(01/02/2016)
CUCINA TIPICA SANTAGATESE : LA SEMMELA


di MaestroCastello

La sémmela era la nostra polenta di granturco che molte volte era tutto il pranzo o la cena. Questo piatto si preparava con il far cadere da una mano la farina del mais, attraverso le dita del pugno che l'aveva presa, cioè in maniera ventilata. Si teneva alto il pugno sulla caldaia di acqua bollente sul fuoco, mentre con l'altra mano si girava di continuo col matterello (lu lahènature) l'acqua in cui cadeva.
Quando l'impasto era al punto giusto, s'interrompeva il getto della farina e si toglieva la caldaia dal fuoco per portarla vicino al tavolo.
Qui il contenuto veniva versato in piattoni di creta già disposti in fila sul tavolo, da cui si levava una vera nube di vapore fragrante. 
Quindi la polenta veniva condita con olio fritto al sapore dell'aglio e della cipolla tagliata sottile e, a volte, del peperoncino piccante e si rimestava; anche per farla raffreddare. 
Era un piatto buono e sostanzioso, ma la gioventù, forse per il troppo ripetersi di questo piatto, a quel tempo, di fronte ad esso storceva la bocca; ed erano cazzijète (rimproveri del genitore).
Lo accettava di buon grado, invece, se come condimento c'era il ragù di carne e questa ventina appositamente sfilacciata e mescolata nel tutto; ovvero servita a pezzi dopo aver consumato la polenta, come secondo.
( dal libro del prof. Carmelo Volpone "Sant'Agata nel tempo")