Foggia, 2 dicembre 2017.
Non c’è proprio feeling tra il Foggia e lo Zaccheria. La compagine rossonera inciampa per la quarta volta sul terreno amico e rivede molto da vicino la zona playout. Il Cittadella, capitanato da Mister Venturato, si limita all’essenziale e, con un secco ed inequivocabile 1-3, si proietta inzona playoff, gettando nello sconforto i circa ottomila fedelissimi che hanno affollato gli spalti del rinnovato impianto rossonero. Non c’è nulla da obiettare sul risultato finale. Gli ospiti hanno ampiamente meritato e, come al solito, il Foggia deve prendersela con se stesso. Le numerose assenze o la sfortuna c’entrano fino ad un certo punto. Se sullo 0-0 divori due grosse occasioni da rete e, dopo lo svantaggio, hai la fortuna di rimediare con un calcio di rigore, non ti puoi immediatamente deconcentrare e subire ancora il gol del sorpasso. Anche perché l’inconsistenza in chiave offensiva è risultata evidente e coincidente con l’assenza di bomber Mazzeo. E quindi, se si fosse continuato a giocare per altri due giorni, difficilmente il Foggia sarebbe andato in gol. Occorre perciò (e non a chiacchiere) fare sul serio. Non si può sbagliare più. Il Foggia non sarà la squadra che deve vincere il campionato ma neppure quella che viene beffata in maniera così evidente davanti ai propri tifosi. Sveglia ragazzi. Sveglia Mister Stroppa. Così non può continuare. Altrimenti l’ottimo lavoro svolto nella scorsa stagione che ha visto la squadra trionfare e tornare dopo quasi venti anni nella cadetteria, rischia di essere subito vanificato. Passando alla gara, per Mister Stroppa le scelte nell’undici da opporre al Cittadella sono obbligate. Tra infortuni e squalifiche sono solo 19 i giocatori in lista. E in panchina non tutti sono in condizioni fisiche ottimali. Soprattutto la difesa è in piena emergenza. Davanti al baby Tarolli, ci sono Loiacono e Martinelli. Sulle fasce Gerbo a destra e Celli a sinistra. Solo il centrocampo non subisce rivoluzioni. Capitan Agnelli, Vacca ed Agazzi compongono il trio nella zona centrale del campo. L’attacco è affidato a Beretta, Calderini e Fedato. Il Foggia ha voglia di riscattare la sconfitta nel derby e cerca di costruire azioni che possano impensierire la difesa veneta. Il primo a tentare la via della rete è capitan Agnelli (12’) con un tiro dalla distanza. Poi Calderini crossa per Beretta e l’attaccante rossonero (17’), da buona posizione, aggancia la sfera ma la gira troppo larga. La grandissima occasione per il Foggia è ancora per Beretta. Il lunghissimo lancio di Celli è millimetrico per Beretta (26’) che supera il diretto avversario ed anticipa Alfonso in uscita, ma il suo tiro termina di poco fuori bersaglio. Gol sbagliato gol subito. La dura legge del calcio colpisce ancora. E, inaspettatamente, passa il Cittadella. Un secondo tiro dal limite, senza pretese di Schenetti (29’), viene deviato da Loiacono alle spalle di Tarolli. La reazione del Foggia non è immediata. I rossoneri cercano di portarsi in zona d’attacco hanno notevoli difficoltà. Beretta s’impegna. Corre di qua e di là ma non ha il peso specifico e l’esperienza di Mazzeo. Il Foggia quindi non punge ma la possibilità di agguantare il pari giunge al 36’. Con un calcio di rigore. Su un calcio di punizione di Agnelli indirizzato in area del Cittadella c’è il tocco di mani di Schenetti. Il direttore di gara ha prima un attimo di esitazione ma poi, su segnalazione dell’assistente, assegna la massima punizione ed ammonisce Schenetti. Dal dischetto, lo stesso capitan Agnelli (38’) trasforma con freddezza e precisione. Non c’è il tempo di gioire che il Cittadella si riporta in vantaggio. Litteri (39’) prima impegna Tarolli alla respinta e poi subito realizza il gol dell’1-2. La sua deviazione di testa sul cross di Benedetti manda la sfera ad incocciare contro il palo interno prima di terminare in rete. Il Cittadella si riporta così in vantaggio e prima della fine dei primi 45’, si rende ancora pericoloso con Schenetti (44’) ma Tarolli fa buona guardia. In avvio di ripresa il Foggia si fa vivo dalle parti di Alfonso con Calderini (4’), la cui girata a rete, è deviata da un difensore, ma la palla sbatte contro la traversa e ritorna in campo. Subito dopo, Loiacono (6’) ci prova, senza esito, dal limite dell’area. Il Foggia non riesce a trovare i varchi giusti per impensierire il Cittadella che, invece, ne approfitta, con una veloce ripartenza, per realizzare il terzo gol. Il “corridoio” ampio a disposizione di Chiaretti consente di servire l’assist per Kouame (16’) e il tiro di quest’ultimo è imprendibile per Tarolli. Sotto di due gol Stroppa inserisce Floriano e Chiricò per gli inconcludenti Calderini e Fedato. Ma cambia poco o nulla. Anzi, il Cittadella con Litteri (21’) potrebbe fare il poker ma Martinelli salva in extremis. I minuti scorrono inesorabilmente e Agazzi (25’) impegna Alfonso. E Beretta (33’) non riesce a piazzare la zampata giusta. Non è giornata per il Foggia. La quarta sconfitta interna è realtà e parte la contestazione dei tifosi. La B è in pericolo e i tifosi non ci stanno a perderla.
FOGGIA – CITTADELLA 1 - 3
Marcatori: 29’ p.t. Schenetti, 38’ Agnelli (rig.), 39’ Litteri, 16’ s.t. Kouame.
FOGGIA: Tarolli 6, Gerbo 5.5, Celli 5.5, Vacca 5.5, Martinelli 6, Loiacono 6, Calderini 5 (17’ s.t. Floriano 5.5), Agazzi 6, Beretta 5.5, Agnelli 6, Fedato 5 (17’ s.t. Chiricò 5.5). A disposizione: Sarri, Sanchez, Lodesani, Rubin, Fedele, Camporese. All. Stroppa 5.
CITTADELLA: Alfonso 6, Salvi 6.5, Benedetti 6 (20’ s.t. Pelagatti 6), Varnier 6, Scaglia 6, Iori 6, Schenetti 7, Litteri 6.5, Kouame 6.5, Chiaretti 6.5 (26’ s.t. Settembrini 6), Pasa 6 (35’ s.t. Bartolomei s.v.). A disposizione: Paleari, Lora, Caccin, Arrighini, Adorni, Fasolo. All. Venturato 7.
Arbitro: Daniele Minelli di Varese 6.5;
1° ass.: Oreste Muto di Torre Annunziata 5;
2° ass.: Alessandro Cipressa di Lecce 6.5;
4° uff.: Mario Cascone di Nocera Inferiore.
Cielo nuvoloso con leggera pioggia. Spettatori 8.000 circa (nove i tifosi ospiti al seguito). Ammoniti: Litteri , Varnier (C), Gerbo (F). Angoli: 7 - 6 per il Foggia. Recuperi: 2' - 3'.
Nella foto il gol fallito da Beretta