Dalle sue forbici sono state modellate le prime creste ribelli che, all’inizio degli Anni Ottanta, cominciarono a fare la loro comparsa nei club e locali «alternativi» di Torino, sull’onda dell’esplosione del fenomeno punk nato in Inghilterra con i Sex Pistols. Domani, sabato 24 febbraio, Paolo Barrasso aprirà le porte della sua bottega alle telecamere della Bbc, la storica emittente londinese che dedicherà una puntata alla tradizione della rasatura all’italiana. Un prezioso riconoscimento che arriva proprio dalla terra che fu la culla di quei movimenti punk, new wave e mod che poi spopolarono in tutto lo Stivale.
Gli inizi
Ma prima di tutto c’è l’arte di un mestiere tramandato dal papà Gerardo quando nel ’68 prese a tagliare barba e capelli negli attuali locali in via San Secondo, zona di passaggio a due passi dalla stazione di Porta Nuova. «Cominciai a fare questo lavoro quando avevo sedici anni, ma qualche tempo dopo la mia immaginazione fu colpita sfogliando le riviste inglesi che ritraevano gli artisti della scena musicale dell’epoca» racconta Barrasso. Il movimento dei gruppi punk dal Regno Unito, con tutto il loro carico di ribellione e irriverenza, era già in pieno fermento quando nella sua bottega torinese comincia a lanciare la moda dei capelli dritti alla Johnny Rotten. «Ma spesso ero costretto a lavorare in casa degli amici, perché mio papà non vedeva di buon occhio le stravaganze di certi personaggi».
Punk, mod, new wave
E se non erano le creste forbici e pettine provvedevano a modellare i lunghi ciuffi di capelli a coprire una parte del viso, nello stile della new wave britannica lanciata da Robert Smith, voce e mente creativa dei The Cure. «Ma negli Ottanta tanti ragazzi mi chiedevano di fargli il bananone che rese celebre Elvis Presley» dice Barrasso. Era il taglio rockabilly che arrivava dal Sud degli Stati Uniti e che in quegli anni era tratto distintivo e strumento di seduzione di centinaia di giovani che frequentavano le piste da ballo del Doctor Sax, storico locale sul fiume Po che più avanti diventerà avamposto della più recente movida torinese. C’era poi la subcultura dei «mod», anch’essa nata guarda caso in Inghilterra, celebrato dalla pellicola«Quadrophenia» del ’79 tratta dall’omonimo album degli Who. «La capigliatura mod era caratterizzata da un taglio curato ed elegante, con o senza riga – racconta Barrasso –, qua in Italia la moda fu lanciata soprattutto dai Beatles del loro primo periodo».
Italian Style
Ma se le tendenze musicali inglesi hanno così tanto ispirato nel passato le creazioni all’interno della sua bottega torinese, adesso proprio dal Regno Unito arriveranno per girare un documentario e raccontare i segreti della rasatura all’italiana. «Quella fatta a mano, con il solo utilizzo di forbici e rasoio perché, qua dentro, l’uso delle macchinette è proibito – dice con orgoglio Barrasso –. Non a caso molti miei clienti sono studenti universitari stranieri e tutte le volte che chiedo loro quale taglio vogliono la risposta è sempre la stessa: “Italian style”».
Tratto da www.lastampa.it