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Artemisium News
05/11/2018
LE CAPANE A SANT'AGATA DI PUGLIA
di Maurizio Pietrocola
una delle tante Campane sul campanile della nostra cara Chiesa Madre di S.Nicola
Cari amici , oggi voglio condividere con voi delle cose che non a tutti sono chiare o note, e vi spiego. Giorni fa venne per queste festività un mio parente che il Signore gli fa vedere ancora la luce del giorno all’età di 96 (anni se non ricordo male) e parlo di mio zio Gregorio Zanzonico (Aurin) e grazie a lui ho potuto apprendere molte cose riguardanti la chiesa, su tutto quello che si svolgeva in chiesa, e da molti anni a questa parte quando lui veniva in paese mi raccontava spesso di come si svolgeva una giornata tipo Parrocchiale Santagatese, e da come venivano suonate le campane da come si cantava una messa a come si svolgeva una processione, insomma di tutto e di più. Noi sappiamo che prima degli anni 80 o anche molto prima, la vita santagatese era scandita dal lavoro in campagna e la gente non avendo tante comodità si serviva delle cose comuni e cioè in casa non esistevano gli orologi e si aspettava il suono della torre comunale per sapere che ora era oppure si aspettava il suono delle campane dei nostri campanili per capire in che momento della giornata ci si trovava. Grazie a questo mio parente che per tanti anni ha fatto da organista e sacrestano nello stesso tempo mi ha insegnato molti inni sacri e mi spiegava il suono delle campane e il significato di ogni suonata eseguita con la forza umana. Oggi voglio condividere con voi alcune cose che nessuno forse sa o che nessuno a volte ci fa caso anche quando sentiamo suonare la campana della chiesa, e oggi giorno non a tutti pace ascoltare il suono della campana. In quei tempi in cui non ci stava il benessere di oggi, nel nostro paese regnava l’armonia la pace, si pensava a lavorare, ma si onorava nostro Signore la Madonna e i Santi con grande devozione, e il suono delle nostre campane era un segnale che all'udirne il suono tutti si segnavano con il segno della croce, e oggi non tutti purtroppo lo fanno. Al mattino attualmente alle 7 : 30 sentiamo suonare dai campanili una suonata che viene chiamata mattutino, e questo suono ci invita alla preghiera, e di solito quando si sente suonare il suono dell’angelus si dovrebbe recitare la preghiera dell’angelus Domini, che non tutti ricordano, e questo suono viene eseguito 3 volte nella giornata mattino alle 7 :30 a mezzogiorno e la sera a ventiquattor. Nei tempi che le campane non erano elettrificate con i congegni elettronici alle 8 si suonava una campana per annunziare ai fanciulli che si andava a scuola, poi al mezzogiorno si suonava la suonata dell’angelus mezziuorn che i campanari dovevano salire sul campanile e far suonare 12 rintocchi di campana ma a tre a tre quindi quattro volte tre rintocchi. Una cosa bella era che nessuna chiesa poteva suonare mezzogiorno se non dava il via la chiesa madre di san Nicola e poi semmai tutte le altre chiese scandivano il mezzogiorno. Al pomeriggio d’inverno alle 15 e d’estate alle 17 si suonava dal campanile di San Nicola il suono di Troriuorn (la famosa Ventun ora in italiano) e la campana suonava 33 rintocchi lenti per ricordare la morte di Gesù sulla Croce, e in quel frangente le persone recitavano questa preghiera, ora andata quasi persa, Benedetta sia quell’ora che nacque nostro Signore campò trentatré anni, e poi morì con tanti affanni, e poi si recitava il credo apostolico. Fatto sta che succedeva spesso che la preghiera che si recitava al suono di questa suonata delle ventun ora la preghiera finiva contemporaneamente a questa suonata. Nel 1980 con la venuta del nuovo sacerdote e con l’elettrificazione delle campane di San Nicola, il suono delle ventun ora non si suonava più e la gente santagatese rimase male, tanto che alcune persone della pro loco del tempo e nonché il professore Michele Antonaccio andò dai frati di sant’Antonio a chiedere se potevano suonare troriuorn e il superiore dell’epoca