Centinaia di persone con le fiaccole hanno percorso e illuminate le vie cittadine con una compostezza eccezionale, tutti riuniti in preghiera e con il cuore rivolto ad un unico desiderio: non perdere la presenza dei frati ed evitare la chiusura delle chiese parrocchiali.
Come da programma, si è tenuta a Sant’Agata di Puglia la fiaccolata promossa la sera del 25 aprile dal Comitato Civico “Pro Convento S. Antonio”.
Organizzata al fine di sensibilizzare le Competenti Autorità religiose in vista della paventata soppressione del Convento S. Antonio, l’iniziativa ha trovato ampia e completa adesione in tutta la popolazione.
Mai a Sant’Agata di Puglia un corteo auto-organizzatosi ha visto la presenza di così tanta gente come in occasione di questa “Fiaccolata di Speranza”.
Una manifestazione che per partecipazione e compostezza rimarrà nella storia del paese, un’iniziativa che ha visto centinaia di persone unite in un solo cuore, quello della condivisione, richiamate da una sola voce, quella del sentimento, illuminate da una sola luce, quella della fede che si esprimeva attraverso le mille piccole fiammelle accese alla speranza.
Quella speranza che ogni santagatese, attraverso la propria partecipazione, ha saputo trasformare in silenziosa preghiera rivolta al cielo.
Ad unire tutto il paese in un unico corteo, la notizia dell’imminente soppressione del convento S. Antonio, che comporterà anche l'abbandono delle Parrocchie e l'assenza dei religiosi in Sant’Agata di Puglia, giacché anche le chiese di S. Angelo, S. Andrea e S. Nicola rimarranno chiuse e prive di qualsiasi assistenza religiosa.
Da più di un anno e mezzo, infatti, è proprio un francescano del suddetto convento a sostenerle in qualità di Parroco.
Centinaia di persone con le fiaccole in mano hanno dunque percorso e illuminate le vie cittadine con una compostezza eccezionale, tutti riuniti in preghiera e con il cuore rivolto ad un unico desiderio: quello di non perdere a Sant’Agata di Puglia la presenza dei frati ed evitare, di conseguenza, la chiusura delle chiese parrocchiali.
Hanno attraversato il paese uniti dalla luce delle fiaccole nel silenzio della preghiera e nel chiarore della loro fede tutti: mamme con i piccoli nei passeggini, ragazzi e adolescenti, associazioni e circoli con le loro bandiere, congreghe con stendardi e mozzetti, Sindaco e Amministrazione Comunale, bambini con le loro maestre, giovani e anziani.
Centinaia di persone unite da un unico pensiero di fede e da una sola angosciosa domanda: come potrà il paese reggere l’urto di una simile decisione, proprio oggi che i tempi richiederebbero una maggiore attenzione alla fede e alla speranza?
Rosario Brescia