Lu cùnt re San Martìn
Si sà che la maggior parte dei racconti, li cùnt, dei nostri nonni o genitori, veri o inventati, altro non erano che delle lezioni di vita che si tramandavano di generazioni in generazioni, come questo :
Il giovane Martino viveva con i suoi anziani genitori in campagna, spesso la sera prendeva il suo cavallo e andava a trovare gli amici nel paese vicino e tornava a casa a notte fonda.
Ogni notte al suo rientro quìr poverièddr re l'attèn s'aveva alzè pe l'aprì la porta chiusa da dentro cu lu vattènd.
Una notte il padre lo rimproverò : Martì e te sembra bell a turnè semb a quest'ora? Ije ra stè call call ndà lu liett aggia pegliè stù frìdd e se fòss fatt a te?
Anche quella sera del 10 Novembre andò al paese nonostante facesse freddissimo e iniziava a nevicare.
Mentre tornava a casa la neve scendeva copiosa e pluvènèva cùm a che.
Incontrò un vecchietto infreddolito si tolse il mantello e glie lo diede pensando...fòsse bèll se fòsse fatt a me.
Una volta arrivato davanti casa pensando al padre che si doveva alzare x aprirli ripensò ancora..Se fòss fatt a me?
Allora decise di non bussare, cercò riparo tra due botti in disuso che erano lì fuori e si addormentò.
La mattina seguente i genitori al loro risveglio trovarono Martino morto tra le botti traboccanti di vino e un sole cocente come in estate.
E per questo che a S.Agata se si entra in una cantina si usa dire Sant Martìn, espressione che si usa anche per indicare abbondanza.
Ma la morale di questa storia è: pensiamo sempre SE FÒSS FATT A ME ogni volta che facciamo qualcosa a o per qualcuno .