non si oppose a questa idea e per molti anni sant’ Antonio il pomeriggio suonava questa suonata. Con il rifacimento dell’impianto elettrico alle campane nel febbraio 2002 nella chiesa di San Nicola e con l’avvento del computer programmatore ripristinai la suonata delle ventun ora e da allora San Nicola tutti i giorni alle 15 ci ricorda e ci invita alla preghiera. La sera al calar del sole all'imbrunire a seconda delle stagioni si suona la suonata dell’angelus serale delle ventiquattrore angelus differente da quello del mattino e delle ore 12 in pratica si suonano rintocchi ma in modo differente cioè tre poi tre poi tre tocchi veloci come il mezzogiorno poi tre rintocchi lenti e due veloci che indicano la chiusura della giornata. Alla chiesa della Madonna delle Grazie aveva la facoltà di suonare la suonata di un ora di notte che si eseguiva un ora dopo le ventiquattrore e venivano suonati in maniera lenta Tre poi Quattro poi Cinque e poi Due rintocchi veloci ad indicare la chiusura del giorno, e soltanto il sabato sera Sant’Angelo aveva la facoltà di suonare anch'esso l’ora di notte insieme alla Madonna Delle Grazie. Nei giorni di festa quando si festeggiava un santo particolare la vigilia della festa alle ore 12 dopo aver fatto suonare i dodici rintocchi dell’angelus si mandavano a distesa le campane in segno di festa per ricordare a tutti la festa di un Santo Particolare che si venerava in Sant’Agata, e dai racconti che mi sono pervenuti, nel campanile di san Nicola appese alla campana maggiore con nome Agata Maria Nicola, ci stavano quattro funi dove ai quattro angoli del campanile si metteva una persona a corda e tiravano le zoche per far andare a distesa la campana. 
Prima dell’elettrificazione delle campane GUAI se si facevano suonare i rintocchi dispari la gente ti diceva che non eri in grado di suonare le campane. Quando si dovevano mandare le campane a distesa una persona quella dalla parte anteriore del campanile a destra della cella era addetta a tenere fermo il battacchio finché la campana non prendeva una certa quota allora si lasciava la presa e la campana suonava già che accuppeva, e alle fine della suonata per non far fare i rintocchi dispari (cioè la campana non doveva suonare i rintocchi da un solo lato) il tizio che all'inizio della suonata aveva mantenuto fermo il battacchio doveva saltare e tenere fermo il battacchio senza farlo suonare finché la campana non perdeva quota. Ora con l’avvento dell’elettrificazione le campane non hanno la forza di suonare già dalle due parti e quando iniziano a suonare danno alcuni tocchi dispari . Nelle grandi occasioni oltre a suonare la campana maggiore a distesa si suonava con una delle campane piccole il cosiddetto accordo cioè il campanaro di turno doveva essere bravo ad eseguire questo suono cioè la campana maggiore a distesa e la piccola eseguiva dei tocchi cioè quando la campana aveva quel lascito di tempo di silenzio quando il battacchio dalla parte di avanti andava alla parte di dietro per battere e in quel frangente si eseguiva questo accordo di un tocco e poi due tocchi veloci, e attualmente purtroppo con questi macchinari elettronici non sono riuscito a eseguire elettricamente questo accordo ma ogni tanto ritorno su qualche campanile e lo suono manualmente per non perdere queste belle tradizioni che i nostri avi ci hanno lasciato e noi siamo nell'obbligo di trasmetterle alle generazioni che verranno dopo di noi. Per quanto riguarda il suono della messa semplice veniva eseguito questo tipo di suono sulla campana maggiore facendo suonare tre tocchi iniziali poi uno scampanio sulla stessa campana poi ci si fermava pochi secondi e si ridavano tre tocchi poi di nuovo questo scampanio e poi i tre tocchi finali. Nel momento delle processioni mi raccontava il mio parente Gregorio Zanzonico che ringrazio di cuore e grazie a lui e ad alcuni sacrestani di Sant’Agata ho potuto ripristinare molti suoni che erano andati persi, tipo troriuorn un ora di notte e la spiratura che dopo vi racconterò. Ritornando