora una volta, quanto sia essenziale la praticità in questo difficile torneo. Magari sfruttando l’unico errore degli avversari. Che, puntuale, è arrivato con precisione svizzera. Infatti Coletti s’è fatto soffiare palla a centrocampo e il contropiede andriese, puntualmente ha colpito. De Vena ha servito per la testa dell’ex Bollino (31’) che ha depositato in rete.  E che ha sbloccato il derby. Pochi minuti più tardi s’è infortunato Lanzaro, sostituito da Loiacono (35’). Più nulla è successo fino al duplice fischio del Sig. Mainardi. Nella ripresa De Zerbi ha voluto evitare ulteriori brutte figure a Coletti ed ha mandato in campo Vacca sin dal 1’. Ma la squadra non ha cambiato passo. L’Andria ha sfiorato subito il raddoppio con Bisoli (3’). Il Foggia, invece, ha mancato clamorosamente il pari con Iemmello (5’) di testa a pochi passi dalla porta difesa da Poluzzi. Risultata l’unica vera azione della ripresa. Gli ospiti, pur in svantaggio, si sono dedicati ad un lavoro di ordinaria amministrazione senza lasciarsi minimamente sfiorare dall’idea di cambiare atteggiamento tattico. Almeno in gran parte dell’undici. Atteggiamento tipico di chi è in vantaggio di 2-3 gol. Dall’altra parte l’Andria, vogliosa di sgambettare gli avversari, ha continuato ad attendere. E in azioni di rimessa, sfruttando i soliti, noti ed ormai proverbiali errori madornali in fase di disimpegno, ha colpito ancora. Prima Bisoli (29’) ha raddoppiato, dopo aver agganciato la sfera e piazzata nell’angolo sinistro della porta difesa da Micale. Poi c’è stata gloria anche per il giovanissimo Cianci (33’), da pochi minuti in campo, che non s’è fatto pregare nel poter mettere la firma sul tabellino del derby.  Una firma importante che forse segna la definitiva resa per il Foggia in chiave promozione diretta.

ANDRIA - FOGGIA 3 – 0

Marcatori: 31’ p.t. Bollino, 29’ s.t. Bisoli, 33’ Cianci.

ANDRIA: Poluzzi 6, Paterni 6, Tartaglia 6, Aya 6, Bisoli 7, Stendardo 6.5, Onescu 6.5, Piccinni 6.5, De Vena 6 (20’ s.t. Cianci 6.5; 41’ s.t. Alhassan s.v.), Bollino 7 (32’ s.t. Strambelli s.v.), Cortellini 6.5. A disp.: Cilli, Bangoura, Matera, Capellini, Fissore. All.: L. D’Angelo 7.

FOGGIA: Micale 5, Angelo 6, Di Chiara 5.5, Agnelli 6, Lanzaro 5.5 (35’ p.t. Loiacono 5), Gigliotti 5, Arcidiacono 5 (18’ s.t. Chiricò 5),