Ogni problema, rinnovamento, invenzione incide sul sistema di vita e sulle azioni, determina l’angolazione secondo la quale l’uomo crea nuovi strumenti, di cui poi sperimenta l’efficacia nel rapporto con l’ambiente. Dalla comparsa sulla terra egli ha osservato la natura, per trarne preziosi suggerimenti e realizzare sistemi, forme, strutture e procedimenti induttivi; a cominciare dai primi utensili e dalle prime armi. La tendenza consecutiva è stata quella di trasferire nella soluzione dei problemi tutte le conoscenze possedute: comprendere il principio per il quale un determinato fenomeno avviene in natura e applicare la nuova conoscenza nella tecnologia.
E’ stato J. E. Steele a coniare il termine bionica, che si connota come scienza a sé soltanto a partire dal 1960 e a dare la definizione più esauriente della disciplina: “La bionica è la scienza dei sistemi il cui funzionamento è basato su quello dei sistemi naturali o che presentano caratteristiche specifiche dei sistemi naturali o ancora che sono analoghi a questi”.
Gli esempi di ricerca progettuale bionica sono innumerevoli, a cominciare dai primi e ben noti di Leonardo da Vinci sulle macchine volanti e sull’individuazione del suono nell’acqua, sino ai recenti perfezionamenti sul comportamento fotofiliaco delle falene con la creazione di macchine elettroniche in grado di rispondere positivamente alla luce come fonte di stimolo o sugli occhi degli scarabei per il perfezionamento del tachimetro degli aeroplani. Sul piano degli oggetti di uso più comune l’elenco è infinito; per l’architettura contemporanea, poi, l’armonia strutturale delle forme naturali è una fonte inesauribile. Pierluigi Nervi, ad esempio, nella copertura del palazzo delle Esposizioni a Torino, si è servito di un sistema strutturale, che ricorda la disposizione delle nervature delle foglie.
Gli svariati aspetti della realtà tecnica attuale e i molteplici fattori che possono influire sull’ideazione-progettazione, sono stati i protagonisti della rassegna svoltasi in questo mese di settembre a Berlino e che, ancora una volta, ha messo in esposizione il livello raggiunto nei principali settori hi-tech: oltre 1500 espositori, elettrodomestici connessi e Smart TV di ultima generazione. Anche il mercato dei dispositivi medici robotici sta crescendo rapidamente nel mondo, difatti, fra gli innumerevoli esempi di ricerca progettuale bionica possiamo citare quelli nel settore della medicina robotica e scheletri hi-tech.
Il presidente di uno dei principali gruppi biofarmaceutici italiani, Sergio Dompè, ha dichiarato: «Non bisogna investire sulle tecnologie ma sugli uomini perché le tecnologie invecchiano velocemente». Non basta essere dei buoni operatori a livello esecutivo, per fronteggiare e prevenire i pericoli insiti nella tecnologia, ossia quelli dell’asservimento dell’uomo agli strumenti e agli oggetti che egli stesso ha creato; come sosteneva C. E. Boch, occorrono persone “di spirito creativo, d’immaginazione attiva, dotate per la ricerca e l’innovazione a livello applicativo”.