(13/11/2017)
IL FILO DELLA MEMORIA : APPELLO DI MONS.DONATO PAGANO PER LA RICOSTRUZIONE DELLA CHIESA DI S.MICHELE ARCANGELO


di Redazione


A miei cari concittadini santagatesi ed a quanti amano il fine decoro della Casa del Signore

APPELLO FRATERNO

L'antica Chiesa di S. Angelo  'facilmente lì prima del paese nostro deve essere demolita. dalle fondamenta... Il terremoto del 23 luglio 1930 la ridusse in pietose condízioni”

Nel 1904 quando vi entrai come Economo Curato e nel 1905 come Parroco nulla vi era che suscitasse l'idea di trovarsi in un tempio sacro; tutto fu dato in trentadue anni di parrocato per elevare in essa le anime a Dio. Tuttora sarà in preda del piccone!...

La Chiesa di S. Angelo, secolare tempio amato dai nostri lontani progenitori, deve essere riedificata. Dirà ai posteri della nostra fede che non si arrestò dinanzi all'ostacolo dei monti.

Nulla si sa e nulla ho potuto rintracciare di questa chiesa che fu ampliata, che fu rialzata per ragioni statiche che fu deturpata con fabbriche grossolane, che fu poi resa discretamente decente, che in ultimo la si rivesta a festa con ricami di stucchi e "Marmi a profusione da, non farla più riconoscere. Sul portale sono segnate tre epoche: 1537 1672 e 1913, che indicano, la prima e la seconda come vuole il dotto ricercatore di nostra storia il Prof. D. Lorenzo Sac. Agnelli il tempo in  cui quel frontone fu adattato, mentre la terza ricorda la ricostruzione intera con gusto artistico, demolito quello basso ed informe che vi era, al cui lato sud cresceva rigoglioso un. fico, sbucato tra le pietre.

Se nulla si sa di questa nostra Chiesa Parrocchiale, noi la rimandiamo nel nulla e di lei iniziamo una nuova storia viva ed eloquente la cui prima pagina deve essere di amore e fede in azione, attraverso l'arte, a Dio immortale, per promuoverne la Sua gloria.

La nuova chiesa, su disegno e progetto del valente Ing. Dante Bardi, sarà voce del nostro cuore cristiano, canto della nostra anima fedele, inno di S. Agata religiosa e Dio, ricorderà ai posteri i presenti, che morte tempo travolgeranno nei loro vortici, ma che le pietre benedette faranno rivivere.

La spesa è preventivata all'incirca sulle trecentomila lire.. Bisogna dedurne un centocinquantamila quale concorso del governo ed i lustri risparmi. Se ne devono raggranellare altre centocinquanta mila.

Faccio appello, o concittadini cari, alla vostra anima cristiana, al vostro cuore generoso. Vi chiedo il sacrifizio di un obolo. Non dovete negarmelo. Ve lo domandò a nome di quel Sacro Cuore di Gesù che ha dato. al paese la Casa...» *a Lui intitolata, vostro vanto e decoro

Non lo negate il sacrifizio di un obolo. E' per riedificare quella 'chiesa dove tanti di voi foste rigenerati nelle Acque Battesimali, dov'è giuraste amore e fede ai piedi dell'altare a chi doveva dividere gioie e dolori con voi per la vita; dove i nostri morti goderono i primi suffragi.

Si demolisce la Chiesa di. S. Angelo!...., , Deve essere riedificata ed in un breve periodo di tempo. Concittadini cari, datemi il vostro obolo, frutto del sacrifizio, per la spesa urgente.

                Il mio, come sempre, è il primo e serva d'esempio. Mi sottoscrivo, per lire tremila

da versare in due anni. Ho, anticipato lire mille. Più non posso. Lo sapete. I miei. sudori

furono profusi proprio in questa chiesa che deve essere demolita; furono e sono profusi nella

« Casa dei Sacro  Cuore .E' necessario fare presto. E far bene. Il contratto di appalto  è firmato;  le mille lire mie si  sono  date in anticipo; i lavori si sono iniziati: In   norne'. del Sacro Cuore di Gesù  vi chiedo un'offerta  Non me la negate. 

.S. Agata  di  Puglia,  20-01-1936

Mons. DONATO 0 PAGANO Parroco di S. Ange1o

 

DAL DIARIO DI DON DONATO PAGANO

30 – 6 - 1936. “I muratori hanno ricostruito la storia della Chiesa con argomenti di fatto. La Chiesa in origine era solo dalla porta alla balaustra dell'altare maggiore: una chiesetta elegante con cupola. In seguito si aggiunse il tratto dell'altare maggiore, abolendo la cupola. Dopo fu costruita la navata destra di S.Michele ed in ultimo sì aggiunse quella del SS.mo. Risulta dalla diversa qualità di fabbrica. 1 pilastri furono raddoppiati deformandola e quelli della navata dei SS.mo aggiunti, occupando spazio e riempendo la Chiesa di fabbriche enormi. Sulla volta centrale vi era un calcestruzzo più duro di un conglomerato, composto di calce. Il coro e la Sacrestia vennero in ultimo. Quali le ragioni e quale l'epoca? Ritengo sia stato l'aumento della popolazione che richiedeva una Chiesa più ampia, e, non avendo mezzi ne spazio per costruirla di sana pianta, vi fecero delle aggiunte.

Posta sul declivio del monte le acque dovettero infiltrarsi e danneggiarla. Provvidero col concedere fossero addossate alla Chiesa. dalla parte superiore, delle case e si ebbe, così, anche il Cappellone di S.Biagio.

La fabbrica è solidissima, benché danneggiata dal terremoto e da scavi sotto le fondamenta. Le volte coperte di strati di terreno di un metro e più, sono in alcuni punti dello spessore di circa 60 cm.

Questa, penso, sia la ragione dei danni avuti.

La facciata fu costruita integralmente da me nel 1913"

4 – 7 - 1936 “Sotto l'altare Auxilium Christianorum è comparso un arco di pietra lavorata senza intonaco. L'ing. Bardi ritiene che lì sotto debba trovarsi l'antica Chiesa e che quella è fabbricata nel 1200".

17 – 7 - 1936 “Abbattutosi il muro sopra i tre archi del lato sud, dove erano gli altari di Tutti i Santi, dell'Addolorata, e di Auxilium Christianorum, è venuto scoperto il muro dell'antica Chiesa con intonaco colorato e finestre a sesto acuto di pietra lavorata. Sicché si pensa che le arcate siano state fabbrica aggiunta, addossata al vecchio muro per sostenere la pesante volta insieme ai pilastri della la navata centrale, per cui la Chiesa era piena di fabbrica"

20 – 7 - 1936 "Demolito il muro sud della navata del SS.mo   a sinistra  e proprio le arcate sotto cui erano gli altari e le statue di Maria SS.ma, Auxilìum Christianorum e di Maria SS.ma Addolorata, dietro la prima nicchia è apparsa una nicchia a conchiglia, pittata in rosso fiancheggiata da due colonne di gesso con capitello composito, sormontato da un cornicione e da disegno a triangolo con in mezzo una figura irriconoscibile.

Ai lati della nicchia, in pittura, due Santi, uno S. Lorenzo e l'altro con verde palma in mano ed una croce su qualcosa ch'è ai suoi piedi e che non si vede perchè l'intonaco è scomparso. Pare sia S.Vito.Il muro su cui si addossava il quadro di Tutti i Santi è di vecchia fabbrica. Il muro è di metri 1,30 addossato al vecchio dello spessore di quasi altrettanto. Vi sono due finestre a stile gotico ed a pietra lavorata, riempite di fabbrica".