(06/03/2018)
SANT'AGATA DI PUGLIA GIOIELLO DI PIETRA


di Lilla Sturniolo Misiano




di Lilla Sturniolo Misiano 

 

Un cuore antico,che pulsa silenzioso nelle sue vene di pietra. S.Agata mi appare in un pomeriggio d’autunno, da una svolta che me la rivela improvvisa, con la sua parete di case sul monte. E’ già bella così, da lontano, e ancora non ho visto la sua gente, i suoi colori,i suoni che ne carezzano l’aria. Quando scendo dall’auto, il vento è freddo. L’altezza sul panorama toglie il fiato e ci si perde a contemplare il tappeto di terra che ha intrecci e striature di marrone vivido, di verde sfumato dalla nebbia. Mi indicano con orgoglio il Monte della Croce, col suo boschetto iridato di accenni di sole.

Sento freddo e mi rifugio nell’abitacolo della macchina, per proseguire meglio dentro il paese. Incontro i primi volti, ed hanno una serietà e una semplicità che li rende tanto veri. Un sollievo che dà una tregua dal mondo inutile delle convenzioni. E guardo stupefatta, ammirata, la sapienza dei secoli che ha reso così forte questo stanziamento umano pur nell’evidente difficoltà del clima e delle strade di montagna, impervie come lo sono tutte quelle che salgono molto in alto.

Qui hanno tante chiese. Si respira un tempo quasi sospeso, eppure tanto pieno di vita. Lo vedi dai visi rossi per il freddo dei più piccoli, infagottati come bambolotti dalle giovani madri che sorridono con garbo sincero; si avverte dalla compostezza dignitosa che hanno tutti. Mi dico che l’Italia vera è fatta di questi luoghi in cui si lavora, in cui Dio, soprattutto, non è stato messo alla porta. Le chiese sono di quella straordinaria pietra bianca che mi ha catturata subito per i suoi riflessi quieti di madreperla. E il grigiore ha vita che racconta di storie perse nel tempo. Vorrei sapere di più, conoscere meglio la loro storia, ma sono solo un’ombra di passaggio, di cui ci si ricorderà a malapena. Mi muovo in punta di piedi, grata di esserci stata, anche per poco.

S.Agata ha la sua vita, la sua gente coltiva bene la terra e conosce altrettanto bene il valore delle cose. Ed è un universo con regole non scritte, ma che senti vibrare nell’aria forti come i tocchi cristallini delle campane. Magari si pensa, guardando le brutte storie della tv, che posti così non ce ne siano più. Pur nella concretezza di chi sa quanto vale un’ora di lavoro dopo l’altra, con cordialità accolgono e dicono parole sagge, così lontane da un mondo malato, freddo dentro,incapace di tentare un sorriso. Ma S.Agata, prima di tutto, è bella. Inquietante pure con gli uccellacci neri,ma così liscia da essere quasi come la pelle di un bambino. Nascosta e bianca, come una perla gelosamente custodita dal suo mare. Un gioiello incastonato tra le alture della Daunia di Federico. Forse la sua anima ancora si aggira per queste gole, forse i suoi occhi sfiorarono mille volte i monti intorno.

La sera copre di vento le case. Dopo la messa, una pace atemporale cala con le ombre. Questo cupo cielo ha voli ancora domani, e ancora passi queste viuzze di sassi. Sono passata anch’io da qui. Ne ha memoria la mente che vi torna quando pensa alla serenità che , forse, non ci meritiamo più. E S.Agata riposa ora nel suo letto di nebbie e di vento. Chiudo gli occhi. Ricorderò. 

Lilla Sturniolo Misiano