alle processioni, le campane di tutte le chiese indipendentemente se la processione passava o no per quella medesima chiesa si suonavano a distesa le campane maggiori per tutto l’itinerario processionale e non come si fa adesso che si suona quando esce e poi si risuona quando ritorna il santo in chiesa prima si suonava per tutto l’itinerario processionale e credo era molto bello ascoltare queste campane a distesa, ti riempiva il cuore. Per quanto riguarda la triste vicenda dei funerali e dei decessi appena si sapeva la notizia della morte di un caro congiunto un famigliare andando in chiesa ad avvisare il sacerdote che era deceduto un proprio caro e per decidere l’ora dei funerali si suonava subito la Spiratura se era un uomo o donna, e la Spiratura si eseguiva in questo modo si mandava a distesa una campana piccola del campanile una campanella a distesa poi dopo fatta fermare questa campanella sempre su questa campana si impugnava il battacchio e si eseguivano Sette rintocchi se era un uomo e Otto rintocchi se era una donna, si dice che i rintocchi in più per la donna sono attribuiti alla sacra scrittura dove Dio dalla costola dell’uomo creò la donna e per questo motivo si suona un rintocco in più per la donna. Per moltissimi anni la suonata della Spiratura, vi parlo dal 1980 in poi e con l elettrificazione delle campane era andata persa cioè quando moriva una persona e si doveva celebrare il funerale si riduceva a suonare la sola suonata a morto per il funerale che tra l’altro era pure sbagliata, perché nessuno aveva specificato bene ai campanari come era il suono funebre e le campane suonavano due tocchi di una campana piccola e un solo tocco della campana grande, e la Spiratura veniva eseguita solo quando moriva una persona del paese fuori sede e si eseguiva il classico suono a morto, poi con l’avvento del computer programmatore dal 2002 ho ripristinato la Spiratura di come si suonava un tempo e per motivi tecnici i rintocchi per distinguere se è un uomo o donna li suona la campana maggiore e subito dopo ho aggiunto che per un paio di minuti suona il classico suono a morto, e alla fine del suono a morto si ripetono i rintocchi per l’uomo o per la donna. La suonata funebre Classica di Sant’Agata viene eseguita facendo suonare le campane in questo modo Due tocchi della campana piccola e Un tocco in contemporanea con la campana piccola e il campanone. Da creare un suono grave . 
( DIN – DIN - DINDON). Ho voluto cari amici condividere con voi anche se mi sono dilungato molto su alcune cose che i giovani di oggi non sanno e che molto probabilmente queste cose sarebbero andate perse anni e anni di storia santagatese e grazie a questo mio zio che quando veniva d’estate mi insegnava molte cose a riguardo la vita religiosa del nostro paese, grazie a lui ho appreso anche alcune nozioni di come si suona l ‘organo e qui voglio ricordare anche l’amico e il compianto Gerardo Colotti (scarpariedd) che con santa pazienza mi insegnava alcuni inni religiosi. Ricordo anche il caro Narducc Iuspa che faceva il sacrestano a sant’Andrea e lui mi riconfermava tutto quello che mio zio Aurino mi aveva detto e anche lui aveva molta stima nei suoi riguardi e tutte le cose dette erano tutto reale e anche grazie a lui ho imparato alcune cose come la suonata delle quarantore, che veniva eseguita nei giorni in cui si esponeva il santissimo sacramento in preparazione al corpus domini, e tante altre cose. Riguardante la vita religiosa del paese. Cari amici Santagatesi io mi sono ripromesso che finché il Signore mi da vita non farò perdere queste belle tradizioni che i nostri Antenati hanno svolto prima di noi e ora siamo gli eredi che dobbiamo non farle tramontare ma trasmetterle alle future generazioni che verranno dopo di noi. 
Auguro a tutti di cuore una buona giornata. 

( la foto che vedete e una delle tante campane del campanile di San Nicola e si vede uno scorcio del nostro paese tra cui il castello)
Video: Il suono delle campane
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