15/10/2018
LA NOSTRA STORIA : LI CIRCULE A SANT'AGATA
di MaestroCastello
La nostra storia: Li Círcule a Sant'Agata.
Una volta era abitudine che in piazza ci andavano solo i maschi. Le donne neanche a parlarne! Se qualcuna rompeva questa regola, veniva chiacchierata, considerata come una poco di buono dai presenti ("na sfacceta!") e la notizia faceva presto il giro del paese. Ma torniamo agli uomini. Un uomo a Sant'Agata, se non lo trovavi a casa sua, o era al lavoro; oppure era in piazza. Che andava a fare in piazza? Se il tempo era bello, lo trovavi sulla piazza nuova che faceva nu sópe e sótte
(ddóje sórchere) con un'amico, altrimenti era in uno dei tre bar dell'epoca: Picarielle, Andunàcce o Carlóne: "Ché te piglie, cumbè?" La scelta era obbligata: o la birra o ru ccafè. Ma la piazza era la sede naturale dei tanti circoli cittadini e stu bèll'óme, a seconda della sua condizione sociale, dopo aver lasciato l'amico, scéva a lu Círcule di appartenenza. A lu "Círcule Operaio" scévene li sarte, li scarpére, li falegnème e tutte chíre che facévene nu mestiére. Pó stéva lu Círcule "Unione" o re li halanduómene, ma avíva èsse prufessiuníste, oppuramènde proprietàrie terrière. E, appriésse a lu bar Andunàcce, stéva lu Círcule "Cumbattènde", frequentato dagli anziani del paese, per lo più ex combattènti che invece della spada tenévene lu ngíne.
A lu Círcule se scéva a giuchè principalmente a carte e certi facevano anche nottata. Si andava a leggere il giornale o a vedere la televisione: un solo canale della Rai, (tutti i circoli ne avevano una in bianco e nero, messa in alto) e si passava il tempo parlando di lavoro o di politica e ci si sfotteva. L'élite del paese frequentava lu Cìrcule re li halanduómene che aveva anche il bigliardo e se non eri socio, non ti facevano entrare. Ogni circolo aveva un bidello che era il controllore. Al Circolo Unione, come bidello, stéva Tummasíne, un uomo altissimo che teneva lontano noi ragazzi che volevamo vedere quelli che giocavano al bigliardo, mentre Paulúcce Cannone è stato il bidello storico del Circolo Operaio; mentre al Circolo Combattenti non ricordo se fosse Cicchetti il bidello.
Mio padre che era frabbecatòre, frequentava il Circolo Operario ed era il mio punto di riferimento, quando mi attardavo a giocare in piazza.
Quando entravo, mi guardavano tutti storto; perché i ragazzi non erano ammessi.
Noi ragazzi ci divertivamo al circolo re li Cumbattènde: questo circolo aveva agli angoli della sala delle "sputacchiere", una specie di portacenere riempiti di sabbia che servivano allo scopo.
Mentre era intento in una partita di briscola, vedevi il vecchietto alzarsi all'improvviso e correre verso la sputacchiera più vicina e..... ed è meglio fermarci qui.
L'altra che mi porto nella mente, è l'immagine di tutti questi anziani ex combattenti, seduti con la sedia al contrario, che stazionavano d'estate a chiacchierare davanti al loro Circolo Combattènti e si alzavano, togliendosi il cappello, quando passava la processione.
Ogni circolo aveva le sue regole e ricordo che, quando moriva un socio di un circolo, tutti gli altri partecipavano al suo funerale con tanto di bandiera a lutto e quel giorno non si accendeva la televisione per rispetto.
Poi c'erano le sezioni di partito, ma questa è un'altra storia.